Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui        2 luglio 2019 - 29 Sivan 5779
L'INSEDIAMENTO DELLA NUOVA ASSISE A STRASBURGO

"Parlamento europeo, luogo di libertà"

“Benvenuti al Parlamento europeo, la casa della democrazia, l'unica istituzione europea eletta dai cittadini. Buon lavoro a tutti neoeletti”, così il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani ha aperto la nona legislatura europea: nell'emiciclo di Strasburgo sono risuonate le note dell'inno alla gioia di Beethoven, inno dell'Unione. Durante l'esecuzione, un gruppo di eurodeputati euroscettici, in particolare della Gran Bretagna, hanno girato le spalle all'aula, costringendo il presidente uscente Tajani a richiamarli all'ordine, chiedendo a tutti i 748 di alzarsi in piedi. 
Lo stallo sulle nomine dei vertici europei intanto ha già provocato una prima modifica nei lavori della prima sessione: è infatti slittata a domani l’elezione del presidente dell’Assemblea. Il Parlamento Europeo (alla seconda sessione di luglio, che si tiene a metà mese) dovrà confermare il presidente designato della Commissione Europea, e vuole conoscere l’intero pacchetto di nomine. Non mancano anche voci di un possibile rinvio del voto alla seconda sessione, nel caso i leader non riescano neppure oggi a mettersi d’accordo su chi nominare ai vertici dell'Ue.
LA PRIMA RIUNIONE DEL NEOELETTO CONSIGLIO COMUNITARIO

Roma ebraica, nominata la nuova Giunta

Prende forma la nuova dirigenza della Comunità ebraica di Roma, guidata dalla presidente Ruth Dureghello. In occasione della prima riunione di Consiglio, è stata infatti nominata la nuova Giunta con, riporta il sito della Comunità, il voto favorevole dei rappresentanti delle liste Per Israele (14 Consiglieri in totale), Dor va dor (4) e Ebrei per Roma (2) e contrario delle liste Menorah (4 Consiglieri) e Binah is Real (3) la nuova Giunta. A fianco della presidente Dureghello, capolista della lista Per Israele, alla vicepresidenza è stato scelto Ruben Della Rocca (Per Israele), a cui è stato affidato anche l'assessorato alla comunicazione e Shalom; assessore al Culto, Uri Bahbout (Per Israele); alla Scuola, Daniela Debach (Per Israele); alla Cultura, Giordana Moscati (Per Israele); sicurezza e al welfare ad Alberto Ouazana (Per Israele); a Benedetto Alessandro Sermoneta (Dor va dor) i rapporti tra comunità e organizzazioni di volontariato mentre di Giovani si occuperà Raffaele Raffino Rubin (Dor va dor). Eletto inoltre all'unanimità in qualità di coordinatore dei lavori della Giunta, Ilan David Barda (Menorah).

ISRAELE - TENSIONI DOPO L'UCCISIONE DEL GIOVANE SOLOMON TEKAH

Haifa, comunità etiope in rivolta
"Basta violenza contro di noi"

Giorni di protesta e cordoglio a Haifa, dove domenica 30 giugno un giovane membro della comunità etiope Solomon Tekah, 19 anni, è stato ucciso da un agente della polizia non in servizio. L’incidente sarebbe nato da un diverbio e, secondo alcuni testimoni, l’agente – ora agli arresti domiciliari – non era in pericolo quando ha sparato al giovane. “Un poliziotto non ha il diritto di sparare a mio figlio, come puoi sparare a un essere umano?”, le parole di Worka Tekah, padre di Salomon (nell'immagine), durante il funerale del figlio a cui hanno partecipato in queste ore centinaia di persone. “Come può accadere a noi? In cosa siamo diversi? Siamo etiopi, non siamo bambole, abbiamo anche una voce, rispettiamo le leggi qui”, ha proseguito Tekah esprimendo il dolore e la rabbia di una comunità intera. Parlando con i media locali, un amico della famiglia, Asaf Kovna, ha dichiarato: “Worka vuole essere, chiede di essere l’ultimo genitore a dover seppellire suo figlio. Siamo bravi soldati, siamo persone morali. Non siamo venuti in Israele per vedere uccidere i nostri figli. Non abbiamo fatto questo viaggio e pagato un prezzo così caro per arrivare in questo amato paese perché i nostri figli morissero in tenera età e venissero uccisi davanti ai loro fratelli, davanti ai figli”.



Rassegna stampa

Iran, pericolo nucleare
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INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION  

L’Italia ebraica in mostra

Musei e cultura protagonisti della recente uscita di Pagine Ebraiche International Edition. In apertura, un posto d’onore spetta naturalmente alla grande inedita mostra inaugurata negli scorsi giorni agli Uffizi di Firenze, che racconta la storia dell’Italia ebraica attraverso una delle arti meno conosciute, ossia la tessitura, con circa 140 opere, tra arazzi, stoffe, addobbi, merletti, abiti, dipinti ed altri oggetti di uso religioso e quotidiano. A proposito di Uffizi, nella rubrica Italics anche la notizia che tornerà in Italia l’opera d’arte ‘Vaso di Fiori’ del pittore olandese Jan van Huysum rubata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale: a impegnarsi in prima persona per la sua restituzione anche il direttore delle rinomate gallerie fiorentine Eike Schmidt, cui il quadro verrà restituito.
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Come affrontare una disputa
Vi sono sempre almeno due modi di affrontare una disputa. Uno è barricandosi in trincea e sparando ad alzo zero contro il nemico, considerandone solo le responsabilità e le colpe. Non si concedono attenuanti, non si ammettono responsabilità e colpe proprie. Così si appura chi sia il più forte, si mettono alla prova i limiti di resistenza e la capacità di reagire del nemico. Alla peggio, dopo la devastazione prodotta sul campo – in entrambi i campi –, c’è sempre tempo e modo di dar mostra di pentimento e trattare una pace onorevole. Terra per seppellire i caduti ce n’è a sufficienza per tutti.
Dario Calimani, Università di Venezia
Colpevoli ritardi 
Haaretz del 25 giugno 2019 pubblica un articolo intitolato  "Pride and Prejudice: The Hellish Life of Gaza’s LGBTQ Community", nel quale si racconta, con dovizia di dettagli, quanto sia difficile essere omosessuali in Gaza. Invero, c'era già stato un volumetto di Zakoof Readhim che conteneva scottanti rivelazioni sul medesimo argomento, suscitando la sorpresa e lo sgomento del lettore. Tale volume si può acquistare sul web, ed il titolo esatto è "Towards the discovery of hot water", dove le sorprese sono ininterrotte ed il lettore non fa che domandarsi "ma chi l'avrebbe mai detto?"
Emanuele Calò
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Guardiamoci dentro
Dal “sasso lanciato nello stagno” alla “bonaccia delle Antille”, la polemica che scuote l’ebraismo italiano da qualche settimana si alimenta a suon di immagini. Per completare il panorama aggiungerei alla collezione iconografica il “vaso di Pandora” de-sigillato da Guido Vitale e scoperchiato da Rav Punturello. 
Certo l’animosità interna non manca. È davvero utile? Litigare all’interno di un ambiente così piccolo in una fase di crescente intolleranza generale può essere dannoso in prima istanza per noi e alla lunga anche per la nostra immagine. D’altra parte, il dibattito su problemi reali che finalmente emergono, il chiarimento di posizioni differenti disposte a confrontarsi sono elementi indispensabili per cambiare e migliorare. Le questioni in discussione sono importanti e varie.
David Sorani
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