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 14 Aprile 2020 - 20 Nissan 5780

 


alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di rav Michael Ascoli, Dario Calimani, Emanuele Calò e David Sorani.
 
 
 
Le proposte della task force
Librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini. Da oggi queste attività, con l’eccezione delle Regioni che hanno prorogato il divieto, riapriranno al pubblico. La prossima scadenza attesa, come noto, è quella del 4 maggio.
I quotidiani si concentrano al riguardo sulle proposte della task force da poco in funzione. “Nei primi mesi di ripartenza – scrive il Corriere – il lavoro da casa potrebbe essere reso obbligatorio nelle grandi aziende, al di sopra di un certo numero di dipendenti per sede. Al di sotto di quella soglia, ancora da fissare, resterebbe facoltativo. Ma davanti alla richiesta del singolo dipendente l’azienda non lo potrebbe rifiutare”.
Repubblica apre con uno sguardo sul mondo della scuola, con la sfida di una non semplice ripartenza a settembre. Tre miliardi, si calcola, la spesa per adeguare il sistema alle nuove necessità.
“Decine di amici si offrono di farmi la spesa e portarmi aiuto. L’affetto e la solidarietà sono doni straordinari in questi momenti, ma resta la rabbia per un nemico vile e traditore”. Così Sergio Harari, medico ed editorialista del Corriere, racconta la sua positività al Covid-19.

Migranti e solidarietà. Il dramma dei migranti senza soccorso al tempo del Coronavirus. A scriverne su Repubblica è Luigi Manconi:  “Mai come oggi – si legge nel suo intervento – è essenziale che chi si dirige verso l’Italia e l’Europa venga soccorso, identificato e monitorato”.
Così Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, in una intervista con La Stampa: “In Italia ci sono 600 mila immigrati irregolari che vivono ai margini e possono alimentare focolai di infezione. Occorre regolarizzarli prevedendo permessi di soggiorno temporanei: dobbiamo farlo per garantire la salute di tutti e la tenuta sociale del Paese”.

"Democrazie usciranno più forti". Putin e altri leader poco inclini alla democrazia starebbero usando la pandemia contro l’Occidente. È l’accusa del grande scacchista Garry Kasparov, intervistato da La Stampa. “Sono settimane – afferma – che i regimi dittatoriali, anche con l’uso spregiudicato della rete e delle fake-news, inondano l’Occidente di messaggi per mettere in dubbio l’efficacia dei sistemi democratici”. Per Kasparov la battaglia sarà “lunga e difficile”, ma le democrazie “ne usciranno più forti di prima”.

Insieme contro il virus. Medici israeliani e palestinesi insieme per contrastare il virus nella Striscia di Gaza. “Da ieri – segnala Avvenire – una nuova apparecchiatura consegnata all’ospedale Shifa, nell’enclave, è in grado di raddoppiare i test per verificare la positività al virus. E nei giorni precedenti alcuni medici del centro Sheba di Tel Aviv hanno incontrato al valico di Erez i colleghi di Gaza per trasmettere loro informazioni sulle tecniche di cura più innovative”.

La propaganda sotto Mussolini. A New York una mostra (visitabile ora solo online) racconta di come Mussolini riuscì a muovere abilmente le leve della propaganda per costruire consenso attorno al fascismo. “Si aveva fiducia nel regime – spiega La Stampa, presentando con molta evidenza l’iniziativa – perché si aveva fiducia nel Duce, e il suo stesso corpo divenne un oggetto da adorare”. L’epilogo di piazzale Loreto fu in questo senso, si legge, “l’applicazione di una tragica legge del contrappasso: su quel corpo che era stato un idolo capace di attivare passioni ed entusiasmi tumultuosi si scatenarono l’ira e il disprezzo delle stesse masse che lo avevano adorato”.

Il teatro che alimenta il pregiudizio. Sul Messaggero si parla di Processo a Gesù, un testo teatrale scritto negli anni Cinquanta da Diego Fabbri che getta ombre inquietanti sull’ebraismo: oggi avrebbe dovuto debuttare al Quirino di Roma. Un testo a dir poco problematico, ma che sul Messaggero è definito “eccezionalmente adatto ai tempi”.

La Memoria demolita. La casa di Amsterdam nella quale Etty Hillesum abitò fino all’arresto e alla deportazione potrebbe essere abbattuta per far posto a degli appartamenti di lusso. “Se il progetto verrà realizzato – scrive Avvenire – non rimarrà più alcun elemento tangibile per immaginare la giovane Etty che apre il portone, sale le scale ed entra in casa”.

Adam Smulevich
twitter @asmulevichmoked
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