Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      27 Settembre 2019 - 27 Elul 5779
LA CAMPAGNA DI RACCOLTA DI FILMATI DI FAMIGLIA

Mi Ricordo: "Costruiamo tutti insieme
la memoria audiovisiva dell'Italia ebraica"

Vecchie pellicole e filmati amatoriali. Quadretti familiari, vacanze, ma anche panorami, immagini di città o eventi pubblici ai quali si è assistito. Testimonianze oggi molto spesso nell’ombra, spesso sottovalutate, rinchiuse in scatole e armadi.
A questo patrimonio guarda “Mi Ricordo-Raccolta film di famiglia della comunità ebraica”, la campagna nazionale di raccolta avviata dall’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea e dalla Fondazione Cdec in collaborazione con il Memoriale della Shoah di Milano, la Comunità ebraica di Torino, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Fondazione Museo della Shoah di Roma, il Meis di Ferrara, sviluppando l’intuizione del giornalista romano Claudio Della Seta, autore nel 2014 della riscoperta di un inedito e suggestivo patrimonio filmico, opera dell’avo Salvatore Di Segni. Uno sguardo unico sull’Italia ebraica pre-Shoah, che è stato il punto di partenza per ulteriori ritrovamenti che hanno ottenuto, tra gli altri, il prestigioso e solenne palcoscenico del Quirinale.
La campagna, che ha per oggetto filmati di epoche anche più recenti, è un po’ un’ultima chiamata: “Con il trascorrere degli anni – afferma Della Seta – le pellicole subiscono un inevitabile processo di decadimento cromatico. Si tratta di immagini che stanno letteralmente svanendo. È una lotta contro il tempo quella che ci si augura possa completarsi con la salvaguardia della capacità filmica attuale, grazie alle nuove possibilità offerteci oggi dal digitale”.
“Focus del progetto – aggiunge Della Seta – sono gli anni prima della guerra. Ma dal dopoguerra agli Settanta e Ottanta c’è sicuramente molto materiale che, col passare del tempo, risulterà sempre più prezioso per ricostruire un’epoca. Il messaggio deve essere chiaro: prima che queste testimonianze scompaiano, c’è un solo modo per metterle al sicuro. Contribuire a questa campagna”.
Al centro di questo sforzo un centro d’eccellenza, l’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea già utilizzato dal giornalista per digitalizzare 38 film del fondo Di Segni. Afferma Bartolomeo Corsini, che ne è il direttore: “Intendiamo operare una conservazione efficace di un patrimonio nascosto, di grandissimo interesse. Uno strumento formidabile per meglio interpretare il nostro tempo. E, in caso di consenso da parte delle famiglie, anche la base per una eventuale divulgazione di quel che si è acquisito verso l’esterno”. Non è il primo progetto legato a una specifica comunità nazionale che ha nel centro di Ivrea il punto di riferimento. Già nel 2017, spiega infatti Corsini, è stato avviato un lavoro dedicato alla realtà valdese. Tutto ha comunque inizio con una call precedente, con tema le memorie di famiglia della popolazione di Ivrea e dintorni. La notevole mole di materiale raccolto, circa 10mila film, ha avuto l’effetto di aprire una strada in cui si inserisce ora il progetto dedicato all’Italia ebraica. “Nostro compito – afferma Corsini – è quello di tutelare, preservare l’audiovisivo. Solo in un secondo momento, se le famiglie vorranno, il materiale potrà essere messo in rete. A monte un lavoro di alta qualità basato sulle competenze che la nostra realtà esprime. Al riguardo, proprio per mostrare come operiamo, mi piacerebbe organizzare dei veri propri tour ebraici a Ivrea. Un passaggio significativo, direi quasi imprescindibile, per dare un ulteriore stimolo a questa raccolta”.
“Il patrimonio che intendiamo valorizzare è inestimabile, anche se in generale non si ha la piena consapevolezza del tesoro che molte famiglie ebraiche conservano nelle loro case. Memorie di famiglia, piccole e grandi testimonianze, che se raccolte e studiate possono permetterci di capire in modo più esaustivo un pezzo di storia italiana, nelle sue diverse espressioni. È un materiale che se non salviamo adesso, partecipando alla campagna, andrà perso” sottolinea Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione Cdec. Anche per questo, aggiunge, la pluralità di enti e figure coinvolte, comprese alcune realtà d’eccellenza, è un valore aggiunto. “L’unione fa la forza. È proprio il caso di dirlo”.
Tra gli obiettivi che Luzzatto Voghera si pone c’è anche quello di promuovere una vera e propria campagna di comunicazione e incontro in ciascuna delle 21 Comunità ebraiche italiane, proponendo magari alcuni spezzoni dei filmati raccolti al pubblico. Un’occasione per presentare questa sfida, avvincente e al tempo stesso urgente.
I filmati verranno raccolti a Milano, Roma, Torino e Ferrara (rispettivamente presso Fondazione Cdec di Milano, Memoriale della Shoah di Milano, Comunità ebraica di Torino, Fondazione Museo della Shoah, Meis) e digitalizzati a Ivrea. Si procederà poi alla loro catalogazione. L’obiettivo finale sarà quello di costituire, online, un “archivio di tutti”, che renda consultabile la memoria visiva del Novecento italiano.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a direzione@cdec.it e cinemaimpresa@fondazionecsc.it

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(Nell'immagine un filmato 35mm girato da Salvatore Di Segni nel 1923 durante una gita in Valtellina)
 

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L'INTERVENTO DELLA PRESIDENTE UCEI

"Cimitero ebraico di Mantova, infondate
le accuse di antisemitismo al sindaco"

“Ci dissociamo totalmente dalle gravi accuse di antisemitismo e razzismo rivolte nelle scorse ore al sindaco di Mantova e alla sua Giunta da parte di soggetti esteri che si sono espressi sul progetto Mantova Hub, che comprende l’area dell’antico cimitero ebraico”. È quanto afferma la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
“Sulle problematiche emerse – prosegue Di Segni – devono intervenire esclusivamente le autorità italiane e le istituzioni dell’ebraismo italiano: UCEI, ARI e Comunità ebraica. Desidero ribadire il nostro apprezzamento per l’impegno messo in campo dall’amministrazione comunale in questi due anni. Vanno definite soluzioni compatibili con la Halakhah, la Legge ebraica, intorno ad un tavolo tecnico che lavori serenamente ed è questo l’irrinunciabile punto di partenza per realizzare il piano di valorizzazione di un’antica presenza ebraica e di una tradizione cabalistica unica e di interesse mondiale. Non le pressioni esterne e le accuse infondate”.
La Presidente Di Segni, in chiusura, richiama l’attenzione anche sull’impellente tutela del cimitero ebraico attualmente in uso “che parimenti richiede una costante e incisiva manutenzione”. 
Interviene nuovamente anche rav Alfonso Arbib, presidente dell'Assemblea rabbinica italiana, che afferma: "La vicenda del cimitero di Mantova chiama in causa il rispetto delle leggi italiane, dei principi dell’Unione Europea e dei valori di ogni fede - non ha a che vedere con l’antisemitismo - e dunque auspichiamo una rapida intesa che ne preservi la sacralità".

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LA MEMORIA DELLA SHOAH AL CENTRO DEI SUOI DOCUMENTARI

Israel Cesare Moscati (1951-2019)

È scomparso improvvisamente, all’età di 68 anni, il regista romano Israel Cesare Moscati.
Numerosi i documentari realizzati sul tema della Memoria, anche nel ricordo dello zio Marco che fu trucidato alle Fosse Ardeatine. Del 2014 il suo primo documentario, “I Ghetti. Un lutto mai elaborato”.

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SORGENTE DI VITA

Quando il prosecco è casher

Si apre con un servizio sul prosecco casher prodotto tra le alture della Marca Trevigiana, la puntata di Sorgente di Vita in onda domenica 29 settembre. È tempo di vendemmia, la prima dopo il riconoscimento di questo territorio quale patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco.

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Scienze umane e buone pratiche
Da una decina d’anni è attivo all’università di Amburgo, in Germania, il Maimonides Centre for Advanced Studies. Questa settimana vi si è svolta una importante conferenza internazionale dedicata alle opere del rabbino veneziano Simone Luzzatto (1583-1663). Il titolo, “Simone Luzzatto’s Scepticism in the Context of Early Modern Thought”, rifletteva solo in parte la ricchezza degli interventi e dei dibattiti che si sono susseguiti in un ambiente che appare sorprendente e bello. 
 
Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC
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Un augurio per il nuovo anno
L’anno che sta per iniziare sembra prometterci cose buone, almeno interpretando il suo valore numerico: ossia le lettere con cui si usa indicare l’anno T Sh P.
Esse, oltre ad essere la somma che compone 5780, sono anche l’iniziale di tre parole di buon auspicio.
 
Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna
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Migliorare il clima
L’idea di uno “sciopero per il clima”, come ormai si è abituati a chiamarlo, a prima vista può sembrare forse un po’ bizzarra; in realtà capita spesso che gli scioperi non siano tanto una protesta diretta contro un datore di lavoro quanto un momento simbolico di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su un problema ritenuto particolarmente grave. 
Anna Segre, insegnante
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Un libro deludente
Sul libro di Sergio Luzzatto “Un popolo come gli altri” (Donzelli editore, 2019) è stato aperto un dibattito molto vivace su queste pagine, tanto da incuriosirmi e leggerlo per conoscerne meglio il contenuto. Devo ammettere che in qualche modo ne sono restato un po’ deluso dalle aspettative. Sia durante la lettura che dopo averlo concluso mi sono chiesto più volte cosa avesse in definitiva questo volume per suscitare tanto interesse o sconcerto. 
 
Francesco Moises Bassano
Israel Cesare Moscati (1951-2019)
 
Una vita vissuta con il cuore fino agli ultimi istanti. Da volontario militante nella controinformazione comunitaria negli anni Settanta fino alla ideazione di diverse produzioni Rai sulla Memoria della Shoah. Quella di Israel Cesare Moscati è stata una vita sempre vissuta sul fronte.
Jonatan Della Rocca, giornalista
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