Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui        24 Dicembre 2019 - 26 Kislev 5780
I DATI SULLA DEMOGRAFIA DELL'UFFICIO DI STATISTICA ISRAELIANO

Israele, i numeri della diversità

Dal punto di vista demografico, il 2019 è stato un anno significativo per Israele: per la prima volta infatti la popolazione del paese ha superato 9 milioni di persone. Per la precisione, l'Ufficio nazionale di statistica (Cbs) in occasione dell'ultimo Yom HaAtzmaut (Giorno dell'Indipendenza) aveva contato 9.021.000 abitanti e ora si attesta attorno ai 9.100.000. Secondo i dati diffusi sei mesi fa, 6.697.000 di israeliani sono ebrei (74,2%) e 1.890.000 sono arabi (20,9%). Inoltre, ci sono 434.000 persone che sono cristiani non-arabi o membri di altri gruppi etnici. In attesa di nuovi dati generali, l'Ufficio di statistica israeliano ha diffuso nelle scorse ore quelli relativi ai cristiani d'Israele: 177.000 persone che rappresentano circa il 2% della popolazione totale. Il Cbs ha rilevato che dal 2018 la popolazione cristiana è cresciuta dell'1,5% rispetto al 2,2% dell'anno precedente. 

LA NOTA DELLA PRESIDENTE UCEI NOEMI DI SEGNI 

“Parole di Maraini disseminano pregiudizi antisemiti.
Serve rispetto per le culture di minoranza”

Ci fa piacere che anche Dacia Maraini, oggi sul Corriere, si unisca alla riflessione che giudichiamo necessaria sui fermenti del movimento delle Sardine, i loro simboli e forme di comunicazione. Quale sia il collegamento con il Natale e con l’ebraismo non è molto chiaro. Ma ipotizzando pure che si possa tracciare un qualche nesso dispiace leggerlo così come costruito; peccato che manifesti superficialità della cultura biblica e ne approfitti per disseminare pregiudizi antisemiti che sono stati da lungo tempo rigettati anche dalle ali più retrive dello stesso mondo cattolico. Peccato che non tenga conto che proprio la cultura della Bibbia ebraica sia alla base della nostra stessa cultura contemporanea di diritti e libertà e di ogni conquista sociale. Peccato che non tenga conto che il mondo ebraico è stato moto di coscienza civile e protagonista nella costruzione delle stesse democrazie evocate e nelle quali vogliamo vivere. Mancano poche parole per rendere il commento un manifesto tratto dall’Inquisizione. 
Gli auguri a tutti gli amici che si accingono a festeggiare il Natale li abbiamo fatti evidenziando esattamente l’opposto: la nostra capacità di creare valori, di partecipare, di avere come riferimento un D-o e non solo noi stessi. Leggere dalle pagine di un giornale a diffusione nazionale un tale giudizio (anti) storico-teologico di cornice alla riflessione sociale non aiuta i lettori ad impegnarsi nelle loro vite quotidiane con un approccio senza giudizi ma al contrario a radicare i pregiudizi antichi evidentemente mai fino in fondo affrontati.

Noemi Di Segni, Presidente UCEI 

INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION 

Philip Roth, l’ultima intervista

Esattamente due anni fa, nel dicembre 2017, Elèna Mortara, studiosa di letteratura anglo-americana e curatrice del primo volume della prestigiosa edizione dei Meridiani Mondadori dedicata a Philp Roth, si trova a New York per intervistare il grande scrittore. Poche settimane dopo, Roth scompare. Quella con Mortara rimarrà la sua ultima intervista, come raccontato dall’ultima uscita di Pagine Ebraiche International Edition. Con il grande romanziere che ha saputo fotografare l’America come pochi, Mortara discute di tutto, dall’ultimo saggio Perché scrivere, al rapporto con la famiglia, dal legame di Roth con le radici ebraiche alle sue esperienze in Italia. Il testo dell’intervista in inglese è stato di recente pubblicato sulla rivista della Philip Roth Society, “Philip Roth Studies.”
Raccontare Chanukkah ai più piccoli, e anche le vicende di una delle comunità ebraiche più antiche del mondo: è andato in onda su Rai Gulp in occasione della prima sera della ricorrenza il cortometraggio “Chanukkah, la festa delle luci,” ambientato nella Roma del dopoguerra, in una comunità ebraica che vuole ricominciare a vivere liberamente dopo anni di persecuzioni razziste. La festa è stata protagonista anche della visita del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti alle scuole ebraiche di Roma, dove a fargli da guida sono stati alcuni alunni. 

CHANUKKAH 5780 - OTTO GIORNI, OTTO LUCI

Il miracolo dell’olio

Uno dei concetti che i lumi di Chanukkah esprimono è che grazie a loro lo studio che facciamo in questi giorni ci permette di raggiungere i significati più profondi della Torah, in particolare della Torah orale. Perciò colui che si affatica nello studio della Torah crea il merito che permette che in questi giorni possano risplendere i 13 attributi della misericordia divina. Rabbì Shimshon da Ostropoli (1600-1648) insegna, al riguardo, che nei giorni di Chanukkah il nome ineffabile di Dio (il Tetragramma) splende nei 13 attributi della misericordia divina. Questo elemento si ritrova anche nella modalità della diffusione del miracolo dell’olio.

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Rassegna stampa

Iran, i numeri dell’orrore
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Dannose banalità sull'ebraismo 
Oggi Dacia Maraini discetta di sardine per farne discendere il movimento dalla rivoluzione di Gesù, “Un giovane uomo che ha riformato la severa e vendicativa religione dei padri, introducendo per la prima volta nella cultura monoteista il concetto del perdono, del rispetto per le donne, il rifiuto della schiavitù e della guerra”. Insistendo, poi, che “molti, proprio dentro la Chiesa, hanno rifiutato i principi del vecchio Testamento, il suo concetto di giustizia come vendetta (occhio per occhio, dente per dente), la sua profonda misoginia, l’intolleranza, la sua passione per la guerra”.
Dario Calimani
Terrorismo, le norme per reprimerlo
Il Regolamento d'esecuzione (UE) 2019/1337 del Consiglio dell'8 agosto 2019 che attua l'articolo 2, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 2580/2001 relativo a misure restrittive specifiche, contro determinate persone e entità, destinate a combattere il terrorismo, e che abroga il regolamento di esecuzione (UE) 2019/24, contiene l'elenco delle organizzazioni terroristiche mediorientali. 
È sufficiente accedere al sito dell'Unione europea, dove vi è anche la "European Union Consolidated Financial Sanctions List", aggiornata all'11/12/2019. 
Emanuele Calò
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Chi forma i formatori
Fermiamoci un attimo a riflettere sulla formazione, di cui tanto si è discusso recentemente durante gli Stati Generali dell’UCEI. Il tema è centrale, e certo non solo per l’ambiente ebraico. La società nella quale siamo immersi rivela di continuo carenze o vuoti di conoscenza piuttosto diffusi, anche su contenuti apparentemente radicati nella nostra identità e nel nostro tessuto culturale. Talvolta le mancanze sono sorprendenti e in netto contrasto con la scolarizzazione di massa di cui tutti siamo figli da tempo. 
David Sorani
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Il daspo per gli ignoranti
L’articolo becero, antisemita, odierno di Dacia Maraini pubblicato sul Corriere della Sera, che ha suscitato stamane un vespaio di lamentele, ci pone degli interrogativi sempre attuali.
Ci indigniamo quando i tifosi negli stadi inneggiano a slogan antisemiti e razzisti per i quali invochiamo e alcune volte otteniamo il daspo, l’allontanamento dagli stadi.
Jonatan Della Rocca
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