Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     19 Gennaio 2020 - 22 Tevet 5780
GRANDE RISALTO PER L'EVENTO 

L'UCEI dà un Calcio al razzismo,
un successo anche mediatico

L’intero pomeriggio sarà prossimamente trasmesso sulle frequenze di Radio Rai, in una puntata che andrà in onda a ridosso del Giorno della Memoria.
L’evento “Un calcio al razzismo”, organizzato lo scorso giovedì dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, fa intanto il pieno di consensi non solo tra le istituzioni sportive e calcistiche che vi hanno partecipato, contribuendo con le riflessioni svolte all’ottima riuscita dell’evento, ma anche tra i media che l’hanno seguito in gran numero e raccontato a milioni di italiani. Su carta stampata, in rete, in radio, sulle principali emittenti televisive nazionali.

Diversi i collegamenti in diretta sui canali Sky, che hanno anche ospitato una conversazione tra il direttore dell’area sportiva Federico Ferri e la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. L’occasione per un simbolico dono di tre speciali che intrecciano Memoria e vicende agonistiche, realizzati nel recente passato da Sky Sport. Al centro la Run for Mem, la corsa per la Memoria consapevole organizzata ogni anno dall’Unione; l’80esimo anniversario delle Leggi razziste, raccontate attraverso i grandi sportivi che ne furono vittima; la figura del leggendario Arpad Weisz che portò allo scudetto Inter e Bologna e finì tragicamente i suoi giorni ad Auschwitz. Contenuti dall’alta qualità didattica, rivolti anche al mondo della scuola.

Accanto alla presidente Di Segni, a fare il punto sul razzismo negli stadi e le necessarie misure per arginarlo, coordinati dalla giornalista Paola Severini Melograni, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi, l’ad della Lega Calcio Serie A Luigi De Siervo e il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.

A portare una testimonianza anche Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, il patron della Lazio Claudio Lotito, la vicepresidente del Coni Alessandra Sensini e la fondatrice di Parole O_Stili Rosy Russo, che ha illustrato le sfide del “Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport” successivamente sottoscritto dai presenti. Per dare tutti insieme, comprese le molte delegazioni di club professionistici presenti, un calcio al razzismo. 

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LA RIUNIONE INTERNAZIONALE A BRUXELLES 

Lotta all'odio e all'antisemitismo,
l'Ihra chiama a raccolta 35 Paesi 

Nel segno del contrasto a ogni forma d’odio i rappresentanti di 35 Paesi, tra cui l’Italia, si riuniscono in queste ore a Bruxelles per l’incontro interministeriale dell’International Holocaust Remembrance Alliance. Il vertice ribadirà l’impegno dei paesi coinvolti nella lotta contro l’antisemitismo, la negazione e distorsione della Shoah, l’intolleranza contro i rom e altre forme di discriminazione. Alla conferenza di Bruxelles l’Italia sarà rappresentata dal capo delegazione Ihra, l’ambasciatore Luigi Maccotta, dal viceministro degli Esteri Emanuela Del Re e dalla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. 

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QUI VENEZIA - LA CONFERENZA STAMPA 

Settanta appuntamenti per la Memoria viva
"Risvegliare le coscienze è fondamentale"

Settanta appuntamenti per non dimenticare. È particolarmente ricco il calendario di appuntamenti organizzati a Venezia per il Giorno della Memoria, illustrato nella sala consiliare di Ca’ Farsetti alla presenza, tra gli altri, della presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, dell’assessore Paolo Navarro Dina, in rappresentanza della Comunità ebraica locale, e di Marco Borghi, direttore Iveser. In sala una folta rappresentanza di enti, associazioni e istituzioni che hanno collaborato alla definizione del programma.

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QUI BOLOGNA - LA MOSTRA

"Brigata Ebraica, emblema di speranza"

Apre in queste ore, nella sede del Museo ebraico di Bologna, la mostra “Sotto il segno di una nuova stella. La Brigata Ebraica e l’Aliyah Bet 1944-1948”. Attraverso una rigorosa ricostruzione storica, rare immagini fotografiche, materiale militare e filmati d’epoca, la mostra documenta le attività e le azioni della Brigata Ebraica in Italia, dalla lotta di Liberazione alla faticosa ricostruzione.

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QUI FIRENZE - L'INIZIATIVA

Testimonianza e didattica, l'incontro con i docenti

Per il ventesimo anniversario del Giorno della Memoria, nel quadro delle iniziative legate al protocollo di intesa sottoscritto dall’Università degli Studi di Firenze, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e dalla Scuola di Studi Superiore Internazionale di Yad Vashem, si è svolto nel capoluogo toscano un partecipato seminario su “Testimonianza e didattica. La prospettiva intergenerazionale”.

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LA TESTIMONIANZA 

Firenze e le pietre della Memoria,
anche nel segno di nonno Rodolfo

Lo scorso nove gennaio sono state poste a Firenze, dopo lunga gestazione, le prime pietre d’inciampo dell’artista berlinese Gunter Demnig, che ne è l’ideatore e che ad oltre 70 anni dai fatti gira instancabile l’Europa per posarle una ad una di persona, ispirato dal passo talmudico che recita: “Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”. Ad oggi ne ha posate oltre 70mila.
Tra le pietre fiorentine, quelle dei miei nonni, una zia e altri congiunti, sei persone delle famiglie Levi e Sinigaglia. Con una ricerca lunga e laboriosa, ho potuto infatti risalire all’abitazione da cui furono strappati e tratti in arresto; dato confermato anche dalla testimonianza di un nipote di chi li aveva ospitati.

Giulio Pacifici

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Rassegna stampa

Trump scrive agli iraniani
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Il vero barbaro
Sono capitato per caso su alcune pagine di Michel de Montaigne, quelle dedicate ai cannibali (Saggi, Libro I, cap. XXXI), dove il filosofo riflette sugli episodi di cannibalismo che caratterizzarono la guerra di religione fra cattolici e protestanti. In fatto di barbarie la civile Europa non ha nulla da imparare dai selvaggi delle Americhe. Il vero barbaro è colui che crede di non esserlo.
 
                                                                          David Bidussa, storico delle idee
 
 Ritornando sul negazionismo
Cos’è il negazionismo? Quando è corretto utilizzare una tale parola e, soprattutto, per richiamarsi a cosa? Una definizione esaustiva non è facile da formulare. Si vedrà da quasi subito il perché. Proprio una tale difficoltà può essere un primo punto di partenza: si ha una manifestazione di pensiero negazionista quando ci si riferisce ad un atteggiamento pseudoscientifico, basato sia sulla negazione dell’evidenza dei fatti storici, riconosciuti in quanto tali dalla comunità scientifica e dall’opinione pubblica, sia della loro rilevanza nella formazione della coscienza civile e dei tratti etici della moderna cittadinanza.
Claudio Vercelli, storico
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