

Rassegna stampa
Una strada in salita
Strada in salita, dopo il vertice della notte a Palazzo Chigi, per l’eventuale accordo di governo tra Partito Democratico e Movimento Cinquestelle. Una situazione destinata comunque ad evolvere, in un senso o nell’altro, nelle prossime ore.
Sottolinea Repubblica: “Doveva essere l’incontro risolutivo per dare via libera all’intesa sul Conte bis. Invece il summit notturno a palazzo Chigi tra i vertici di M5S e Pd si chiude all’una passata con una nuova fumata grigia. Luigi Di Maio pretendeva da Nicola Zingaretti un accordo al buio.
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INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION
Laicità, valore fondante

La crisi politica che sta attraversando l’Italia in apertura della nuova uscita di Pagine Ebraiche International Edition. Il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni ha lanciato un monito per ricordare l’importanza della laicità dello Stato, dopo mesi in cui politici di primo piano, e in particolare il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, hanno fatto ricorso a simboli e oggetti religiosi nella loro attività quotidiana.
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Simboli religiosi

Discuto con un amico credente e praticante cattolico sull'uso politico dei simboli religiosi. Comprensibilmente, lui non è così convinto che il simbolo religioso debba rimanere fuori dal dibattito politico, perché per lui una croce, un rosario, un richiamo alla Madonna evocano i valori in cui crede e che è convinto debbano ispirare l'azione di un uomo politico per bene. Mi rendo conto che, con spiriti devoti, non si è mai convincenti quando si afferma che, per buoni motivi, non si dovrebbero mescolare il sacro e il profano nella vita pubblica, e non soltanto perché la costituzione proclama la laicità dello stato. Benché già questo dovrebbe essere riconosciuto come unico argomento dirimente e definitivo.
Dario Calimani, Università di Venezia
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Il futuro dell'informazione ebraica
 L’ebraismo italiano necessita di una pluralità di fonti d’informazione; se possibile, dovrebbero essere controcorrente rispetto al calo qualitativo che affligge una parte della stampa. Se non si sono più i Biagi ed i Montanelli, è per il tipo di selezione operata e non certo perché manchino i talenti.
Lo statuto dei giornalisti non è così diverso da quello previsto sotto il fascismo, perché ora, secondo un commento del Contratto di Lavoro: “Tuttavia, per quanto non vincolante, il parere della redazione ha pur sempre un peso, giacché l’editore deve sapere che se il direttore è stato sfiduciato dalla redazione, egli non potrà svolgere il proprio compito con il pieno e incondizionato consenso del corpo redazionale.
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Modi di essere leader

Sono ormai da tempo il pane quotidiano della politica (italiana e non solo), ma certo in questi giorni in cui si consuma una delle più difficili crisi istituzionali della storia repubblicana i sotterfugi e le contrapposizioni violente tra leader si succedono vorticosamente, rendendo indecifrabile una situazione già assai ingarbugliata e fornendo uno spettacolo pubblico ben poco edificante. Le macchinazioni reciproche, gli scambi di randellate verbali avvengono non solo tra capi di partiti avversi, ma anche – e sono le più velenose – tra compagni di partito appartenenti a fazioni diverse o, addirittura, tra ex colleghi di governo e alleati politici. Se è in gioco un disegno di potere non si risparmiano colpi e non si bada a codici di comportamento, specialmente da quando i social la fanno da padrone. Non è peraltro un fatto nuovo, né legato esclusivamente alle moderne tecnologie: Machiavelli fonda anche sulla capacità di manovra e di inganno la virtù del suo principe.
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Grazia Di Veroli (1961-2019)

Cara Grazia, ci siamo conosciuti una trentina d’anni fa (o forse più) e da allora ci siamo voluti del bene, tanto è che mi hai sempre trattato come fossi un altro tuo fratello, mettendomi come hai fatto con loro sotto le tue ali protettrici: sempre pronta a darmi contro qualora tu vedessi che un mio comportamento poteva nuocermi, sempre pronta ad affiancarmi, specialmente nelle lotte contro l’antisemitismo e nella salvaguardia della Memoria. Abbiamo diviso tanti sorrisi, tanti pianti e soprattutto tanti ricordi, gli ultimi dei quali rammentati solo pochi giorni fa.
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