Neobundismo |
La
testata “Toscana Ebraica” (anno 31, n° 6, Novembre – Dicembre 2018)
riporta, a p. 29, uno stimolante articolo del bravo Wlodek Goldkorn,
intitolato “Il Bund”. Ora, la storia di questo Partito Comunista
ebraico, sorto nel 1897 e finito con la Shoah (“estinto, sconfitto, si
direbbe condannato dalla Storia”, scrive il citato autore) si
riaffaccia, non a caso, nei giorni nostri. Non a caso, perché il
riaccendersi dell’interesse per il Bund corrisponde, puntualmente, alla
spaccatura esistente fra Israele e Diaspora.
Emanuele Calò
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Identità complessa |
Come
ogni anno, eccoci alle prese – a fine dicembre – col conformismo
prenatalizio che nella diaspora ci circonda e ci avvolge, sin quasi a
coinvolgerci. Come puoi non scambiare auguri col tuo collega
collaboratore amico non ebreo che festeggia in questo periodo, e deve
farlo perché uno stereotipo consolidato e immutabile lo richiede anche
al di là delle sincere convinzioni religiose? Ma come ricevere davvero
auguri di “buon Natale” e come farli? Ti senti fortemente estraneo a
tutto il trambusto elettrizzato di questo periodo e all’evento che ne è
all’origine, eppure come fai a starne fuori?
David Sorani
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