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 2 febbraio 2020 - 7 Shevat 5780

alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di David Bidussa e di Claudio Vercelli.
 
 
Abbas rompe con Israele e Usa
con il sostegno della Lega araba 

Dal Cairo il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha annunciato la rottura “di tutti i rapporti con gli Stati Uniti e Israele”. Lo ha fatto incontrando i vertici della Lega araba per discutere del Piano di pace proposto dal Presidente Usa Trump e per ottenerne l'appoggio unanime nel respingerlo al mittente. Ma l'unanimità non c'è, scrive La Stampa: “Emirati, Bahrein, Egitto hanno detto di sì al piano e invitato ad aprire 'negoziati diretti', e anche l'Arabia saudita ha espresso una posizione positiva, anche se ha ribadito l'appoggio ai 'giusti diritti' dei palestinesi”. Abbas ha voluto precisare che Re Salman gli ha assicurato che “sta sempre con i palestinesi” e alla fine la Lega araba ha emesso una dichiarazione in cui ritiene il piano “ingiusto perché non rispetta i diritti e le aspirazioni fondamentali del popolo palestinese”. Rispetto alla rottura dei rapporti, l'annuncio di Abbas dovrebbe comportare la fine della collaborazione con Israele in Cisgiordania sul fronte della sicurezza, spiega Repubblica. Il quotidiano dà voce alle critiche di Nabil Shaat, ex ministro degli Esteri palestinese, il cui pensiero racchiude quello dei vertici palestinesi: “il piano fallirà”.

Il falso testimone. Come emerso negli scorsi giorni, grazie al lavoro del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano e del suo direttore Gadi Luzzatto Voghera un finto testimone è stato smascherato in Veneto. Si trattata di Gaetano Artale che raccontava di essere sopravvissuto ad Auschwitz e di chiamarsi Samuel Artale von Belskij Levi. “È saltato fuori – riporta oggi il Corriere della Sera - che l'ingegnere non è nato a Rostock da una famiglia ebreo-prussiana, come ha sempre detto, ma in provincia di Cosenza. E non si chiama neppure Samuel ma Gaetano e avrebbe lavorato in Nigeria prima di trasferirsi in Veneto. Il suo nome non compare negli archivi internazionali dei perseguitati dal nazismo di Bad Arolsen”. “Non ci serve una memoria spettacolo”, sottolinea al Corriere Luzzato Voghera.

Da New York a Gerusalemme, scrittori a confronto. La Lettura del Corriere ospita oggi un dialogo a distanza tra lo scrittore israeliano David Grossman e l'americano Paul Auster, in cui si discute di identità ebraica, di cosa significhi scrivere in particolare da israeliano, di memoria, di letteratura e politica.

Bologna, il segno antisemita. Condanna unanime a Bologna contro la mano che venerdì ha disegnato una stella di David accanto al campanello del figlio di un deportato ebreo. Starà agli inquirenti, che indagano per istigazione all'odio razziale, provare a dare un nome all'autore (Corriere Bologna).

Milano incontra Liliana Segre. Si intitola “Coloro che non hanno memoria del passato sono condannati a ripeterlo” l'iniziativa organizzata dalla organizzato da Comunità ebraica di Milano e Comunità di Sant'Egidio per oggi al Memoriale con protagonista la senatrice a vita Liliana Segre (Corriere).

Il Bund a Genova. La storia del partito ebraico dei lavoratori, il Bund, sarà portato in scena questa sera a Genova, a Palazzo Ducale, dalla regista Miriam Camerini con il suo "Messia e Rivoluzione”. “Camerini darà voce a testi e canti originali del Bund, intrecciati a riflessioni di Franz Kafka, Ernst Bloch, Martin Buber e Wlodek Goldkorn, massimo esperto italiano della storia del Bund”, riporta Repubblica Genova presentando l'iniziativa.

Daniel Reichel
twitter @dreichelmoked
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