Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui        27 Agosto 2019 - 26 Av 5779
IL PREMIER NETANYAHU RISPONDE AL MOVIMENTO TERRORISTICO LIBANESE 

"Hezbollah e Libano facciano attenzione.
Israele sa come rispondere alle minacce"

Israele ha preso seriamente le minacce pronunciate dal leader del movimento terroristico libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah. L'esercito israeliano ha infatti ordinato in queste ore di limitare il movimento dei veicoli militari lungo il confine con il Libano (nell'immagine, scattata dal giornalista Gilad Shoshan, un check-point israeliano nel nord). “Dopo una valutazione è stato deciso che il movimento di alcuni veicoli militari lungo diverse intersezioni sarà possibile solo sulla base dell'approvazione individuale e in conformità con la situazione della sicurezza”, la dichiarazione dell'esercito in cui si spiegava che le restrizioni non si applicano alla popolazione civile delle comunità israeliane al confine settentrionale. “Nasrallah sa bene che Israele sa come difendersi e ripagherà i suoi nemici con la stessa moneta. - ha dichiarato il Primo ministro Benjamin Netanyahu - Voglio dire a lui, al Libano, che ospita la sua organizzazione che cerca di distruggerci, e a Qassem Soleimani (generale dell'esercito iraniano): fate attenzione a quello che dite e ancor più a ciò che fate”. Netanyahu ha inoltre invitato Nasrallah a “calmarsi” dopo il violento discorso di quest'ultimo in cui annunciava azioni contro lo Stato ebraico in risposta a un attacco israeliano contro un deposito di armi in Siria in cui sono morti dei terroristi di Hezbollah.
DOPO IL SUCCESSO MEDIATICO DEI MONDIALI IN FRANCIA 

Calcio femminile, l’Italia riparte da Israele

Il boom mediatico degli ultimi Mondiali, in un’estate di travolgente passione per milioni di appassionati, lascia ben sperare: il calcio femminile è destinato ad ottenere uno spazio sempre più significativo. Dopo anni di scarso interesse, anche in Italia il cambio di rotta è evidente. Non sorprende quindi il clima di crescente attesa per un nuovo esordio delle atlete agli ordini del commissario tecnico Milena Bertolini, attese nelle prossime ore dal primo incontro del girone di qualificazione agli Europei del 2021. Un cammino che inizia da Israele, a Tel Aviv, dove giovedì l’Italia affronterà una nazionale inferiore per qualità tecniche ma comunque non disposta a farsi da parte. L’Italia andrà poi Tbilisi, dove affronterà in una seconda trasferta la squadra georgiana. Match entrambi alla portata, ma che non sono sottovalutati dalla dirigenza azzurra. Come ha riconosciuto la stessa Bertolini, prima di partire per Israele: “Affronteremo due squadre sulla carta inferiori come ranking, ma ormai il livello del calcio femminile si sta alzando tantissimo. Basti pensare che un anno fa Israele ha perso solo 2-0 con la Spagna. Non è quindi una partita scontata, visto anche che giochiamo in casa loro e in determinate condizioni climatiche”.
CORDOGLIO NELL'ITALIA EBRAICA 

Grazia Di Veroli (1961-2019)

Una vita dedicata alla Memoria, accanto agli ultimi Testimoni della Shoah che ha accompagnato in innumerevoli circostanze pubbliche, ma anche con progetti e iniziative che l’hanno portata a confrontarsi in prima persona con la complessa trasmissione della Memoria alle nuove generazioni. Un contributo tangibile fino all’ultimo, anche nelle vesti di vicepresidente della sezione romana dell’Aned. Una nomina recente, che ha premiato anni di lavoro al servizio della collettività e finalizzati al rafforzamento degli anticorpi contro odio, razzismo, antisemitismo.
Grazia Di Veroli era nata a Roma nel 1961 e si era laureata in pedagogia con una tesi sui campi di sterminio, conseguendo il master in Didattica della Shoah del professor David Meghnagi e frequentando diversi corsi di specializzazione. Collaboratrice di mostre, documentari, convegni, aveva tra l’altro firmato l’importante biografia “Mario Limentani da Venezia a Roma, via Mauthausen”, pubblicata da Marlin.
Numerose le reazioni alla sua scomparsa.



Rassegna stampa

Una strada in salita
Strada in salita, dopo il vertice della notte a Palazzo Chigi, per l’eventuale accordo di governo tra Partito Democratico e Movimento Cinquestelle. Una situazione destinata comunque ad evolvere, in un senso o nell’altro, nelle prossime ore.
Sottolinea Repubblica: “Doveva essere l’incontro risolutivo per dare via libera all’intesa sul Conte bis. Invece il summit notturno a palazzo Chigi tra i vertici di M5S e Pd si chiude all’una passata con una nuova fumata grigia. Luigi Di Maio pretendeva da Nicola Zingaretti un accordo al buio.
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INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION  

Laicità, valore fondante

La crisi politica che sta attraversando l’Italia in apertura della nuova uscita di Pagine Ebraiche International Edition. Il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni ha lanciato un monito per ricordare l’importanza della laicità dello Stato, dopo mesi in cui politici di primo piano, e in particolare il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, hanno fatto ricorso a simboli e oggetti religiosi nella loro attività quotidiana.
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Simboli religiosi
Discuto con un amico credente e praticante cattolico sull'uso politico dei simboli religiosi. Comprensibilmente, lui non è così convinto che il simbolo religioso debba rimanere fuori dal dibattito politico, perché per lui una croce, un rosario, un richiamo alla Madonna evocano i valori in cui crede e che è convinto debbano ispirare l'azione di un uomo politico per bene. Mi rendo conto che, con spiriti devoti, non si è mai convincenti quando si afferma che, per buoni motivi, non si dovrebbero mescolare il sacro e il profano nella vita pubblica, e non soltanto perché la costituzione proclama la laicità dello stato. Benché già questo dovrebbe essere riconosciuto come unico argomento dirimente e definitivo.
Dario Calimani, Università di Venezia
Il futuro dell'informazione ebraica 
L’ebraismo italiano necessita di una pluralità di fonti d’informazione; se possibile, dovrebbero essere controcorrente rispetto al calo qualitativo che affligge una parte della stampa. Se non si sono più i Biagi ed i Montanelli, è per il tipo di selezione operata e non certo perché manchino i talenti.
Lo statuto dei giornalisti non è così diverso da quello previsto sotto il fascismo, perché ora, secondo un commento del Contratto di Lavoro: “Tuttavia, per quanto non vincolante, il parere della redazione ha pur sempre un peso, giacché l’editore deve sapere che se il direttore è stato sfiduciato dalla redazione, egli non potrà svolgere il proprio compito con il pieno e incondizionato consenso del corpo redazionale.
Emanuele Calò
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Modi di essere leader
Sono ormai da tempo il pane quotidiano della politica (italiana e non solo), ma certo in questi giorni in cui si consuma una delle più difficili crisi istituzionali della storia repubblicana i sotterfugi e le contrapposizioni violente tra leader si succedono vorticosamente, rendendo indecifrabile una situazione già assai ingarbugliata e fornendo uno spettacolo pubblico ben poco edificante. Le macchinazioni reciproche, gli scambi di randellate verbali avvengono non solo tra capi di partiti avversi, ma anche – e sono le più velenose – tra compagni di partito appartenenti a fazioni diverse o, addirittura, tra ex colleghi di governo e alleati politici. Se è in gioco un disegno di potere non si risparmiano colpi e non si bada a codici di comportamento, specialmente da quando i social la fanno da padrone. Non è peraltro un fatto nuovo, né legato esclusivamente alle moderne tecnologie: Machiavelli fonda anche sulla capacità di manovra e di inganno la virtù del suo principe.
David Sorani
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Grazia Di Veroli (1961-2019)
Cara Grazia, ci siamo conosciuti una trentina d’anni fa (o forse più) e da allora ci siamo voluti del bene, tanto è che mi hai sempre trattato come fossi un altro tuo fratello, mettendomi come hai fatto con loro sotto le tue ali protettrici: sempre pronta a darmi contro qualora tu vedessi che un mio comportamento poteva nuocermi, sempre pronta ad affiancarmi, specialmente nelle lotte contro l’antisemitismo e nella salvaguardia della Memoria. Abbiamo diviso tanti sorrisi, tanti pianti e soprattutto tanti ricordi, gli ultimi dei quali rammentati solo pochi giorni fa.
Alan David Baumann
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