28 febbraio 2018 - 13 Adar 5778

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13 Febbraio 2019 - 8 Adar 5779
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL


alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Dopo aver descritto le modalità di costruzione del Mishkan, il Tabernacolo, e degli oggetti destinati al servizio sacro, la Torà definisce le caratteristiche degli abiti e dei paramenti sacri dei sacerdoti. Il midrash interpreta il significato simbolico di ciascun degli indumenti del sacerdote come forma di espiazione di una diversa colpa.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Persino in questa Europa in piena ondata revisionista non potevano passare inosservate le immagini del raduno neonazi svoltosi a Budapest sabato scorso. Migliaia di estremisti da tutta Europa si sono presentati nella capitale ungherese con tanto di magliette inneggianti Hitler, urla “Juden raus” e col corredo di saluti romani. La cosa che più fa riflettere è che se si sentono i discorsi fatti (in inglese) da alcuni leaders di questi movimenti, mostrano inquietanti analogie con le parole che Viktor Orban ha pronunciato pochi giorni fa in un suo intervento pubblico.
 
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Incontri a Varsavia
Era nata come una conferenza in funzione anti-iraniana poi il Segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha deciso di ammorbidire i toni e allargare il tema al futuro del Medio Oriente. In ogni caso l’attenzione è tutta su Varsavia dove, scrive La Stampa, arriveranno delegazioni guidate da ministri di Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrein, Marocco, Oman, Yemen, Giordania. Mentre Egitto eTunisia manderanno solo dei viceministri. “Fatte le sottrazioni – spiega il quotidiano – vuol dire che Teheran può contare sul sostegno o la neutralità di Algeria, Libia, Sudan, Libano, Siria, Iraq, Kuwait, Qatar, oltre che su quello della Zltrchia, potenza sunnita non araba”. Non ci sarà la delegazione palestinese, che all’ultimo ha deciso di partecipare in polemica con gli Stati Uniti, mentre, come preannunciato, sarà presente il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Il premier israeliano – afferma La Stampa – ha avviato un’offensiva diplomatica nei Paesi musulmani sunniti, con visite in Oman, in Ciad e a fine marzo anche in Marocco. Le strette di mano serviranno anche ad aprire nuove porte. Vista in questa prospettiva il vertice fa comunque gioco alla politica mediorientale del duetto Trump-Netanyahu anche se ha lasciato freddi i maggiori Paesi europei, con l’eccezione della Gran Bretagna, che invierà il ministro degli Esteri Jeremy Hunt”.
 
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  davar
l'allarme dopo gli ultimi episodi
"Francia reagisca all'odio"
Il ritratto di Simone Veil, sopravvissuta alla Shoah e prima presidente del Parlamento europeo, sfregiato da una svastica. Un monumento commemorativo in onore di Ilan Halimi vandalizzato. Un negozio di bagel deturpato da una scritta – Juden – sulla sua vetrina. Sono solo alcuni degli episodi antisemiti che sono stati commessi negli ultimi mesi in Francia, dove vive la più grande comunità ebraica del mondo al di fuori di Israele e Stati Uniti. Secondo le autorità francesi, gli atti di antisemitismo registrati sono passati da 311 nel 2017 a 541 nel 2018, con un aumento del 74 per cento. “Questi atti sono rivoltanti”, ha detto nelle scorse ore al Parlamento francese il primo ministro Édouard Philippe. “Giorno dopo giorno, noto una scandalosa degradazione. Giorno dopo giorno, mi accorgo che i simboli e i luoghi che il nostro paese ha a cuore vengono attaccati”.


(Nell'immagine il ministro degli Interni Christophe Castaner durante la cerimonia in memoria di Ilan Halimi, giovane ebreo francese rapito, torturato e ucciso alcuni anni fa da una cellula criminale islamica nota come la gang dei barbari).
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i dati diffusi dall'agenzia ebraica 
Israele e i numeri dell'Aliyah

In calo gli arrivi dall'Italia 
Il 2018 ha visto un aumento complessivo dell’immigrazione ebraica in Israele del 2%. A registrarlo, confrontando i dati dello scorso anno con quelli del 2017, l’Agenzia ebraica (Sochnut), l’organizzazione no profit che si occupa dell’immigrazione degli ebrei in Israele. Secondo l’analisi, a incidere sull’aumento degli arrivi, l’immigrazione dai Paesi dell’ex Unione Sovietica: 19,305 persone, ovvero il 16% in più rispetto allo scorso anno. È invece negativo il trend dall’Europa occidentale: rispetto al 2017 meno 20% di arrivi. In particolare, per quanto riguarda la Francia – paese in cui la minaccia antisemita si fa sentire particolarmente – si è registrata una diminuzione delle aliyot del 23 per cento (da 3556 a 2723). Anche l’Italia, seppur la comunità sia decisamente più piccola rispetto a quella transalpina, ha visto una sensibile diminuzione delle partenze: da 153 a 86, ovvero il 44 per cento in meno da un anno all’altro.
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il dossier comics&jews
I tre grandi eroi della modernità
Del Ventunesimo secolo si sa ancora troppo poco, e quel poco che si sa sarebbe forse meglio non saperlo. Ma per quanto riguarda il Ventesimo secolo c’è poco da aggiungere: lo hanno fatto tre ebrei di lingua tedesca. Non c’era ovviamente bisogno di ricorrere allo humor né alla forza narrativa delle vicende disegnate e delle graphic novel per mettere in fila le figure enormi di Karl Marx, Albert Einstein e Sigmund Freud. Ma la psicanalista svizzera Corinne Maier ha pensato ne valesse ancora la pena e ha finito per regalare al grande pubblico una chiave di lettura senza pari, una visione di insieme che consente di comprendere veramente da dove vengono le idee e gli ideali, i processi di trasformazione, gli enzimi della ricerca e della cultura, l’intelligenza capace di cambiare il mondo e la società. Raccontando con l’aiuto della disegnatrice Anne Simon in una maniera semplice e terribilmente divertente i tre grandi terremoti che ci hanno condotto bene o male nella modernità, la Meier mette alla portata di tutti con un garbo e un acume infinito non solo le vite di tre grandi protagonisti della storia umana, ma anche il significato di tre cardini ineludibili come la Relatività, la Lotta sociale ed economica e la Psiche.
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al via la stagione agonistica 
Giro, Academy ancora in lizza

Ma il sogno è il Tour de France
Il segno italiano è sempre più forte. Se nel 2018 il portabandiera fu Kristian Sbaragli, unico atleta azzurro nella rosa, a raggiungerlo nelle scorse settimane sono stati i connazionali Davide Cimolai e Riccardo Minali. E insieme a loro una splendida notizia per tutto lo sport israeliano: anche nel 2019, come nel 2018 quando la corsa partì da Gerusalemme, la Israel Cycling Academy sarà protagonista al Giro d’Italia. Una wild card arrivata a fine gennaio che rappresenta sia un riconoscimento per il lavoro svolto, con un successo di tappa sfiorato in una delle tappe alpine più significative della passata edizione, sia un incoraggiamento per il futuro. C’è ancora tanto da pedalare ma per la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo, nata appena pochi anni fa come scommessa in mezzo a tante incertezze, le sfide non sono certo una novità.
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la protesta di gariwo 
Monte Stella, stop ai lavori
"La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano, su pressione del Ministero dei Beni Culturali, ha notificato la sospensione dei lavori di riqualificazione del Giardino dei Giusti”. A darne notizia l’associazione Gariwo, con riferimento alla decisione arrivata su impulso del ministero di bloccare i lavori sul Monte Stella di Milano.
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pilpul
Ticketless - Legittime difese
Per la prima volta nella mia vita mi è capitato di perdere un libro preso in prestito da una biblioteca. Temo di averlo lasciato in treno. I libri non fanno gola a nessuno, chissà che non lo ritrovi agli oggetti smarriti, ma ci sono rimasto male. Per me i libri rientrano nel genere umano. Abbandonarli a se stessi su un treno e un po’ come scendere dimenticando un figlio. Dimenticare un figlio in treno per il vizio impunito della lettura è colpa più lieve che dimenticarlo nel posteggio di un centro commerciale. In breve, sarei per una legge che garantisse per i libri la legittima difesa che oggi viene invocata a gran voce per i tabacchini e i gioiellieri. Contro lo scempio che spesso si perpetra ai danni del libro sarei un legislatore severo.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - L'Italia e la laicità
Nella mia nota di mercoledì scorso, a proposito della visita di Papa Francesco negli Emirati Arabi, ho avuto modo di accennare al problema della libertà “dalla” religione, che dovrebbe sempre accompagnarsi alla altrettanto importante libertà “di” religione. E ho segnalato, al riguardo, che, se il secondo tipo di libertà viene sovente rivendicato, e, almeno nel cosiddetto Occidente, non c’è praticamente nessuno che osi dire apertamente che debba essere impedito a qualcuno di praticare liberamente la propria fede, quasi mai si avverte l’esigenza di affermare il valore (apparentemente opposto, ma in realtà strettamente connesso e complementare) della libertà “dalla religione”, ossia del diritto a non subire pressioni o condizionamenti di sorta in nome di una fede religiosa.

Francesco Lucrezi, storico
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