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27 Giugno 2019 - 24 Sivan 5779

alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Giorgio Berruto, Stefano Jesurum, Maria Teresa Milano, Sara Valentina Di Palma e Valentino Baldacci.
 
 
L'annuncio di Salvini: "Migranti, non escludiamo barriere fisiche"
È ancora Lampedusa, dopo la forzatura del blocco da parte della Sea Watch, il centro dell’attenzione mediatica. Durissimo il ministro Matteo Salvini, che ieri ha affermato: “Ci aspettiamo che l’Olanda si faccia carico degli immigrati. In caso contrario, il loro menefreghismo lo faremo pesare ai tavoli europei”. Per poi ventilare l’ipotesi di un muro al confine con la Slovenia. “C’è un segnale di riapertura della rotta balcanica. Se il problema non si dovesse interrompere – le sue parole – non escludiamo le barriere fisiche”. Anche l’altro partner del governo gialloverde, Luigi Di Maio, ha condannato l’azione: “Hanno preferito restare 14 giorni a largo delle nostre coste anziché chiedere a La Valletta, Madrid o Atene lo sbarco. Così la Sea Watch si fa pubblicità e raccoglie più fondi”. Per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, “la nave deve essere affondata”.
“Sea Watch forza il blocco Salvini: i migranti non sbarcano”, titola il Corriere. Mentre Repubblica, elogiando la scelta di Carola Rackete, scrive: “Forza Capitana”.

Confessa il killer di
Lübcke. Ha confessato il killer di Walter Lübcke, politico tedesco che pubblicamente si era speso a favore dei migranti. L’assassino, vicino ad ambienti neonazisti, l’avrebbe ucciso proprio per questo motivo. Alla ricostruzione giudiziaria del caso, spiega La Stampa, si aggiunge adesso anche quella politica. La leader della Cdu Annegret Kramp-Karrenbauer, viene segnalato, ha infatti accusato la destra populista dell’Alternative für Deutschland “di aver spianato la strada al terrorismo di destra con il suo linguaggio sempre più aggressivo e le sue campagne di odio e intolleranza nei confronti dei profughi”.

L'invito di Kushner ai palestinesi. “La presentazione in Power Point dei cinquanta miliardi di dollari di investimenti previsti per risollevare l’economia nei Territori e nei Paesi vicini non ha impressionato né convinto. Troppe incognite rischiano di azzoppare il piano ancora prima che possa partire”. È quanto si legge sulla Stampa a proposito della conferenza di pace in Bahrein, nel corso della quale il consigliere speciale alla Casa Bianca Jared Kushner ha invitato i palestinesi “a fidarsi di Trump”.

Elezioni israeliane, Barak si candida. L’ex primo ministro israeliano Ehud Barak, 77 anni, torna intanto in campo in vista del prossimo appuntamento elettorale. Un impegno che, scrive Repubblica, “Barak ha presentato come la necessità assoluta di evitare che Netanyahu, l’uomo col quale è stato per anni al governo e lavorato con grande intesa, consolidi ‘un regime che è un pericolo per la democrazia di Israele'”.

L'Italia ebraica agli Uffizi. Beni culturali ebraici protagonisti agli Uffizi, con l’inaugurazione della mostra “Tutti i colori dell’Italia ebraica” che da oggi sarà aperta al pubblico. Una mostra che, scrive il Corriere Fiorentino, che oggi segnala anche l’avvio in serata di una nuova stagione del Balagan Cafè nel giardino della sinagoga, “esprime un’infinità di segni e simboli, evocazioni sacre e materiali di uso domestico, ed è senza tempo: spaziando dall’antichità alla moda contemporanea, con pezzi pregiati che ci raccontano importanti frammenti anche di storia toscana”.

Il Libano e i Giusti. Sarà inaugurato nei prossimi giorni in Libano, su impulso di Gariwo e del suo presidente Gabriele Nissim, un Giardino in memoria dei Giusti. Tra le figure che saranno ricordate, spiega Avvenire, il medico italiano Carlo Angela “che si oppose al fascismo e salvò dalla deportazione perseguitati e dissidenti politici”.

Il pasticcio dei bus israeliani. Il Messaggero si sofferma sul “pasticcio” dei bus israeliani noleggiati dall’amministrazione comunale romana, ma che sono fermi in un deposito a Bologna. Ai tecnici dell’Atac, al momento di concludere l’affare, è infatti sfuggito un particolare: “Gli autobus provenienti da un Paese extra Ue per essere immatricolati in Italia devono girare come Euro 6, ma questi sono tutti Euro 5”.

Quando Levi diventò Malabaila. Su Repubblica si presenta Quando Primo Levi diventò il signor Malabaila (ed. Neri Pozza), saggio di Carlo Zanda che ricostruisce “un episodio sempre sottovalutato”. E cioè la richiesta fatta dall’Einaudi a Primo Levi di cambiare nome per la pubblicazione di Storie naturali. “Secondo la casa editrice – si legge – la raccolta fantascientifica non poteva essere firmata dall’autore di Se questo è un uomo“.

Il ritorno di Max Fridman. Vittorio Giardino, con il suo leggendario Max Fridman, tra gli ospiti del festival Passaggi in svolgimento nelle Marche. Come segnala il Corriere, l’autore è impegnato nella realizzazione di un lavoro inedito, con protagonista proprio Fridman, “che racconta il tentativo di una famiglia di ebrei austriaci di abbandonare la Germania nazista”.

Augias e i simboli religiosi. “Trovo inopportuno sia il crocefisso della giornalista, sia la kippah che il maestro Daniel Oren indossa mentre dirige. Anche quello appare gesto inopportuno. L’esibizione del crocefisso però, a mio parere, è più grave di quella della kippah che in fondo è solo un copricapo con un valore simbolico di cui si discute da secoli”. Così Corrado Augias, su Repubblica, in risposta a un lettore che gli chiedeva un’opinione sul simbolo religioso cristiano sfoggiato da una conduttrice del Tg2.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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