Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui        10 Marzo 2020 - 14 Adar 5780
PURIM AL TEMPO DEL CORONAVIRUS - L'INIZIATIVA UCEI

Meghillat Ester, la rete sociale
che ha frantumato la solitudine

Dall’estremo Nord all’estremo Sud. Una partecipazione sentita, calorosa, commovente. Le letture in streaming della Meghillat Ester offerte dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in accordo con l’Assemblea Rabbinica Italiana hanno davvero unito un Paese, alle prese con un’emergenza sanitaria senza precedenti e con la sfida di rimodulare e adattare le proprie abitudini. Ma senza rinunciare a valori, storia, tradizioni. E così la celebrazione di Purim, la festa ebraica delle “sorti” che mette al centro della propria trama il coraggio dei singoli ma anche la resilienza di un popolo, è stata caratterizzata anche dall’esempio caloroso di una comunità che su Internet si è stretta e incoraggiata a vicenda. Un grande insegnamento in queste giornate difficili. 


Chi vestito normalmente, chi in maschera. Ciascuno collegato dalla propria abitazione o dal luogo di lavoro. Tanti volti sul grande schermo social, anche grazie al collegamento via Zoom meeting che ha consentito a tutti, in modo disciplinato, pronti a far rumore quando veniva pronunciato il nome del perfido Amman, una partecipazione attiva. Una piccola, grande sinagoga sul web. 
Migliaia le visualizzazioni, centinaia i commenti sul canale Facebook UCEI. “Hag sameach” scrivono in molti mentre rav Ariel Finzi procede nella lettura del libro di Ester. C’è chi annota: “Grazie di questa condivisione in un momento così difficile”. Mentre un altro utente annota: “Saluti dalla zona rossa”. Non si contano i “Chag Sameach” e “Purim Sameach”. Qualcuno lascia anche dei cuoricini. Partecipa e ringrazia anche Noemi Di Segni, la presidente dell’Unione: “Meraviglioso vedervi da tutta Italia”.

Un'ulteriore lettura della Meghillah con il rav Ariel Finzi sarà oggi proposta sul canale Facebook UCEI a partire dalle 13. Alle 19 invece lezione di rav Amedeo Spagnoletto su "Purim e la scala dei valori. Una pagina di Talmud". 

ISRAELE - L'APPELLO DEL CAPO DELLO STATO

Rivlin: "Prevalga senso di responsabilità
Serve un governo, non nuove elezioni"

Un giorno per consultare tutti i partiti della Knesset e accelerare così i tempi per affidare l’incarico per la formazione di un nuovo governo a Benjamin Netanyahu o Benny Gantz. Il Presidente d’Israele Reuven Rivlin prova in questo modo a dare un segnale alle forze politiche del paese: serve un governo il prima possibile, a maggior ragione in un momento di emergenza sanitaria globale. In una lettera inviata ai rappresentanti dei partiti, Rivlin ha spiegato: “Israele è in una doppia crisi, politica e sanitaria. Queste circostanze impongono che le consultazioni si svolgano rapidamente”. Anche, è stato spiegato, limitando il numero dei partecipanti delle delegazioni.
In ossequio alle nuove norme dettate dall’infezione da coronavirus (50 i casi confermati nel Paese) non ci saranno conferenze stampa, ma gli incontri con i rappresentanti dei partiti saranno diffuse via web, come già in passato. Per Rivlin la politica deve agire in modo responsabile, mirare a “creare fiducia nell’apparato di governo da parte dei cittadini israeliani e formare un esecutivo il più presto possibile, senza la necessità di una quarta elezione in un anno”.


Rassegna stampa

Tutta Italia zona protetta
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Investire in riflessioni
A qualche cosa dovrà pur servire questa pausa epidemica, se non vorremo pensare, a posteriori, che per un certo periodo di tempo la nostra vita si sia fermata per far spazio al nulla. Chiusi in casa, si riflette se si sia sufficienti a se stessi, se con se stessi si riesca a convivere soddisfatti, guardandosi dentro senza sentire il vuoto e il silenzio. 
Dario Calimani
Libertà in situazione
Jean-Paul Sartre sosteneva che l’uomo è (sic) una libertà in situazione. Ciò vale anche per gli ebrei italiani e per il bel quadretto giuridico e culturale che (non) si ritrovano, e sono certo che i migliori intellettuali di sinistra di cui sono orgogliosamente amico siano d’accordo. Così come alcuni ammaestramenti del Kohelet hanno il loro corrispettivo nel volgarissimo ma icastico romanesco, anche il citato atteggiamento ne è munito: “Come te metti te ritrovi”. 
Emanuele Calò
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Protezione e formazione
In questi giorni di isolamento generalizzato anti-coronavirus la vita degli italiani appare simile a quella delle monadi leibniziane: sostanze chiuse che contemplano il mondo entro se stesse, prive di possibili collegamenti diretti con la realtà esterna. L’impossibilità di interagire concretamente con gli altri per l’interruzione provvisoria ma prolungata dei momenti di incontro sociale, culturale, sportivo, ludico costringe tutti a ripiegarsi nel proprio privato e a concentrare ancor di più la propria attenzione sui social media, strumenti utili a mantenere i legami e a proiettare su di sé i riflessi di un mondo alterato dall’epidemia.
David Sorani
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