Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui        6 Maggio 2019 - 2 Iyar 5779
QUATTRO LE VITTIME ISRAELIANE DEGLI ATTACCHI PALESTINESI NEL SUD DEL PAESE 

Israele-Gaza, tiene il cessate il fuoco
dopo l’aggressione palestinese

“690 razzi lanciati da Gaza contro civili israeliani. 240 intercettati dal sistema di difesa aerea Iron Dome. Scuole cancellate per 210.000 bambini. 4 civili israeliani uccisi”. È il riassunto in cifre che l’esercito israeliano ha pubblicato per raccontare le ultime 48 ore vissute dalla popolazione del Paese, bersaglio dei razzi dei gruppi terroristici di Hamas e della Jihad islamica. Israele ha reagito all’aggressione colpendo 350 obiettivi a Gaza legati ai due movimenti terroristici palestinesi, ha spiegato l’esercito. Nelle ultime ore è stato raggiunto un cessate il fuoco ma il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che la campagna militare contro Gaza non è finita. “Negli ultimi due giorni abbiamo colpito Hamas e la Jihad islamica con grande forza”, ha detto Netanyahu in una dichiarazione. “La campagna non è finita e richiede pazienza e intelligenza. Siamo pronti a continuare. L’obiettivo è stato – e rimane – garantire tranquillità e sicurezza ai residenti del Sud. Porgo le condoglianze alle famiglie delle vittime e i migliori auguri di guarigione ai feriti”. Le quattro vittime israeliane sono state identificate: Moshe Feder, Pinchas Menachem Prezuazman, Ziad Alhamamda e Moshe Agadi. I media israeliani in queste ore stanno raccontando le loro storie, tra queste quella di Feder e della moglie Iris Eden. “È una tragedia orribile – il dolore espresso da Iris – Io e Moshe siamo stati insieme per 17 anni felici. Per me e per i miei tre figli era una figura su cui fare affidamento... era un padre meraviglioso e un nonno orgoglioso”. 
I LAVORI DELL'ASSISE DELL'EBRAISMO ITALIANO

Relazioni con l’esterno e migranti, 
Il Consiglio UCEI a confronto

Il rapporto con la società nel suo insieme, e in particolare con le istituzioni politiche e religiose. E il tema attuale e complesso dei fenomeni migratori. Sono gli argomenti cui il Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, riunito nella giornata di ieri a Roma, ha dedicato in conclusione di lavori uno speciale approfondimento. Molte voci a confronto e proposte operative hanno segnato le due distinte sessioni del Consiglio UCEI, poi sintetizzate in seduta comune dall’assessore Livia Ottolenghi e dal Consigliere Victor Magiar.
A tracciare una panoramica del quadro di relazioni istituzionali è stata la Presidente UCEI Noemi Di Segni, che ha aperto la sessione dedicata a questo tema ragguagliando i presenti sui diversi incontri intercorsi con leader politici, sui temi che sono stati affrontati e sulla linea tenuta dall’Unione nel corso di questi approfondimenti.
Mentre per quanto concerne le relazioni con le comunità religiose, tra le esperienze portate ad esempio dalla Presidente Di Segni c’è stato il Tavolo Interrelligioso di Roma e il suo recente manifesto sul fine vita, firmato anche dall’UCEI. Esperienza di lavoro condivisa che, è stato spiegato, potrebbe essere seguita da altri dossier e impegni su temi di interesse comune. 


Rassegna stampa

Hamas-Israele, è tregua

È entrata in vigore da questa mattina una tregua tra Israele e Hamas dopo che nelle scorse ore centinaia di missili e ordigni lanciati dalla Striscia di Gaza hanno rappresentato una minaccia costante per la popolazione israeliana, provocando anche quattro vittime. Azioni terroristiche cui Israele ha risposto con dei raid finalizzati a disinnescare la minaccia.
Prima della svolta di questa mattina, il rischio di un conflitto armato sembrava incombente, come raccontano (non sempre in modo corretto) i quotidiani oggi in edicola. “Da Gaza una pioggia di fuoco contro Israele” titola La Stampa. “Gaza-Israele, ore di battaglia” la scelta del Corriere. Fuorviante tra gli altri il titolo del Fatto Quotidiano, in cui si ribaltano i rapporti di causa ed effetto: “I raid diventano guerra: piovono missili su Gaza”. Mentre Repubblica scrive: “I gruppi armati della Striscia e l’esercito di Tel Aviv si confrontavano nella peggiore spirale di violenza dalla guerra del 2014, con 4 israeliani e 22 palestinesi uccisi nel corso del weekend”.

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L'iniziativa UCEI, 24-26 maggio

Shabbaton a Senigallia


Roma, il contest artistico
Musica, nel nome di Alisa



L'iniziativa il 2 e 3 giugno

Il Limmud a Parma

 
QUI ROMA

"Salviamo Radio Radicale"


Diverse voci sul palco allestito a Piazza Mattei in occasione del presidio “Tutti uniti per Radio Radicale” organizzato in solidarietà all’emittente radiofonica da Articolo 21, FNSI, Associazione Stampa Romana, Comunità ebraica di Roma e Comunità di Sant’Egidio.
Una mobilitazione, è stato spiegato dagli organizzatori, cui si sono uniti nella giornata di ieri voci della politica, del giornalismo e della cultura italiana, “che è nata in modo spontaneo dopo l’appello della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello il 25 aprile per la salvezza dell’emittente”.
QUI ROMA

Simcha Layeled, solidarietà
al servizio dei bambini

Punto di riferimento per bambini con disabilità e gravi difficoltà motorie e di salute, l’associazione israeliana Simcha Layeled lavora da tempo su progetti volti a favorire un passaggio all’età adulta il più possibile indolore, anche all’insegna del sorriso e della collaborazione tra soggetti diversi.
Un impegno che viene confermato in queste ore, con l’arrivo in Italia di un gruppo di giovani che saranno ospiti per alcuni giorni della Comunità ebraica di Roma. Numerose le attività previste, anche presso le istituzioni comunitarie. Incontri istituzionali, attività con i gruppi giovanili locali, la partecipazione alle cerimonie per Yom Hazikaron e Yom HaAtzmaut, la visita ai luoghi più suggestivi di Roma e del suo quartiere ebraico.   
Mostre e distorsioni
Leggo sulla Gazzetta di Modena di lunedì 29 aprile prima con sorpresa, poi con un misto tra costernazione e incredulità, un articolo nella sezione “spettacolo” intitolato “La Banalità del male si è fatta mostra con cuore e cranio di Adolf Hitler”.
Questo articolo di ben due pagine corredato da varie foto, inclusa una che dovrebbe rappresentare l’ideatore della mostra Antonello Fresu, noto psicoanalista Junghiano, mentre invece è del nostro Presidente della Repubblica Mattarella (o sono gemelli ovipari o si tratta di un grossolano errore di stampa), vorrebbe dimostrare due tesi:
1) Il corpo del “mostro” Hitler, la personificazione del male assoluto del ‘900, è come quello di ognuno di noi e questo è certificato con maxi radiografie e elettrocardiogramma
2) Però l’uomo era clinicamente malato: “sembrava che avesse meno corpo di tutti, che nascondesse perfino ai propri intimi: nessuno lo ha mai visto a torso nudo, probabilmente neppure Eva Braun”. Con questo si potrebbero spiegare tante cose...
 
Nino Bemporad, Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia, Consigliere UCEI
 
Grembiuli e disciplina
"Grembiuli e divise, ordine e disciplina". Questa la ricetta proposta dal ministro Salvini per curare i mali che affliggono la nostra scuola, nel momento in cui le inchieste ci informano che un'ampia percentuale degli studenti che escono dalla scuola media hanno scarse conoscenze della lettura e della scrittura. Non attenzione ai livelli culturali di studenti e docenti, non cura dei contenuti del processo di apprendimento, ma grembiuli e disciplina.
Anna Foa, storica
Oltremare - Sirene
C’è chi dice che i dieci giorni fra Yom HaShoah e Yom HaAtzmaut in Israele rappresentano il contraltare nazionale (leggi: laico) dei dieci giorni che corrono fra Rosh HaShana e Yom Kippur. Fra il capodanno ebraico e il giorno dell’espiazione, tutti gli ebrei del mondo, non importa dove vivano, sono invitati a ripercorrere lungo dieci giorni la propria memoria personale e a riproporsi di agire meglio (secondo i valori ebraici) durante l’anno appena iniziato. Fra il giorno della memoria dei caduti a causa della Shoah e il giorno della celebrazione dell’indipendenza e della fondazione dello Stato di Israele, tutti gli israeliani invece ricordano. Soprattutto perché alle soglie della celebrazione, un attimo prima di sparare i fuochi d’artificio e accendere i barbecue, si commemora Yom HaZikaron, in ricordo di altri caduti, sempre troppi e non ancora finiti, quelli di tutte le guerre dal 1948 in giù.
Daniela Fubini
Controvento - Torah e antisemitismo
È diventato una celebrità, Haim Baharier. Sala gremita al teatro Franco Parenti per la sua conferenza sull’antisemitismo e la Torah, organizzata dall’Associazione Lech Lechà e sostenuta dalla Fondazione Cariplo. In prima fila Liliana Segre, arrivato da Roma Luca Barbareschi (che nel suo teatro Eliseo ha ospitato un ciclo di incontri con Haim), da Torino lo storico Vincenzo Pinto, che studia pregiudizio e antisemitismo. Andrée Ruth Shammah nel presentarlo, con la sua inimitabile verve e intelligenza, si riferisce a lui come HB. L’acronimo del nome è il parametro internazionale della notorietà.
Viviana Kasam
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