Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     28 Luglio 2019 - 25 Tamuz 5779
PER LA PRIMA VOLTA TRA I PRIMI DIECI NELLA CLASSIFICA SULL'INNOVAZIONE

Israele, nella top 10 quando si tratta di innovare
ma servono investimenti sulla scuola

Un nuovo riconoscimento per la capacità israeliana di investire nel suo futuro è arrivato in questi giorni. Israele è infatti stato inserito per la prima volta nella top 10 del Global Innovation Index, un'indagine pubblicata dalla prestigiosa Cornell University assieme all'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale che registra – attraverso diversi indicatori - il grado di innovazione dei diversi paesi del mondo.
Un indicatore in cui Israele è particolarmente forte è la business sophistication (terza posizione a livello mondiale): questa mette in relazione la qualità delle reti commerciali complessive di un paese e la qualità delle operazioni e delle strategie delle singole imprese. Altri elementi importanti e in cui Israele è ai vertici sono: la cooperazione tra industria e istruzione superiore  (secondo posto), gli investimenti stranieri in R&S (terzo posto) e la partecipazione delle donne alla forza lavoro altamente qualificata (terzo posto). Il paese mantiene la prima posizione, spiega il report, in una serie di indicatori importanti, come l'esportazione di servizi nel settore Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione; il recruiting di talenti per l'impresa; la creazione di applicazioni mobili. 

REDAZIONE APERTA

“Parma, una Giornata da protagonisti”

Dalla Biblioteca Palatina, che conserva una delle collezioni ebraiche più importanti al mondo, alla Compagnia del Balletto di Roma, punto di riferimento artistico da quasi 60 anni. Una Giornata Europea della Cultura Ebraica che a Parma, città capofila per l’Italia, sarà nel segno di collaborazioni prestigiose e destinate a restare nel tempo.
A fare il punto con la redazione il presidente della Comunità ebraica e Consigliere UCEI Riccardo Joshua Moretti, che sarà tra i protagonisti della Giornata con lo spettacolo L’Albero dei sogni che farà il proprio debutto la sera del 15 settembre al Teatro Farnese.
Filo conduttore di questa edizione sono proprio i sogni in quanto “scala verso il cielo”. Come l’albero, la cui forma verticale che parte dalle radici, per arrivare fino alle foglie indica una chiara connessione tra il mondo terreno e l’ultraterreno incarnando il concetto universale di protezione, sopravvivenza ed evoluzione, l’idea del sogno, è stato spiegato, alimenta lo spettacolo di Moretti (con coreografie di Valerio Longo per due danzatori del Balletto di Roma).
La Giornata di Parma città capofila si aprirà alle 10, alla Biblioteca Palatina, con l’intervento delle autorità e dei rabbini rav David Sciunnach, rav Elia Richetti e rav Amedeo Spagnoletto. 

REDAZIONE APERTA - MEIS

Scatti che raccontano il mondo

Il ruolo della fotografia nella società contemporanea. Ad analizzarlo, ospite del Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, il direttore della redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale nel corso di un incontro parte del programma del laboratorio giornalistico Redazione Aperta. Tre le mostre prese in considerazione dal direttore di Pagine Ebraiche, introdotto dal direttore del Meis Simonetta Della Seta, tutte con al centro l’immagine, declinata però in modo differente: la prima presa in esame è “This Place”, esposta allo Jüdisches Museum di Berlino, in cui dodici fotografi (tra cui l'ideatore del progetto, Frederic Brenner - nell'immagine in alto un suo scatto) raccontano Israele e Cisgiordania, attraverso una varietà di approcci e di temi che vanno dall’identità alla famiglia, dai conflitti al territorio. Seconda mostra, quella dedicata ad Adolfo Kaminsky, fotografo ebreo, uomo della Resistenza e falsario, che utilizzò la sua capacità di elaborare le immagini per falsificare documenti. Un arte che permise a Kaminsky di salvare durante la seconda guerra mondiale migliaia di ebrei e dopo decine di oppositori politici di mezzo mondo. Il Musee d’art et d’histoire du judaisme di Parigi – come racconta anche Pagine Ebraiche di Luglio – gli ha dedicato l’esposizione Faussaire et photographe. 



Rassegna stampa

Roma, fare chiarezza
sull'omicidio di Rega

Quotidiani italiani concentrati sul caso dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso nelle prime ore di venerdì 26 luglio. Responsabili dell’omicidio, secondo l’ordinanza del gip, due giovani americani. “Un diciottenne e un diciannovenne di San Francisco – spiega il Corriere – sono accusati di omicidio aggravato dalla divisa della vittima e tentata estorsione per la restituzione dello zaino sottratto all’uomo che li ha denunciati: un italiano che li aveva aiutati a cercare droga nella notte di giovedì in circostanze in parte ancora da chiarire”.
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REDAZIONE APERTA - MEIS

Rinascimento e voci di donne

Il mondo ebraico sefardita, la Ferrara del ‘500, la dinastia degli Abravanel, la vicenda della “segnora de Los judio” Dona Gracia Nasi. Sono alcune delle storie e suggestioni che si sono intrecciate nell’appuntamento organizzato al Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah dal titolo “Voci al femminile dal Rinascimento ebraico”. Un incontro che ha visto alternarsi quattro donne, protagoniste, come ha spiegato il direttore del Meis Simonetta Della Seta, “di un dialogo ideale”. “Nicole, Daniela, Michela ed Evelina – ha sottolineato Della Seta in apertura – hanno storie diverse e personalità diverse ma rappresentano insieme l’importanza della pluralità. E questo museo vuole essere il luogo dove questa pluralità può avere una voce”.

L'odio
“Guardate com’è sempre efficiente, come si mantiene in forma nel nostro secolo l’odio. Con quanta facilità supera gli ostacoli. Come gli è facile avventarsi, agganciare.”
Wislawa Szymborska, L’odio.
Tutto il nostro tempo in 170 caratteri, spazi inclusi.
                                                                          David Bidussa, storico delle idee
Le città globali  
La nozione di città globale, nata in ambito sociologio ed urbanistico ma ora estesasi anche al contesto economico, non è nuova. Già su queste pagine ne avevamo fatto accenno, per poi tornarci adesso. Nel suo volume The Global City, Saskia Sassen ha dimostrato come numerose metropoli mondiali si siano sviluppate all’interno di mercati transnazionali, a partire da quelli finanziari, essendo oramai più simili tra loro che non in confronto al rispettivo urbanesimo regionale. In altre parole, ci sono molti più elementi di comunanza tra Tokyo e New York e tra Shangai e Karachi che non tra queste singole conurbazioni e l’ambiente a loro circostante. Di fatto, queste grandi strutture metropolitane, che si allargano per cerchi concentrici, e che hanno la caratteristica di costituire snodi di raccolta, concentrazione e distribuzione di grandi ricchezze, tendono a sostituirsi, quanto meno in alcune funzioni strategiche, a partire da quelle economiche, agli Stati nazionali. Se una volta li integravano, essendone poli di eccellenza, oggi invece costituiscono delle realtà per più aspetti autonome.
Claudio Vercelli, storico
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