Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui     17 Settembre 2021 - 11 Tishri 5782
UN GIOVANE CAVALIERE E UN SOGNO CHE SI STA REALIZZANDO

Simone e Tzuriel, sfida Mondiale

Per dirla con il fondatore dei giochi olimpici moderni Pierre De Coubertin è la tipica situazione in cui “l’importante non è vincere ma partecipare”. Una volta che si è in ballo, però, perché non provarci?
È un pensiero che ronza da tempo nella testa di Simone Zaraffi, giovane cavaliere fiorentino che sta confermando tutto il bene che di lui si dice negli ambienti (italiani e non) dell’equitazione. Tra qualche giorno l’occasione della vita per alzare la soglia dell’asticella: i Campionati del Mondo Giovani Cavalli di salto ostacoli che si svolgeranno a Lanaken, in Belgio.
Simone ha centrato una sorprendente qualificazione grazie al piazzamento di prestigio ottenuto di recente in un concorso. Un risultato insperato che lo porterà ad essere protagonista, per la prima volta in carriera, nel contesto più prestigioso e competitivo in assoluto.

Lo farà in sella a uno dei cavalli più promettenti della sua scuderia, un castrone baio italiano di cinque anni cui ha dato il nome ebraico di “Tzuriel” (“Il Signore è la mia roccia”). E con indosso i colori di Israele, di cui da poco ha preso la cittadinanza diventando a tutti gli effetti un membro della sua nazionale.
Un traguardo e un sogno che stanno per realizzarsi con grande orgoglio anche della Comunità ebraica fiorentina che l’ha visto crescere, fin da bambino, con questa passione.
Tra i suoi principali sfidanti i padroni di casa belgi, ma anche olandesi e tedeschi. “Ci sarà da lottare”, non si tira indietro Simone (che sarà l’unico israeliano in gara).
Al grande appuntamento arriva nel segno di una rincorsa che parte da lontano. Il primo regalo di compleanno? Un cavallino della Chicco. A sei anni invece già cavalcava con padronanza dei propri mezzi, mentre a nove sarebbero arrivate le prime gare. La sensazione, sin da quelle galoppate d’esordio, che sarebbe potuto diventare molto più di un hobby. Una meta, un lavoro. 
Con Tzuriel la simbiosi è totale: “L’ho allevato io. Nel suo nome – racconta – c’è anche un messaggio che avevo piacere a condividere”.
Gli abbiamo chiesto quale sia il momento più emozionante per un cavaliere, oltre al salto. Ci ha risposto: “Quando faccio l’ingresso in campo gara. Lì c’è tutto, un condensato di vari stati d’animo: concentrazione, adrenalina, tensione, voglia di fare bene. E mille altre sensazioni che non saprei descrivere. È quello che, per la mia vita, ho sempre voluto”.
Lanaken è un premio per i tanti sacrifici fatti lungo il percorso. Ma Simone ha ancora voglia di stupire e quindi chissà che non possa rappresentare l’inizio di un qualcosa di ancora più significativo.

(Nell’immagine in alto Simone Zaraffi con il suo cavallo, in azione durante una gara, con altri cavalieri della nazionale israeliana)

Adam Smulevich

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