Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      8 Maggio 2020 - 14 Iyar 5780
I SUGGERIMENTI PER UN USO CORRETTO DELLA PIATTAFORMA ZOOM

Teleconferenza perenne, ma usiamola bene

L’emergenza sanitaria ha avuto e continua avere un grande protagonista: Zoom, il programma di videoconferenze entrato nelle vite di molti di noi (compresa questa redazione). La giornalista Pilita Clark del Financial Times ha provato a stilare dieci regole d’oro per difenderci da un uso smodato e poco razionale di questa preziosa piattaforma, non sempre utilizzata nel modo corretto dai suoi utenti. Il testo è stato tradotto da Mattia Stefani, con la revisione di Claudia Azzalini: entrambi studenti della Scuola Traduttori e interpreti di Trieste, stanno svolgendo il proprio tirocinio nella redazione di Pagine Ebraiche
Primo suggerimento, dice Clark, è quello di non essere un utente tedioso. “Questo esemplare – scrive – si presenta in diverse varietà, a partire dal pallone gonfiato, prima del Covid-19 un inguaribile burocrate, che adesso si crogiola al pensiero di prendere il comando delle riunioni video mal gestite. Un sottoinsieme della categoria è il tedioso che ha appena imparato a fare le videochiamate e per dimostrarlo dispensa consigli non richiesti a proprio piacimento. Cerca di non diventare nessuno dei due”. Secondo suggerimento è quello di usare il pulsante “muto”, se non necessario diversamente. “Molti di noi sono a varie settimane di isolamento, eppure – la sua constatazione – in tanti non sanno quanto è fastidiosa una videochiamata disturbata da gorgogli, colpi di tosse e fischi causati da un microfono accesso. Tienilo spento salvo diversa indicazione”. Terzo suggerimento: non interrompere costantemente. “Presiedere alle videochiamate – ricorda la giornalista – è una difficile incombenza. Preparare una scaletta è, seppur oneroso, più importante che mai. I disguidi tecnici sono inevitabili e monitorare chi è online e chi ha già parlato è ancora più difficile. Ogni volta qualcuno si dimenticherà ingenuamente come si usa correttamente il microfono”. Quarto suggerimento: non vantarti della tua connessione a banda larga. “Se hai una connessione ultraveloce e di ottima qualità, complimenti! Tieni presente che non tutti ce l’hanno, quindi non ridacchiare se le persone hanno un’immagine sfocata o che si blocca. Porta pazienza – scrive Clark – e consiglia loro educatamente di spegnere la videocamera per risparmiare larghezza di banda”. Quinto suggerimento: non vantarti del tuo sfondo. “Allo stesso modo, se hai una casa di design con vista su un lago, buon per te! Se lavori con persone che non ce l’hanno, però, mantieni lo sfondo neutro”.
Sesta indicazione: non indossare la prima cosa che trovi. “Una delle gioie di Zoom – riconosce Clark – è poter indossare quello che si vuole dalla vita in giù. Se poi riesci a farla franca anche con la parte di sopra, allora buon per te. Il Parlamento britannico, però, ha fatto bene ad applicare un normale codice di abbigliamento alla storica seduta virtuale della settimana scorsa. È buona norma non abbassare certi standard”. Settima indicazione: tieni la videocamera accesa. “Riuscire a vedere chi sta cercando di parlare – sottolinea la giornalista – migliora praticamente ogni riunione. A meno che tu non abbia problemi di connessione, non nasconderti. Oppure, meglio ancora, impara a usare la visualizzazione a griglia, così da vedere tutti contemporaneamente”. Altri suggerimenti sono quelli di ignorare “il bambino o il gatto di turno” e di stare attenti a chi si invita. “Il partecipante inutile – chiosa Clark – è la piaga di qualsiasi riunione, ma in videochiamata è anche peggio. Non amplificare lo stress della tecnologia e dei diversi fusi orari dei partecipanti lasciando che le chiamate vengano dirottate da persone che con la loro presenza impediscono di fare discussioni utili. A volte può sembrare spietato, ma l’occasione lo richiede”. Ultima regola di buona convivenza con Zoom è la seguente: “Se qualcuno improvvisamente dimostra la metà degli anni del giorno prima, probabilmente ha scoperto il segreto della ring light, uno strumento d’illuminazione che elimina le rughe del viso e che ho assolutamente intenzione di provare a breve. Tratta questo miglioramento come faresti se un collega si presentasse al lavoro con tre chili in meno. Fai finta di niente, al massimo puoi dire: ‘Ti trovo bene'”.

Leggi

LA PUNTATA DI SORGENTE DI VITA 

La malattia e le prospettive per il dopo

Sorgente di vita torna domenica con una puntata tutta nuova dedicata ai temi della pandemia. Nel primo servizio una riflessione sul mondo dopo il Covid 19, nel segno di una parola chiave: “Reduce”, colui che ha vissuto sulla propria pelle la fine di un mondo ed è sopravvissuto. Uno scenario fino a pochi mesi fa inimmaginabile, a cui Wlodek Goldkorn dedica una riflessione che si intreccia con il racconto di Nando Tagliacozzo, reduce dalla malattia che, guarito, ripercorre la sua esperienza: dal lungo isolamento al ritorno a casa, alle aspettative per il “dopo”.

Leggi

Migranti
Uno dei primissimi studi italiani sul fenomeno dell’emigrazione venne scritto da Leone Carpi alla fine dell’Ottocento (Statistica Illustrata dell’Emigrazione, Roma, 1878). Protagonista dell’epopea risorgimentale, proprietario terriero, fu il primo deputato ebreo eletto nel Parlamento italiano. Dal suo lavoro sociologico e statistico emerge chiaramente l’impostazione che lo Stato italiano volle intraprendere nel trattare i fenomeni migratori. Per i funzionari pubblici, così come per il legislatore, l’emigrazione era allora, è oggi e (forse) sarà in futuro una questione di pubblica sicurezza. Tutta la materia è impostata da centocinquant’anni in termini che evitano accuratamente di analizzare le ragioni profonde a monte dei fenomeni migratori.
 
Gadi Luzzatto Voghera
Leggi
 Un augurio per Lag Ba Omer
L’inizio della prossima settimana è segnato da una data molto importante per la tradizione ebraica. Si racconta nel Talmud che, tra Pesach e Shavuot, una grave pestilenza si abbatté sui discepoli di Rabbì Akivà, i quali furono colpiti perché non si rispettavano l’uno con l’altro. Si parla di decine di migliaia di morti a causa di questa pestilenza che cessò proprio il giorno di Lag Ba Omer, ossia il trentatreesimo giorno dell’Omer.
Rav Alberto Sermoneta
Leggi
La scuola non si è mai fermata
Si discute su quanto possa essere pericolosa la riapertura dei luoghi di culto, e con quali mezzi si possano ridurre al minimo i rischi di contagio; per quanto riguarda le scuole c’è ben poco da discutere perché non si tratta di rischi ma di certezze. Un’eventuale riapertura adesso delle scuole, soprattutto in regioni come il Piemonte e la Lombardia, significherebbe sacrificare consapevolmente centinaia, se non migliaia, di vite umane. Se non altro perché non consentirebbe più in alcun modo di garantire il distanziamento sociale sui mezzi pubblici, e quindi si innescherebbe una sorta di reazione a catena che renderebbe vani tutti i sacrifici che abbiamo dovuto fare in questi due mesi.
Anna Segre
Leggi
La strada da seguire
La notizia della possibilità che le sinagoghe presto riaprano è sicuramente la luce in fondo al tunnel in cui eravamo finiti. Non vi è dubbio che anche nel mondo della preghiera, e non solo per noi ebrei, nulla sarà come prima. L’Assemblea dei Rabbini d’Italia, già prima dei provvedimenti del Governo, intuendo la pericolosità del Covid-19 aveva dato delle indicazioni e dei protocolli da adottare che ad alcuni in un primo momento erano parsi degli scherzi o ancora peggio delle esagerazioni. Invece si era immediatamente compresa la gravità di quel che stava accadendo.
 
Riccardo Pacifici
Leggi
 
Un viaggio inevitabile
“La cacciata dal paradiso è eterna nella sua parte principale: la cacciata dal paradiso è sì definitiva, e la vita nel mondo inevitabile, ma l’eternità dell’evento (o in termini temporali: l’eterna ripetizione del fatto) rende tuttavia possibile non solo che potremmo rimanere perennemente in paradiso, ma che di fatto perennemente vi siamo, ed è indifferente che qui lo sappiamo o no”. Questa sentenza di Franz Kafka è presente negli Aforismi di Zürau, pubblicati postumi nel 1946 da Max Brod.
 
Francesco Moises Bassano
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.