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 4 Marzo 2019 - 27 Adar 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Haim Korsia, Gran Rabbino di Francia
L'antisemitismo è un problema di tutta la società. Lo si è visto in occasione dell'aggressione ad Alain Finkielkraut, con le persone intorno del tutto passive. Questa passività porta ad essere sottomessi alla violenza. 
 
Anna
Foa,
storica
Ottant’anni dopo il Manifesto della razza, antropologi, genetisti e filosofi italiani pubblicano un Manifesto della diversità e dell’unità umana, in cui si demolisce l’idea di razza e si sottolinea l’unità del genere umano: "Da qualsiasi parte del mondo provengano, gli esseri umani condividono più del 99% del loro DNA", è scritto. Il manifesto, diffuso ampiamente a livello internazionale e pubblicato anche dalla rivista Nature, ha un valore soprattutto divulgativo, dal momento che ribadisce e spiega concetti e risultati già ampiamente noti fra gli esperti.
 
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L’Italia e il razzismo
Resta ancora significativa l’eco della manifestazione antirazzista di Milano, tra i temi del dibattito politico nelle ore che hanno portato Nicola Zingaretti alla segreteria del Partito democratico. Fa discutere in particolare un post Beppe Grillo, che ieri ha scritto: “Chiunque abbia un minimo di buon senso non vede alcun razzismo, ma soltanto un crescente egoismo sociale. Ma allora cosa sta succedendo? Sembra che il paese non voglia confrontarsi con i suoi veri fantasmi”. E così le parole di Grillo, come titola il Corriere, “diventano un caso”.
Per il sindaco Beppe Sala, principale animatore dell’iniziativa di sabato scorso, “ci sono dei cattivi sentimenti che circolano da un po’ e che certe politiche hanno contribuito a sdoganare; un tempo magari c’erano le stesse pulsioni ma il contesto culturale e politico consigliava se non altro prudenza nell’esternarle” (così in una intervista con il Corriere).
Intervistato da La Stampa, il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini dice: “Una manifestazione pacifica e assolutamente legittima, poi ognuno manifesta per quel che vuole, anche contro un’emergenza razzismo che in Italia non esiste proprio”. Al riguardo l’esponente di governo afferma: “Tutti gli indicatori danno in drastica discesa episodi di questo tipo, lo dicono i numeri e io i numeri li conosco e li posso verificare”.

Ampliando lo sguardo, di temi affini ha parlato anche il presidente francese Emmanuel Macron nella sua intervista con Fabio Fazio. Come riporta tra gli altri Il Fatto Quotidiano, Macron ha lanciato l’allarme contro il rischio del contagio, il ritorno agli egoismi “e quindi antisemitismo, razzismo, odio”. Mentre il Premier ungherese Viktor Orban, intervistato da Repubblica, questo dice dell’ennesima campagna contro George Soros: “Ogni nazione porta sulle spalle la propria storia come uno zaino, ma quello che c’è dentro è diverso da nazione a nazione. Queste immagini non ricordano a nessuno l’antisemitismo in Ungheria. E noi non vediamo i nostri compatrioti ebrei come ebrei ma come ungheresi”.

In una riflessione pubblicata sul Foglio Giuliano Ferrara contesta la decisione del Premier israeliano Benjamin Netanyahu di aprire ad alcuni gruppi estremisti. “Sono – scrive il fondatore del quotidiano – un fiero nemico del contesto al quale il longevo e discusso primo ministro ha deciso di agganciarsi, nel mondo e in patria, per quanto siano spiegabili le sue ragioni in base alla fiacchezza degli europei e ai cedimenti sempre più inquietanti all’ideologia antisionista in un ambiente nutrito di nuovo antisemitismo o antigiudaismo. Credo che i successi tattici resi possibili da questa spregiudicatezza siano malamente compensati dalla sua fragilità strategica”.
 
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  davar
la reazione degli storici all'annuncio 
Pio XII, l’archivio sarà aperto
"Un atto atteso da lungo tempo" 

Un’ottima notizia per gli studiosi, che avranno nuovi strumenti di comprensione di un passato ancora da chiarire. È il parere dei quattro storici ascoltati dalla redazione per una valutazione sulle parole di Bergoglio, che ha oggi annunciato l’apertura dell’archivio segreto relativo alla figura di Pio XII.
Il provvedimento, salutato con apprezzamento anche dalla Presidenza dell’UCEI, avrà decorrenza dal 2 marzo 2020. Al riguardo il papa si è detto “sicuro che la seria e obiettiva ricerca storica saprà valutare nella sua giusta luce, con appropriata critica, momenti di esaltazione di quel pontefice e senza dubbio anche momenti di gravi difficoltà, di tormentate decisioni, di umana e cristiana prudenza, che a taluni poterono apparire reticenza e che invece furono tentativi, umanamente anche molto combattuti, per tenere accesa, nei periodi di più fitto buio e di crudeltà, la fiammella delle iniziative umanitarie, della nascosta ma attiva diplomazia, della speranza in possibili buone aperture dei cuori”.
“È un atto che si aspettava da tempo. E quindi la soddisfazione, nell’attesa di poter valutare il contenuto dell’archivio, è grande” sottolinea Anna Foa. La speranza, aggiunge la studiosa, “è che ci possa aiutare a risolvere due leggende: quella nera e quella rosa”. Sul tema “serve infatti una valutazione serie e scientifica, al di là degli aspetti che vanno in una direzione o nell’altra senza eccessivo rigore storiografico”. Per Foa “è positivo che anche in questo campo la Chiesa scelga la strada della trasparenza”.
“Non credo che si potranno trovare documenti particolarmente eclatanti, qualcosa che possa davvero cambiare la sostanza del dibattito. Ma è sicuramente una notizia importante” osserva Gadi Luzzatto Voghera. “Ricordo che sotto il precedente papato fu instaurata una commissione mista, di cui si sono perse le tracce. Bene – aggiunge – che si decida oggi di andare in questa direzione”. A prescindere da quel che si troverà, precisa comunque Luzzatto Voghera, il dibattito ruota oggi attorno a “valutazioni oggettive sull’operato di un papa la cui priorità fu la lotta al comunismo, con la Germania nazista nel suo campo”. E senza dimenticare che “la Chiesa preconciliare senz’altro non spiccava per filosemitismo e quindi un’attenzione non troppo particolare a certe dinamiche non deve sorprenderci”.
“Impossibile valutare a priori la rilevanza di un archivio se non lo si è conosciuto. È comunque apprezzabile il gesto, che va preso in considerazione. Un gesto di responsabilità” dice Claudio Vercelli. “Ciò significa – aggiunge – che c’è attenzione a certe questioni, che si vuole che il confronto e il dialogo proseguano”. L’auspicio di Vercelli è che questa disponibilità “aiuti a smontare due luoghi comuni: sia una lettura troppo benevola, che una eccessivamente colpevolista; due atteggiamenti peculiari che non appartengono a un piano di comprensione del passato”. In ogni caso, commenta, “è illusorio pensare che nell’archivio si possano trovare tutte le risposte”.
Soddisfatta anche Annalisa Capristo: “Si tratta di un passaggio significativo, da cui tutto il mondo della ricerca storica trarrà vantaggio. Sono certa infatti che emergeranno cose importanti”. Naturalmente, aggiunge, bisognerà vedere gli strumenti che saranno predisposti e il modo in cui tale patrimonio documentale sarà fruibile. “Oltre che contenta, sono molto curiosa”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
 
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l'attentato in cisgiordania
Le auto come armi del terrore,
l'odio palestinese colpisce ancora

Lotta per la vita il soldato israeliano vittima nelle scorse di un attentato terroristico palestinese nel nord della Cisgiordania. L’ufficiale delle forze armate è stato investito assieme a un poliziotto di frontiera israeliano – rimasto lievemente ferito – da un auto palestinese, lanciata contro un gruppo di soldati che si trovavano fuori da un villaggio nei pressi di Ramallah. “Ha lasciato la sala operatoria ed è stato trasferito in terapia intensiva, le sue condizioni sono difficili ma è stabile”, ha riferito uno dei medici che ha curato l’ufficiale ferito. Il portavoce dell’esercito ha riferito che i soldati presenti sulla scena hanno aperto il fuoco contro il veicolo dei terroristi, uccidendo due palestinesi all’interno. Un terzo è stato ferito e preso in custodia. Inoltre diverse bombe Molotov sono state trovate all’interno dell’auto. Secondo le autorità israeliane, i tre ne avevano lanciate alcune contro un check point israeliano per poi poco dopo lanciare la propria auto contro il gruppo di soldati.
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segnalibro - l'incontro a milano 
"Verso un mondo rinnovabile,
la rivoluzione prende forma"

“L’energia pulita può cambiare l’economia, la politica e la società. Al centro di questo cambiamento radicale troviamo le fonti rinnovabili, ricavate da sole, vento, geotermia, maree. In un mondo dove l’energia è sempre più al centro dell’organizzazione della vita quotidiana, del benessere sociale, economico, industriale e della crescita, le nuove fonti introducono nuove opportunità e, più in generale, aprono a una vera e propria rivoluzione”. Così Valeria Termini, ordinaria di Economia Politica all'Università di RomaTre e già commissaria dell'Autorità per l'Energia, spiegava a Pagine Ebraiche (leggi l'intervista) il cuore del suo ultimo libro Il mondo rinnovabile. Come l’energia pulita può cambiare l’economia, la politica e la società, (LUISS University Press), che sarà presentato questo pomeriggio alla Fondazione del Corriere della Sera a Milano (Sala Buzzati, ore 18.00).
A confrontarsi con l'autrice su di un tema centrale per il nostro futuro, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente di Assonime Innocenzo Cipolletta e la presidente di Enel Patrizia Grieco. A moderare l'incontro, Ferruccio de Bortoli, editorialista del Corriere della Sera.

qui roma
Oz, tra scrittura e impegno
Il segno di un grande scrittore, ma anche di un protagonista della società a tutto campo. “Amos Oz, tra scrittura e impegno”, evento svoltosi ieri al Centro Ebraico Il Pitigliani di Roma, ha permesso di toccare diversi temi della sua letteratura e del suo impegno. Ad intervenire il giornalista Corrado Augias, la traduttrice Elena Loewenthal, l’esperto di relazioni internazionali Fabio Nicolucci e l’editore Shulim Vogelmann, moderati da Ilaria Piperno.
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pilpul
Oltremare - Islanda
Non ne so abbastanza di musica nordica, certo non di musica islandese, e ammetto che fino a ieri ero sicura che l’unica produzione musicale dei ghiacci fosse Björk. Ma qui bisogna farsi una cultura e in fretta, che l’Eurovisione si avvicina a passi felpati e come niente siamo già alla fase in cui i cantanti esprimono le loro idee politiche o para-politiche in vista dell’atterraggio a Tel Aviv. E forse fanno bene ad esprimersi con anticipo, perché una volta iniziati i giochi, pardon i concerti, Tel Aviv sarà una città-stato, isolata dalla vita del resto di Israele: la massa di turisti musicali che si accamperà lungo i sei-otto chilometri di costa dal nord al sud estremo di Tel Aviv non permetterà grandi spostamenti, in assenza, ancora per anni, di qualunque metropolitana pesante o leggera o tram per pendolari non dotati di macchina. Tutto o quasi passerà per le riprese televisive, con la loro regia e - si spera - una attenta politica di contenuti.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Onore al coraggio
Il 6 marzo ricorre la settima Giornata Europea dei Giusti, una Giornata che è stata decretata nel 2012 dal Parlamento Europeo grazie alla determinazione di Gabriele Nissim, fondatore e presidente di Gariwo - la Foresta dei Giusti, che da vent’anni si impegna per dare un riconoscimento a chi si è opposto alle persecuzioni per motivi di religione, appartenenza etnica, odio nazionalistico.
La ricorrenza verrà celebrata a Milano con un grande concerto al quale parteciperà Antonella Ruggiero, una delle voci più intense e suggestive del panorama musicale italiano, accompagnata dai Maestri Adriano Sangineto all’arpa, e Alessandro La Ciacera, Roberto Olzer ed Emanuele Carlo Vianelli.


Viviana Kasam 
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