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6 Settembre 2019 - 6 Elul 5779


Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di rav Alberto Sermoneta, Gadi Luzzatto Voghera, Anna Segre, Francesco Moises Bassano.
 

 
L'Italia e la sfida in Europa
Il riposizionamento dell’Italia in Europa tra i temi più significativi della prima giornata del nuovo governo Conte. “Finalmente posso muovermi senza avere il freno a mano tirato…” avrebbe confidato il presidente del Consiglio poche ore dopo il giuramento al Quirinale.
“Probabilmente – scrive Massimo Franco sul Corriere – pensava in primo luogo all’Europa: a quel consesso di alleati con i quali nei mesi scorsi a Bruxelles ha dovuto trattare su ogni punto”. Si legge ancora: “Le bordate antieuropee che arrivavano quasi quotidianamente dalla Lega, e a intermittenza anche dal M5S, indebolivano il governo e l’Italia, mettendola sempre sull’orlo dell’isolamento. Poi, di colpo, lo sfondo è cambiato”.
“Col piglio del professore che ha ritrovato l’autorità perduta – sottolinea Concetto Vecchio su Repubblica – il premier Giuseppe Conte detta la linea nei comportamenti ai ministri nel primo Consiglio dopo l’ubriacatura populista: ‘Basta conflittualità’, ‘stop alle sgrammaticature istituzionali’, ‘il governo deve, da subito, lavorare nel segno della leale collaborazione’. Pretende discontinuità negli atteggiamenti, ‘sobrietà nelle parole, operosi nelle azioni’. Un clima che si è percepito già durante il giuramento al Quirinale, ben diverso dall’aria da lunapark che aveva contraddistinto l’anno scorso la cerimonia dei gialloverdi”.
Per Fiamma Nirenstein, che sul Giornale ricorda alcune iniziative passate di membri del Movimento Cinque Stelle, chiamati oggi a nuovi incarichi di responsabilità, “nasce il governo più anti-sionista”. Si chiede la giornalista: “Potrà il Partito democratico evitare di essere parte di un governo antisemita e anche promotore dell’appeasement con l’Iran, l’unico Paese del mondo che ripete senza tregua che il suo scopo è distruggere un altro Stato membro dell’Onu, appunto Israele?”.

Il diplomatico palestinese: "Israele pratica l'apartheid". Repubblica pubblica un testo di Saab Erekat, storica figura della diplomazia palestinese, che in un appello rivolto alle Nazioni Unite scrive: “Le politiche di annessione di Israele, incoraggiate e coordinate dagli sforzi dell’amministrazione Trump per normalizzare i crimini e le violazioni dello Stato ebraico, minacciano di stabilire nuovi precedenti che dissolveranno interamente il concetto di costruzione della pace”. Secondo Erekat “l’intransigenza israeliana, fondata su una cultura dell’impunità, consente a chi sostiene un regime di apartheid in Palestina di prevalere”.
Sullo stesso quotidiano Roger Waters, co-fondatore dei Pink Floyd e da tempo sostenitore del Movimento BDS più volte distintosi per aperto odio antiebraico, in una intervista afferma: “Non sono antisemita. Sto raccontando nel mio libro quello che succede dietro le quinte contro di me da parte della lobby ebraica americana: oltre l’immaginazione”.
“I due israeliani che frugano tra i peccati di Israele”: così il Venerdì presenta l’attività di due fratelli, Aya e Itamar Gov, “che raccolgono gli oggetti sottratti nel 1948 alle famiglie palestinesi: presto lo metteranno online, perché i giovani sappiano”.

Libeskind racconta Ground Zero. “Il progetto è completo all’85%, ci sono la Freedom Tower con la sua altezza simbolica di 1776 piedi come la data della dichiarazione d’indipendenza, il memoriale dell’attacco terroristico, l’hub di trasporti Oculus, ci sarà presto il nuovo centro di Arti Performative. Ma il mio intento da responsabile del masterplan non era di concentrarsi sui singoli edifici, era di creare un quartiere vivo a Lower Manhattan”. Così Daniel Libeskind, in una intervista con 7 del Corriere in cui illustra, tra i vari temi del colloquio, il lavoro svolto dopo l’Undici Settembre. “Dopo tante difficoltà e grandi dibattiti, ci siamo riusciti: Ground Zero – spiega l’archistar – oggi è il nuovo centro magnetico di New York”.

Adam Smulevich twitter
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