Haim Korsia, Gran Rabbino di Francia
| L'antisemitismo
è un problema di tutta la società. Lo si è visto in occasione
dell'aggressione ad Alain Finkielkraut, con le persone intorno del
tutto passive. Questa passività porta ad essere sottomessi alla
violenza.
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Anna
Foa,
storica |
Ottant’anni
dopo il Manifesto della razza, antropologi, genetisti e filosofi
italiani pubblicano un Manifesto della diversità e dell’unità umana, in
cui si demolisce l’idea di razza e si sottolinea l’unità del genere
umano: "Da qualsiasi parte del mondo provengano, gli esseri umani
condividono più del 99% del loro DNA", è scritto. Il manifesto, diffuso
ampiamente a livello internazionale e pubblicato anche dalla rivista
Nature, ha un valore soprattutto divulgativo, dal momento che ribadisce
e spiega concetti e risultati già ampiamente noti fra gli esperti.
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L’Italia e il razzismo
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Resta
ancora significativa l’eco della manifestazione antirazzista di Milano,
tra i temi del dibattito politico nelle ore che hanno portato Nicola
Zingaretti alla segreteria del Partito democratico. Fa discutere in
particolare un post Beppe Grillo, che ieri ha scritto: “Chiunque abbia
un minimo di buon senso non vede alcun razzismo, ma soltanto un
crescente egoismo sociale. Ma allora cosa sta succedendo? Sembra che il
paese non voglia confrontarsi con i suoi veri fantasmi”. E così le
parole di Grillo, come titola il Corriere, “diventano un caso”.
Per il sindaco Beppe Sala, principale animatore dell’iniziativa di
sabato scorso, “ci sono dei cattivi sentimenti che circolano da un po’
e che certe politiche hanno contribuito a sdoganare; un tempo magari
c’erano le stesse pulsioni ma il contesto culturale e politico
consigliava se non altro prudenza nell’esternarle” (così in una
intervista con il Corriere).
Intervistato da La Stampa, il vicepremier e ministro dell’Interno
Matteo Salvini dice: “Una manifestazione pacifica e assolutamente
legittima, poi ognuno manifesta per quel che vuole, anche contro
un’emergenza razzismo che in Italia non esiste proprio”. Al riguardo
l’esponente di governo afferma: “Tutti gli indicatori danno in drastica
discesa episodi di questo tipo, lo dicono i numeri e io i numeri li
conosco e li posso verificare”.
Ampliando lo sguardo, di temi affini ha parlato anche il presidente
francese Emmanuel Macron nella sua intervista con Fabio Fazio. Come
riporta tra gli altri Il Fatto Quotidiano, Macron ha lanciato l’allarme
contro il rischio del contagio, il ritorno agli egoismi “e quindi
antisemitismo, razzismo, odio”. Mentre il Premier ungherese Viktor
Orban, intervistato da Repubblica, questo dice dell’ennesima campagna
contro George Soros: “Ogni nazione porta sulle spalle la propria storia
come uno zaino, ma quello che c’è dentro è diverso da nazione a
nazione. Queste immagini non ricordano a nessuno l’antisemitismo in
Ungheria. E noi non vediamo i nostri compatrioti ebrei come ebrei ma
come ungheresi”.
In una riflessione pubblicata sul Foglio Giuliano Ferrara contesta la
decisione del Premier israeliano Benjamin Netanyahu di aprire ad alcuni
gruppi estremisti. “Sono – scrive il fondatore del quotidiano – un
fiero nemico del contesto al quale il longevo e discusso primo ministro
ha deciso di agganciarsi, nel mondo e in patria, per quanto siano
spiegabili le sue ragioni in base alla fiacchezza degli europei e ai
cedimenti sempre più inquietanti all’ideologia antisionista in un
ambiente nutrito di nuovo antisemitismo o antigiudaismo. Credo che i
successi tattici resi possibili da questa spregiudicatezza siano
malamente compensati dalla sua fragilità strategica”.
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la reazione degli storici all'annuncio
Pio XII, l’archivio sarà aperto
"Un atto atteso da lungo tempo"
Un’ottima
notizia per gli studiosi, che avranno nuovi strumenti di comprensione
di un passato ancora da chiarire. È il parere dei quattro storici
ascoltati dalla redazione per una valutazione sulle parole di
Bergoglio, che ha oggi annunciato l’apertura dell’archivio segreto
relativo alla figura di Pio XII.
Il provvedimento, salutato con apprezzamento anche dalla Presidenza
dell’UCEI, avrà decorrenza dal 2 marzo 2020. Al riguardo il papa si è
detto “sicuro che la seria e obiettiva ricerca storica saprà valutare
nella sua giusta luce, con appropriata critica, momenti di esaltazione
di quel pontefice e senza dubbio anche momenti di gravi difficoltà, di
tormentate decisioni, di umana e cristiana prudenza, che a taluni
poterono apparire reticenza e che invece furono tentativi, umanamente
anche molto combattuti, per tenere accesa, nei periodi di più fitto
buio e di crudeltà, la fiammella delle iniziative umanitarie, della
nascosta ma attiva diplomazia, della speranza in possibili buone
aperture dei cuori”.
“È un atto che si aspettava da tempo. E quindi la soddisfazione,
nell’attesa di poter valutare il contenuto dell’archivio, è grande”
sottolinea Anna Foa. La speranza, aggiunge la studiosa, “è che ci possa
aiutare a risolvere due leggende: quella nera e quella rosa”. Sul tema
“serve infatti una valutazione serie e scientifica, al di là degli
aspetti che vanno in una direzione o nell’altra senza eccessivo rigore
storiografico”. Per Foa “è positivo che anche in questo campo la Chiesa
scelga la strada della trasparenza”.
“Non credo che si potranno trovare documenti particolarmente eclatanti,
qualcosa che possa davvero cambiare la sostanza del dibattito. Ma è
sicuramente una notizia importante” osserva Gadi Luzzatto Voghera.
“Ricordo che sotto il precedente papato fu instaurata una commissione
mista, di cui si sono perse le tracce. Bene – aggiunge – che si decida
oggi di andare in questa direzione”. A prescindere da quel che si
troverà, precisa comunque Luzzatto Voghera, il dibattito ruota oggi
attorno a “valutazioni oggettive sull’operato di un papa la cui
priorità fu la lotta al comunismo, con la Germania nazista nel suo
campo”. E senza dimenticare che “la Chiesa preconciliare senz’altro non
spiccava per filosemitismo e quindi un’attenzione non troppo
particolare a certe dinamiche non deve sorprenderci”.
“Impossibile valutare a priori la rilevanza di un archivio se non lo si
è conosciuto. È comunque apprezzabile il gesto, che va preso in
considerazione. Un gesto di responsabilità” dice Claudio Vercelli. “Ciò
significa – aggiunge – che c’è attenzione a certe questioni, che si
vuole che il confronto e il dialogo proseguano”. L’auspicio di Vercelli
è che questa disponibilità “aiuti a smontare due luoghi comuni: sia una
lettura troppo benevola, che una eccessivamente colpevolista; due
atteggiamenti peculiari che non appartengono a un piano di comprensione
del passato”. In ogni caso, commenta, “è illusorio pensare che
nell’archivio si possano trovare tutte le risposte”.
Soddisfatta anche Annalisa Capristo: “Si tratta di un passaggio
significativo, da cui tutto il mondo della ricerca storica trarrà
vantaggio. Sono certa infatti che emergeranno cose importanti”.
Naturalmente, aggiunge, bisognerà vedere gli strumenti che saranno
predisposti e il modo in cui tale patrimonio documentale sarà fruibile.
“Oltre che contenta, sono molto curiosa”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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segnalibro - l'incontro a milano
"Verso un mondo rinnovabile,
la rivoluzione prende forma"
“L’energia
pulita può cambiare l’economia, la politica e la società. Al centro di
questo cambiamento radicale troviamo le fonti rinnovabili, ricavate da
sole, vento, geotermia, maree. In un mondo dove l’energia è sempre più
al centro dell’organizzazione della vita quotidiana, del benessere
sociale, economico, industriale e della crescita, le nuove fonti
introducono nuove opportunità e, più in generale, aprono a una vera e
propria rivoluzione”. Così Valeria Termini, ordinaria di Economia
Politica all'Università di RomaTre e già commissaria dell'Autorità per
l'Energia, spiegava a Pagine Ebraiche (leggi l'intervista) il cuore del suo ultimo libro Il mondo rinnovabile. Come l’energia pulita può cambiare l’economia, la politica e la società,
(LUISS University Press), che sarà presentato questo pomeriggio alla
Fondazione del Corriere della Sera a Milano (Sala Buzzati, ore 18.00).
A
confrontarsi con l'autrice su di un tema centrale per il nostro futuro,
il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente
di Assonime Innocenzo Cipolletta e la presidente
di Enel Patrizia Grieco. A moderare l'incontro, Ferruccio de
Bortoli, editorialista del Corriere della Sera.
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Oltremare - Islanda |
Non
ne so abbastanza di musica nordica, certo non di musica islandese, e
ammetto che fino a ieri ero sicura che l’unica produzione musicale dei
ghiacci fosse Björk. Ma qui bisogna farsi una cultura e in fretta, che
l’Eurovisione si avvicina a passi felpati e come niente siamo già alla
fase in cui i cantanti esprimono le loro idee politiche o
para-politiche in vista dell’atterraggio a Tel Aviv. E forse fanno bene
ad esprimersi con anticipo, perché una volta iniziati i giochi, pardon
i concerti, Tel Aviv sarà una città-stato, isolata dalla vita del resto
di Israele: la massa di turisti musicali che si accamperà lungo i
sei-otto chilometri di costa dal nord al sud estremo di Tel Aviv non
permetterà grandi spostamenti, in assenza, ancora per anni, di
qualunque metropolitana pesante o leggera o tram per pendolari non
dotati di macchina. Tutto o quasi passerà per le riprese televisive,
con la loro regia e - si spera - una attenta politica di contenuti.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Onore al coraggio
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Il
6 marzo ricorre la settima Giornata Europea dei Giusti, una Giornata
che è stata decretata nel 2012 dal Parlamento Europeo grazie alla
determinazione di Gabriele Nissim, fondatore e presidente di Gariwo -
la Foresta dei Giusti, che da vent’anni si impegna per dare un
riconoscimento a chi si è opposto alle persecuzioni per motivi di
religione, appartenenza etnica, odio nazionalistico.
La ricorrenza verrà celebrata a Milano con un grande concerto al quale
parteciperà Antonella Ruggiero, una delle voci più intense e suggestive
del panorama musicale italiano, accompagnata dai Maestri Adriano
Sangineto all’arpa, e Alessandro La Ciacera, Roberto Olzer ed Emanuele
Carlo Vianelli.
Viviana Kasam
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