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 18 Dicembre 2018 - 10 Tevet 5779

 


alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi il pensiero di Dario Calimani. Nella sezione pilpul una riflessione di Tobia Zevi, Emanuele Calò e David Sorani.
 
 
 
Il monito di Mattarella
“L’unilateralismo si illude di poter vivere in splendido isolamento, nell’assenza di regole e nell’affermazione, o nel tentativo di affermazione, di interessi esclusivi. Un mondo dominato dall’unilateralismo è un mondo senza amici e non può che condurre a diffidenze crescenti, a frizioni e a nuovi conflitti. Conflitti che rischiano di colpire tutti in maniera inaccettabile. Una deriva che va fermata”. In evidenza, sui quotidiani, il monito del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Un segnale di apprensione, scrive il Corriere, che è maturato “dopo le tensioni che scuotono l’atlante geopolitico mondiale, basta pensare a certe scelte dell’America di Trump, ma specialmente dopo le ultime performance dell’Ue, sulla quale pesa l’incognita del voto di maggio, che cita in modo esplicito”.
“Il 2018 – ha esordito Mattarella, nel suo intervento di presentazione degli auguri di Natale e Capodanno al Corpo Diplomatico – è stato l’anno del ricordo e della memoria. Un anno marcato dal centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, e anche, per quanto riguarda specificatamente l’Italia, dal settantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, fondamento della nostra democrazia, simbolo della rinascita del Paese e della sua volontà di riscatto nel contesto internazionale, dopo gli anni bui della dittatura e della guerra.La memoria ci soccorre; e ci esorta a evitare gli errori del passato. Un passato di responsabilità, individuali e collettive, in cui spiccano anche vergogne come la tragica adozione in Italia delle leggi razziali, di cui quest’anno è caduto l’ottantesimo anniversario”.

Il rapporto su Hebron e le parole di Noa. “Israele viola regolarmente e in modo grave la legalità internazionale ad Hebron”. È quanto si legge in un rapporto del Temporary International Presence in Hebron, forza in cui i carabinieri italiani hanno un ruolo di vicecomando. Il rapporto è segnalato in breve dal Corriere.
“Oggi Gerusalemme è diventata un campo di battaglia per estremisti ed è la cosa peggiore che possa succedere. Deve essere una città per tutti. Il suo futuro è essere la capitale di Israele, della Palestina e della pace mondiale”. Sono parole dell’artista israeliana Noa, messe in evidenza da Repubblica.
Anche Il Fatto Quotidiano aggiorna sulle vicende mediorientali, in particolare sulla minaccia da Nord rappresentata dal gruppo terroristico Hezbollah. Come spesso accade, per definire Tsahal, si usa la velenosa espressione “L’esercito di Tel Aviv”.
Sul Foglio, nella sua rubrica Andrea’s Version, Andrea Marcenaro ricorda un anniversario passato sotto silenzio: i 45 anni dell’attacco terroristico palestinese all’aeroporto di Fiumicino.

I carabinieri al Memoriale. Centrotrenta carabinieri in visita al Memoriale della Shoah di Milano in compagnia della senatrice a vita Liliana Segre. Una vista segnata da alcuni importanti annunci – la Testimone ha annunciato di aver invitato Mattarella, che ha dato risposta positiva, e che presto inoltrerà un invito ufficiale a papa Bergoglio. Il Corriere la definisce “storica”. Ad accogliere i rappresentanti dell’Arma il presidente del Memoriale Roberto Jarach.

L'indennizzo ai bambini in fuga. Come riporta il Sole 24 Ore, il governo tedesco ha accettato di pagare degli indennizzi una tantum ai ai sopravvissuti del Kindertransport. E cioè il programma che, nei nove mesi precedenti allo scoppio della seconda guerra mondiale, “vide il Regno Unito accogliere quasi 10mila bambini ebrei in fuga da Hitler, prevalentemente ebrei, provenienti dalla Germania nazista e dai territori occupati”.


Adam Smulevich
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