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 27 Febbraio 2019 - 22 Adar 5779


alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Giuseppe Momigliano e Davide Assael. Nella sezione pilpul una riflessione di Alberto Cavaglion, Francesco Lucrezi e Francesco Lotoro.
 
 
"La Storia sarà alla maturità"
Ieri, intervenendo su Repubblica, la senatrice a vita Liliana Segre aveva lanciato l’allarme per la possibile soppressione della traccia storica dagli esami di maturità. “Io – le sue parole – mi sono sempre occupata di memoria. Ma memoria e storia vanno insieme. Da trent’anni rendo testimonianza sulla Shoah nelle scuole, e vedo la fatica che talvolta fanno i professori per contestualizzare il mio racconto”. Oggi, sempre su Repubblica, il ministro Marco Bussetti in una lettera scrive: “Voglio rassicurarla in questa sede, così come avvenuto di persona, sul fatto che il Ministero che ho l’onore di guidare non ha alcuna intenzione di penalizzare una disciplina come la storia, fondamentale per la crescita di cittadini responsabili e consapevoli. Non ci sarà alcuna penalizzazione nemmeno nell’esame di Stato. Anzi. La storia sarà presente nelle prove di giugno”.

L'aggressione al rabbino capo. Il pestaggio subito da rav Gabriel Davidovich a Buenos Aires tra le notizie dall’estero più presenti sui giornali italiani. Un nuovo inquietante episodio, associato all’attentato all’Associazione mutual israelita del 1994 nella cui sede rav Davidovich ha il proprio ufficio. Ricorda il Corriere: “I responsabili della strage dell’Amia del 1994 non sono mai stati individuati con certezza, ma in Argentina si è indagato a lungo anche sulle connivenze ai più alti livelli per l’insabbiamento della vicenda. Clamorosa nel 2015 la morte di Alberto Nisman, il pm che indagava da anni su Cristina Kirchner, in un probabile omicidio a lungo trattato come un suicidio”.

La minaccia ungherese e polacca. In un editoriale su Repubblica in cui si parla dei recenti casi di antisemitismo ci si stupisce per lo sconcerto manifestato dalle istituzioni europee. “Senza colpo ferire per anni – si legge – si è consentito al ‘viktatore’ di Budapest, il primo ministro ungherese Viktor Orbán, di chiudere i suoi confini col filo spinato, di contrastare libertà di stampa e di insegnamento, di rifiutare gli obblighi di solidarietà comunitaria, di attentare all’indipendenza della magistratura, di proclamarsi alfiere di un’inconcepibile ‘democrazia illiberale’. E altrettanto ci si è comportati con i camerati di Varsavia che in sfregio allo Stato di diritto hanno fatto anche di peggio arrivando a teorizzare l’univocità religiosa del Paese”.


L'assoluzione degli estremisti. Su Repubblica Milano è invece commentata l’assoluzione di tre nostalgici di estrema destra che tre anni fa si erano esibiti al Campo 10 del cimitero Maggiore con tanto di fregi e labaro delle SS: “La decisione legittima di fatto l’esibizione in luoghi pubblici di emblemi del Terzo Reich e delle SS. Non bello. Ancor meno per Milano capitale della Resistenza”.

Tensione in Iran. Forte attenzione in generale anche alle ultime vicende da Teheran, dove il presidente Rohani ha respinto le dimissioni del ministro degli Esteri Jawad Zarif. Un annuncio, sottolinea La Stampa, che è arrivato dopo una giornata ad alta tensione “che ha visto le due anime del regime iraniano, riformista e oltranzista, scontrarsi senza esclusioni di colpi”. La battaglia sarebbe principalmente su due fronti: “Quello del mantenimento dell’accordo sul nucleare in cooperazione con l’Unione Europea e nonostante l’uscita degli Stati Uniti. E quello per rimanere nel mercato finanziario internazionale, a costo di approvare una norma contro il finanziamento al terrorismo che irrita i conservatori perché potrebbe ostacolare l’afflusso di denaro alle milizie sciite nella regione”.

"Frase su Hitler, mai sentito colpevole". Nel 2011, durante una conferenza stampa a Cannes, il regista Lars von Trier affermò: “Capisco Hitler… non sono contro gli ebrei, ma in realtà non troppo perché Israele è un problema”. In una intervista con il Corriere, oggi sostiene: “Una mia frase stupida su Hitler è stata strumentalizzata, non mi è stato dato modo di spiegare che la compassione non era per il mostro ma per l’uomo chiuso nel bunker con le sue spaventose responsabilità. No, non mi sono mai sentito colpevole. Non sono un nazista, i miei quattro figli hanno tutti nomi ebraici”.

Israele-Piemonte: cooperazione sulla sanità. A Torino positivo confronto tra sanità piemontese e sanità israeliana. Per La Stampa, “un incontro tra due mondi che hanno scoperto di essere più simili di quello che credessero quello che si è tenuto ieri pomeriggio all’ospedale Mauriziano”.

La decisione della Corte. Stop alla certificazione bio per la carne halal e casher. Così la Corte di giustizia dell’Unione europea con una decisione che, scrive Avvenire, “getta benzina sul fuoco delle polemiche sulla macellazione rituale islamica ed ebraica”.

Il senatore Levi e Pio XII. Sempre Avvenire riporta alcune lettere inedite in cui il senatore Isaia Levi, convertito al cattolicesimo ma braccato dai nazifascisti per le sue origini ebraiche, si rivolge a Pio XII per mettere in salvo il fratello.


Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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