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1 Marzo 2019 - 24 Adar 5779
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Alberto Sermoneta, rabbino
“…Va jakhel Moshè et col adat benè Israel vajomer alehem – E radunò Mosè tutta la congregazione dei figli di Israele dicendo loro…”.
Ci sono due termini che ci fanno notare una certa solennità della situazione:”Kahal” e “Edah”.
I termini indicano il popolo tutto riunito lì intorno a Mosè: uomini, donne, vecchi e bambini – come avvenne alla promulgazione del Decalogo, intorno al monte Sinai.
La solennità del momento non è tanto legata alla costruzione del Mishkan quanto nel dare il resoconto di ciò che è stato fatto usando le offerte della Kehillà.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
Luogo: Parigi, 21 e 22 febbraio 2019, École des Haute Etudes en Science Sociales EHESS (probabilmente la più importante istituzione di studi storici d’Europa). Contesto: conferenza internazionale sulla nuova storiografia polacca relativa agli studi sull’Olocausto. Due dinamiche si confrontano: da un lato la conferenza scientifica, con numerose interessanti relazioni che – come si usa in questi casi – presentano i risultati di ricerche documentarie e archivistiche seguendo un rigoroso metodo fondato sulla lettura critica delle fonti. D’altra parte un plurimo episodio di militanza politica aggressiva fondato sull’uso pubblico distorto della storia che fa uso della minaccia, dell’aggressione, dell’attacco alla libertà di parola, della diffamazione.
 
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Netanyahu incriminato
L’Avvocato Generale dello stato Avichai Mandelblit ha deciso ieri l’incriminazione del premier israeliano Benyamin Netanyahu per sospetta corruzione e frode.
“Era un Benjamin Netanyahu scuro in volto, teso, allarmato ma determinato a sopravvivere quello che ieri sera alle otto è apparso davanti ai giornalisti. Le indagini che lo assediavano da anni sono arrivate alla fine al dunque” scrive tra gli altri La Stampa.
“Gli analisti – sottolinea il Corriere – cercano di capire quanto la decisione di volerlo incriminare influirà sul voto che potrebbe dare a Netanyahu il quarto mandato consecutivo. Un sondaggio effettuato prima dell’annuncio indica che la maggioranza degli elettori di destra è convinta sia solo un complotto per rimuoverlo”.
Questa l’apertura di Repubblica: “Potrebbe essere una decisione salomonica: il procuratore di Israele incrimina il primo ministro di Israele per corruzione, ma l’udienza di convalida si tiene dopo il 9 aprile. Cioè quando Israele avrà superato le elezioni, e il popolo avrà votato”.
Secondo Fiamma Nirenstein, che ne scrive sul Giornale, “ormai che la macchina giudiziaria è stata avviata, è del tutto realistico pensare che la preminenza del Likud subirà uno shock”.
 
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  davar
netanyahu dopo l'incriminazione
'Accuse ridicole, non mi arrendo'
Da molte ore non si parla d’altro. L’incriminazione del Premier Benjamin Netanyahu, tra richieste di dimissioni e nessuna volontà di abdicare da parte del Primo ministro, continua a tener banco sulla scena israeliana.
“La sinistra sa che non può batterci ai seggi, ecco perché negli ultimi tre anni non ha fatto altro che portare avanti una persecuzione politica contro di noi, una caccia alle streghe senza precedenti con l’unico scopo di far cadere la destra che io guido e mettere al potere la sinistra di Lapid e Gantz” ha dichiarato il premier, incontrando nelle scorse ore la stampa. “Ogni cittadino – ha poi aggiunto, in quella che è stata una delle conferenze stampa più difficili di sempre – deve capire che l’intento è di abbattere la destra e portare su la sinistra con la distribuzione al pubblico di accuse ridicole. State tranquilli, supererò tutto”.
In caso di condanna per corruzione e frode per i diversi procedimenti a suo carico Netanyahu rischierebbe fino a 10 anni di carcere. Un’ombra pesante a poco più di un mese da un voto che si annunciava già molto incerto, nel pieno di una campagna elettorale serrata e con la coalizione allargata promossa da Benny Gantz e Yair Lapid che appare in testa nei sondaggi rispetto al Likud (e la discesa del partito di governo, fanno notare gli esperti, potrebbe essere solo all’inizio).
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l'interrogazione urgente 
"Meis, il governo risponda"
Cresce la mobilitazione per la mancata destinazione dei 25 milioni di euro già messi a bilancio per l’ultimazione del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara decisa dal Ministero dei Beni Culturali.
Un’interrogazione a risposta urgente è stata presentata in tal senso al ministro Alberto Bonisoli da 38 parlamentari del Partito democratico. Prima firmataria la senatrice ferrarese Paola Boldrini, con a seguire la senatrice a vita Liliana Segre.
Commenta la senatrice Boldrini: “Che la cultura non fosse tra le priorità del governo lo si è capito da subito, ma che i fondi già assegnati per un progetto venissero cancellati per l’inerzia e il ritardo di funzionati ministeriali è davvero assurdo. Oltre al danno la beffa. Il Meis, oltre a valorizzare l’importante contributo che l’ebraismo ha fornito alla cultura italiana è un luogo di alto valore internazionale, molto apprezzato in Italia ma soprattutto all’estero”.
Secondo Boldrini, la giustificazione attribuita a un ritardo della segreteria regionale del Mibac nell’impegnare i fondi previsti, “è inaccettabile e indica sciatteria”.
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la cerimonia a reggio calabria 
"Onore ai carabinieri Giusti"
Quattro nomi scolpiti nella Memoria. Quattro figure che resero onore alla divisa, combattendo l’indifferenza. Alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria una cerimonia ha oggi reso omaggio alle figure dei marescialli Giacomo Avenia, Enrico Sibona, Osman Carugno e Carlo Ravera, che al tempo delle persecuzioni antiebraiche misero in salvo alcune famiglie braccate dai nazifascisti. Una prova di coraggio che è loro valsa l’iscrizione nel libro dei “Giusti tra le Nazioni” del Memoriale israeliano dello Yad Vashem. Parole di gratitudine, la piantumazione di un carrubo e l’apposizione di una targa con il loro nome hanno caratterizzato la giornata odierna.
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lega e figc con gariwode
"Il calcio tifa per il Bene"
“Vogliamo ricordare oggi le donne e gli uomini che, in ogni parte del mondo, ci insegnano a rifiutare l’odio e a rispettare tutti gli esseri umani indipendentemente dal colore della loro pelle, della nazionalità e della religione. I Giusti con il coraggio delle loro azioni ci trasmettono un messaggio molto importante non solo per la vita, ma per ogni attività sportiva ed agonistica. Tifare per il Bene rende ancora più forte il nostro amore per lo sport, perché ci rende tutti più amici e rispettosi dell’altro in ogni tipo di competizione”.
Queste le parole con cui la Lega di Serie A e la Federcalcio hanno aderito alla Giornata dei Giusti dell’Umanità del 6 marzo accogliendo l’invito di Gariwo a partecipare alle centinaia di iniziative organizzate in tutta Italia.
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qui roma - la mostra
L'arte di Adi per la Memoria
Tra arte e documenti per non dimenticare. È il sottotitolo della personale “Le tracce del treno della vita” dell’artista Adi Kichelmacher, esposta a Roma presso la Fondazione Museo della Shoah con la curatela di Ermanno Tedeschi.
Elaborazione del ricordo e delle ferite familiari che, ha spiegato l’artista, nata in Israele ma residente a Roma, parte dalle vicende vissute personalmente dai propri nonni Esther e Bernard. Un percorso avviato quando ancora erano in vita, un anno fa, e che è loro dedicato in memoria. “Un cerchio che si chiude” commenta Kichelmacher, ieri protagonista all’inaugurazione della mostra. Ventotto le opere esposte, introdotte da un video con documenti e foto in un flashback temporale che sottolinea l’oscillare del tempo e il ripetersi della storia.
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sorgente di vita 
Israele, sguardo alla luna
La missione spaziale israeliana sulla Luna apre la puntata di Sorgente di Vita in onda domenica 3 marzo 2019 su Rai Due.
La navicella israeliana Beresheet, che prende il nome dal primo libro della Torah, la Genesi, è partita lo scorso 22 febbraio da Cape Canaveral. Una missione totalmente finanziata da privati, che pone Israele nel ristretto club delle nazioni, quattro in tutto, che hanno inviato una propria navicella sul satellite della Terra. Beresheet navigherà nello spazio per quasi due mesi e giungerà sulla Luna l’11 aprile, dove effettuerà degli esperimenti, in particolare sul campo di gravitazione lunare.
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  pilpul
I problemi della storia
“Arnaldo Momigliano considera caratteristiche fondamentali del lavoro dello storico l’interesse generale per le cose del passato e il piacere di scoprire in esso fatti nuovi riguardanti l’umanità. È una definizione che implica uno stretto legame fra presente e passato e che bene si attaglia anche alla ricerca sulle cose e i fatti a noi vicini. Ma come nascono questo interesse e questo piacere? La prima mediazione fra presente e passato avviene in genere nell’ambito della famiglia, in particolare nel rapporto con i genitori e talvolta, come notava Bloch, ancor più con i nonni, che sfuggono all’immediato antagonismo fra le generazioni.”
Inizia così il testo di Claudio Pavone (tratto da Prima lezione di storia contemporanea) che è stato proposto il 19 febbraio nella simulazione della prova di italiano dell’esame di stato per la tipologia B, “analisi e produzione di un testo argomentativo”. Dunque, fortunatamente, la storia non è stata bandita dalla prova, anzi, è addirittura oggetto di riflessione.


Anna Segre, insegnante
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Combattere l'odio
Numerose testate giornalistiche e pagine Facebook negli scorsi giorni hanno riportato alcune interviste di Alain Finkielkraut nelle quali egli avrebbe dichiarato che “i veri antisemiti risulterebbero essere gli antirazzisti”. Quest’ultimo in particolare il titolo scelto per alcuni articoli usciti rispettivamente sul quotidiano Libero – il giornale diretto da Vittorio Feltri, lo stesso che in una trasmissione a Radio24 pronunciò “che gli ebrei rompono i c… con la Shoà” –, e sulla rivista di Casa Pound, “il Primato Nazionale”. In gran parte questi articoli sono delle ricostruzioni ad hoc di interviste molto più ampie, come quelle apparse sull’Osservatore Romano o su Repubblica, nella quale il filosofo francese afferma in sintesi “che un aumento delle migrazioni dall’Africa e dal Medio Oriente potrebbe portare a un incremento dell’antisemitismo in Europa, e che la sinistra favorevole all’accoglienza non valuterebbe attentamente questo rischio”.

Francesco Moises Bassano
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