Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui        29 Ottobre 2019 - 30 Tishri 5780
MEIS - L'ACCORDO FIRMATO A ROMA E L'ANNUNCIO DEL MINISTRO FRANCESCHINI 

Intesa con il Colosseo e sblocco dei finanziamenti,
il Museo dell'ebraismo italiano guarda al futuro

“Il lavoro per recuperare i 25 milioni di euro necessari per il completamento del progetto edilizio del Meis è a buon punto. Spero di poter dare l’annuncio in un tempo ragionevolmente breve”.
È un veloce ma significativo intervento quello tenuto ieri sera dal ministro Dario Franceschini, ospite d’onore della firma del protocollo d’intesa tra Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara e Parco archeologico del Colosseo. Una collaborazione prestigiosa, fortemente voluta dal ministro, che si prefigge di realizzare, è stato annunciato, “progetti di ricerca e valorizzazione condivisi, scambio di professionalità, strategie di comunicazione digitali integrate finalizzate alla conoscenza della storia dell’ebraismo a partire dalla distruzione di Gerusalemme ad opera di Tito”.
“Il protocollo è stato fortemente voluto dal ministro Franceschini e anche il Parco archeologico del Colosseo si pone come obiettivo che le due istituzioni diventino sempre più luoghi in dialogo con i cittadini, aperti e inclusivi. Un laboratorio di idee e riflessioni che stimoli il dibattito sull’ebraismo e mostri il valore del confronto tra culture diverse” ha sottolineato la direttrice del Parco Alfonsina Russo. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Meis Dario Disegni, che ha affermato: “La convenzione consentirà di sviluppare una feconda collaborazione tra le due istituzioni, al fine di divulgare e valorizzare la presenza degli ebrei nell’antica Roma. Una comunità che si è distinta per la sua resilienza e per la sua forte identità, nonché il rilievo che alcune aree archeologiche rappresentano per la storia dell’ebraismo italiano”. 
IL PREMIO DEL WORLD JEWISH CONGRESS ALLA CANCELLIERA MERKEL 

"Dobbiamo proteggere la vita ebraica in Germania.
L'antisemitismo è un problema di tutti"

In una Germania segnata in queste settimane da gravi episodi di antisemitismo e dal rafforzarsi dei movimenti di estrema destra, il World Jewish Congress ha voluto rendere pubblico il suo apprezzamento per l'impegno della cancelliera tedesca Angela Merkel contro l'odio e in difesa dell'ebraismo. A Merkel infatti il presidente del Congresso ebraico mondiale Ronald Lauder ha consegnato nelle scorse ore il Theodor Herzl Award 2019, un riconoscimento conferito a chi, nel segno degli ideali di Herzl, si impegna a costruire un mondo più sicuro e tollerante per il popolo ebraico. “Considero questo premio che porta il nome di Theodor Herzl come un impegno a non accontentarsi mai per ciò che è stato raggiunto e a continuare a lottare per un futuro migliore”, ha ringraziato Merkel nel corso della cerimonia organizzata al centro ebraico di Monaco di Baviera che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. Ricordando l'attacco alla sinagoga di Halle durante lo scorso Kippur, Merkel ha sottolineato come queste violenze siano “profondamente preoccupanti; sono dirette contro gli ebrei del nostro paese ma non solo contro di loro. Perché è un attacco contro tutti: ebrei e non ebrei, a ciò che il nostro Paese rappresenta, i nostri valori e le nostre libertà. 
QUI ROMA - LA VIA DEDICATA AL GRANDE MAESTRO

“Rav Toaff, fonte di speranza e forza”

“Rav Elio Toaff è stato un grande uomo che ha contribuito a rendere migliore la nostra città e il nostro Paese. La strada che gli dedichiamo è un segno, una testimonianza della nostra gratitudine e ammirazione”.
Così la sindaca di Roma Virginia Raggi, a due giorni dall’intitolazione del tratto di via del Tempio, nella parte compresa tra via Catalana e via del Portico di Ottavia, alla memoria del grande rabbino che fu alla guida degli ebrei romani dal 1951 al 2001. La cerimonia è in programma alle 9 di giovedì. Assieme alla sindaca, informa in una nota la Comunità ebraica, ci saranno la presidente Ruth Dureghello e il rabbino capo rav Riccardo Di Segni.
IL SEMINARIO PER GIORNALISTI CON LA SENATRICE A VITA LILIANA SEGRE 

"Gli odiatori online? Perdono tempo"

“A volte la realtà si abbatte con una bastonata tremenda, ma io di bastonate ne ho prese tante e sono ancora qui”. Davanti a una sala gremita di giornalisti e di studenti, la senatrice a vita Liliana Segre ha scelto di lanciare nuovamente il suo messaggio di lotta all'odio in tutte le sue forme. Ospite all'Università di Lingue e Scienze della Comunicazione di Milano per un seminario organizzato dall'Ordine dei giornalisti insieme al Cdec, al Memoriale della Shoah di Milano e all'associazione Figli della Shoah, Segre è stata una volta di più accolta da standing ovation e lunghi applausi. Segni di affetto tangibili e concreti che contrastano con gli odiatori virtuali di cui, come hanno raccontato le recenti cronache, la senatrice da tempo è diventata un bersaglio. Per loro Segre ha solo “pena. Sono persone che vanno curate”. “Ogni minuto va goduto e sofferto - ha esortato - bisogna studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere quelle brutte, ma perdere tempo a scrivere a un 90enne per augurarle la morte... Tanto c'è già la natura che ci pensa”. L'auspicio di Segre poi è quello di vedere finalmente concretizzarsi l'istituzione della Commissione da lei proposta per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza.
 
IL DOCUMENTO CONGIUNTO SUL FINE VITA FIRMATO IN VATICANO

Eutanasia, il no delle religioni:
“Atto contro il valore della vita”

"Ci opponiamo ad ogni forma di eutanasia, che è un atto diretto deliberato e intenzionale di prendere la vita, cosi come al suicidio medicalmente assistito che è un diretto, deliberato ed intenzionale supporto al suicidarsi, in quanto sono atti completamente in contraddizione con il valore della vita umana e perciò di conseguenza sono azioni sbagliate dal punto di vista sia morale sia religioso e dovrebbero essere vietate senza eccezioni". È quanto si legge nella "Dichiarazione congiunta delle religioni monoteiste abramitiche sulle problematiche legate al fine-vita”. Il documento, presentato ieri a papa Bergoglio, nasce da una proposta di rav Avraham Steinberg, copresidente del Consiglio nazionale di bioetica israeliano e autorità mondiale nel campo della relazione tra Halakhah e medicina. Sua l'idea di redigere un documento congiunto, dedicato ai principi generali, poi sottoscritto da musulmani e cristiani. "Un'idea subito accolta con favore dal papa argentino", sottolinea il rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, ieri presente alla cerimonia.


Rassegna stampa

Una commissione
contro l'odio

Per la senatrice a vita Liliana Segre “gli haters sono persone di cui avere pena”. Lo ha ribadito ieri – come raccontano tra gli altri CorriereRepubblica e La Stampa – in occasione di un seminario per giornalisti organizzato a Milano, riferendosi alle minacce ricevute sul web e al centro delle cronache degli ultimi giorni. Minacce che hanno portato già un anno fa la procura di Milano ad aprire un’indagine contro ignoti. Intanto oggi in Senato è calendarizzata la mozione, voluta dalla senatrice, per l’istituzione di una commissione straordinaria per i fenomeni di razzismo, antisemitismo, incitazione all’odio e alla violenza. “Tutti dovrebbero combattere le parole d’odio perché sono ovunque e riguardano tutti: allo stadio, per la strada, al supermercato”, sottolinea Segre in un’ampia intervista pubblicata oggi dalla Gazzetta dello Sport a firma di Edoardo Lusena.
Leggi

QUI FIRENZE 

"Beni culturali ebraici,
un anno di impegni"

Grande affluenza all’assemblea ordinaria dell’Opera del Tempio Ebraico di Firenze, caratterizzata da un bilancio dell’attività svolta nei passati dodici mesi e un confronto sugli obiettivi futuri. Introdotta dal presidente dell’Opera, l’architetto Renzo Funaro, la riunione ha messo al centro il restauro del Tempio e dei cimiteri ebraici fiorentini. Un lavoro che, è stato sottolineato, prosegue con intensità e con la consapevolezza che ad essere tutelati sono luoghi patrimonio di tutta una città.
QUI ROMA 

Vite di oppositori al fascismo

Giorgio Amendola, Enzo ed Emilio Sereni, Giuseppe Di Vittorio, Maurizio Valenzi, Ada Sereni e molti altri. Seguendo ciascuno il proprio percorso, strenui oppositori del fascismo sin dalle origini. Vicende esemplari, tracciata da Mirella Serri ne “Gli irriducibili. I giovani ribelli che sfidarono Mussolini” (ed. Longanesi). Un volume appassionante, presentato ieri sera al Museo ebraico di Roma su iniziativa del Centro di Cultura comunitario.
Selfie fuori luogo
Casi di persone che hanno perso la vita per scattarsi un selfie spettacolare sono diventati così frequenti che quasi non fanno più notizia. Il fatto di non ammazzarsi, letteralmente, pur di farsi una bella foto dovrebbe essere ovvio e non sembrerebbe il caso di andare a scomodare delle fonti per dimostrarlo. Riflettendoci bene, invece, la ragione per farlo c’è. Partiamo da un approccio pragmatico: se, nonostante la logica contraria il fenomeno esiste e persiste, occorre riflettere sul perché. Ecco che allora è utile approfondire il senso del versetto “e presterete molta attenzione per le vostre persone” (Deut. 4:15), che è la fonte generalmente citata come divieto di mettersi in pericolo.
Rav Michael Ascoli
Mitzvot e compromessi
È da tempo di moda, nel definire l’identità ebraica, affermare che è d’uopo considerare l’ineluttabilità del pluralismo. È chiaramente difficile contestare la posizione. Siamo persone diverse, con tradizioni diverse e in modo diverso viviamo il nostro essere ebrei. Ho scritto ‘viviamo il nostro essere ebrei’. Talora, tuttavia, si potrebbe dubitare che lo si viva per davvero. A volte, infatti, lo si accetta alquanto passivamente, senza fare nulla per ‘viverlo’. Non sto affermando necessariamente posizioni di carattere ortodosso, e non è certo chi scrive a volerle o poterle validare. Si sta solo dubitando che si possa vivere l’ebraismo grazie al solo sentimento. Che sarà, di volta in volta, il sentimento di dolore e di strazio per la Shoah, il sentimento d’amore per Israele, il sentimento di orgoglio nel sentirsi parte di un popolo di grandi intellettuali. Chissà che ne sarebbe dell’ebraismo – e me lo sono chiesto più volte – se nella storia ebraica non avessero fatto irruzione la tragedia della Shoah o la splendida fondazione dello Stato d’Israele.
Dario Calimani, Università di Venezia
Solidarietà ed ebraismo
In una stimolante intervista a “Sorgente di Vita” (Rai, 26 giugno 2016), Carlo Ginzburg, un intellettuale di punta, asserì, a proposito dell’altrettanto celebre madre Natalia: “L’ha scritto, ha detto, io sono, io sono ebrea, sono ebrea per parte di padre questa ebraicità diciamo è qualcosa che lei ha sentito e su cui ha ragionato e per lei essere ebrea voleva dire solidarietà con le vittime, solidarietà con l’ingiustizia, solidarietà non con i vincitori ma con le vittime”.
Emanuele Calò
Leggi
Adolescenza annientata 
Torno sul caso “Shoah party” per alcune considerazioni che appaiono forse tardive, in un mondo mediatico dove tutto è consumato e cancellato in pochi giorni dal comparire di nuovi eventi degni di commento. Ma che di fatto tardive non sono, perché i problemi che la vicenda ha sollevato sono ancora tutti lì davanti a noi.
Perché la Shoah è al centro ed è addirittura la base del nome di quella malefica chat? 
David Sorani
Leggi
Twitter
Facebook
Website