Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui    20 dicembre 2021 - 26 Kislev 5783
L'ACCENSIONE AL MUSEO EBRAICO DI ROMA CON LA PRESIDENTE MELONI

“Chanukkah, storia di un popolo
che difende la sua identità”

Calorosa accoglienza e lacrime di commozione sul volto della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo incontro con i vertici della Comunità ebraica di Roma che l’hanno voluta come ospite d’onore dell’accensione della seconda candela della Chanukkiah.
“La storia di questa festa è una storia di coraggio e speranza. È la storia di un popolo che combatte per difendere la sua identità, le sue tradizioni, la sua fede”, ha tra l’altro affermato la premier nella sede del Museo ebraico della Capitale. È un qualcosa, una delle riflessioni svolte in tale circostanza, “che il popolo ebraico ha sempre saputo, ed è la ragione per cui la sua identità e le sue tradizioni hanno attraversato i millenni e sono ancora vive”. È stata in fondo questa capacità, il suo pensiero, “ad aver reso il popolo ebraico resiliente pur avendo affrontato tante difficoltà e atrocità, compresa l’ignominia delle leggi razziali”. Meloni ha anche definito la comunità ebraica “una parte fondamentale dell’identità italiana” e “un pezzo della mia identità”.
Ad aprire la cerimonia le parole di benvenuto della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello. “Siamo orgogliosamente italiani, pur rivendicando una diversità che riteniamo utile alla crescita del Paese”, una delle sue prime dichiarazioni. Nel soffermarsi sul concetto di identità al centro della festa, Dureghello ha parlato di modello ebraico proteso verso “la capacità di costruire società in cui l’educazione e le scuole rappresentano la base”. Forte apprezzamento è stato poi espresso verso l’azione della Presidente Meloni e del governo “per contrastare definitivamente le ambiguità che in una parte del Paese sono ancora presenti sul fascismo e sulle sue responsabilità”, oltre che per alcune posizioni assunte negli organismi internazionali. Prima dell’accensione della Chanukkiah da parte del Testimone della Shoah Sami Modiano è intervenuto anche il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. La festa ebraica della luce, ha ricordato, si intreccia in modo significativo con la storia della Comunità romana. Per perorare un’alleanza contro Antioco Epifane arrivarono infatti nell’Urbe i primi ebrei dalla Giudea “e nacque così la Comunità ebraica di Roma; dopo ventidue secoli è ancora qui ed è ancora vitale”.

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LE PAROLE DI BIDEN E L'ACCENSIONE DELLA NUOVA CHANUKKIAH DELLA CASA BIANCA 

"Davanti al buio antisemita
non rimarremo mai in silenzio"

Per la prima volta la Casa Bianca ha una sua Chanukkiah. È stata fatta interamente in legno, riutilizzando alcune travi rimosse durante una ristrutturazione dell'epoca della presidenza Truman. “Ogni dettaglio è stato accuratamente realizzato con legno recuperato dalle fondamenta della Casa Bianca. La sua bellezza ci ricorda il miracolo di Chanukkah e la gioia che ha ispirato. Da oggi in poi, questa Chanukkiah è un pezzo permanente della Casa del Popolo”, la nota con cui l'amministrazione guidata da Joe Biden ha annunciato il suo nuovo e unico pezzo, posizionato tra i ritratti dei presidenti Jimmy Carter - il primo a celebrare la Festa delle luci alla Casa Bianca – e Lyndon Johnson. La prima accensione della nuova Chanukkiah è avvenuta nel secondo giorno della festa, accompagnata da un messaggio di grande preoccupazione da parte del Presidente Biden sulla costante crescita degli episodi di antisemitismo nel paese e non solo. “Riconosco la vostra paura. Siete feriti. Siete preoccupati che questo veleno violento stia diventando sempre più normale”, le sue parole, davanti a diversi ospiti della comunità ebraica Usa. “Come vostro Presidente, voglio che sia chiaro: come direbbe mio padre, e molti come molti di voi hanno già detto, il silenzio è complicità. Non dobbiamo rimanere in silenzio”. La scorsa settimana la sua amministrazione aveva annunciato la creazione di una nuova task force diretta proprio al contrasto dell'antisemitismo nel paese.

LA RIFORMA DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA SICUREZZA E L'INTERVENTO DI HERZOG

"La polizia d'Israele protegge tutti
e tutti noi dobbiamo proteggerla"

Ha ancora a disposizione quarantotto ore il Premier incaricato Benjamin Netanyahu per portare a casa l'accordo di coalizione che darà vita al trentasettesimo governo d'Israele. Nessun commentatore ha dubbi che l'obiettivo verrà raggiunto in tempo, ma nel frattempo le operazioni per concludere le trattative si fanno sempre più frenetiche.
Un passo avanti per la maggioranza è arrivato in queste ore con l'approvazione in prima lettura della legge che amplia i poteri del ministro della Pubblica Sicurezza, che acquisterà maggiore controllo sulla polizia. La legge regola in particolare la divisione dei poteri tra il commissario di polizia e il ministro che ne è responsabile, stabilendo che il primo è subordinato al secondo. Il provvedimento, posto come condizione per far parte del prossimo esecutivo da Itamar Ben Gvir, il leader dell'estrema destra che presto ricoprirà proprio il ruolo di ministro della Pubblica Sicurezza d'Israele, concede a quest'ultimo la possibilità di “delineare la politica in materia di indagini, compresa la determinazione delle priorità generali, dopo aver ascoltato la posizione del Procuratore generale e dopo aver consultato il commissario e i funzionari di polizia incaricati delle indagini”. Secondo i critici questa novità porterà una forte politicizzazione dell'azione della polizia e ne metterà a rischio l'indipendenza. Sulla questione, riporta il quotidiano Israel Hayom, è intervenuto anche il Presidente d'Israele Isaac Herzog in queste ore, celebrando con alcuni rappresentati della polizia Chanukkah nella sua residenza (nell'immagine). “Anche nei giorni in cui sembra che sia oggetto di un dibattito politico, non dobbiamo dimenticare che la Polizia di Israele è la polizia di tutti noi e dobbiamo mantenere il suo status di organo dello Stato. Senza la Polizia di Israele, non abbiamo un Paese. La Polizia di Israele ci protegge e noi - tutti noi - dobbiamo proteggerla”, ha dichiarato Herzog in quello che Israel Hayom interpreta come un messaggio al futuro ministro Ben Gvir.

LE INIZIATIVE IN COLLABORAZIONE CON UCEI E COMUNITÀ DI NAPOLI

Calabria ebraica, storia e riscoperta
sotto la luce di Chanukkah

   

Cinque eventi in cinque località della Calabria per celebrare Chanukkah, la festa ebraica della luce. È l’impegno messo in campo dalle istituzioni locali in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità ebraica di Napoli, che hanno offerto il proprio patrocinio al progetto. Ad inaugurare questo percorso di identità e consapevolezza, con la partecipazione tra gli altri del vicepresidente UCEI Giulio Disegni, del rabbino capo di Napoli rav Cesare Moscati e del referente della Comunità ebraica napoletana per il territorio calabrese Roque Pugliese, una cerimonia svoltasi la prima sera di Chanukkah a Rota Greca, paese della provincia di Cosenza di cui era originario il “Giusto tra le Nazioni” Angelo De Fiore.
Il secondo evento, “L’Etrog e la Chanukkià. Simboli di un’identità”, si terrà quest’oggi a Santa Maria del Cedro, nel locale Museo del Cedro, dove l’accensione della Chanukkiah sarà seguita dalla presentazione del libro di Franco Galiano “Il Cedro nella realtà e nel desiderio”. Nell’occasione si terranno il seminario e lo showcooking “I dolci della tradizione ebraica”, a cura dell’Istituto Istruzione Superiore di Praia a Mare.

IL GIORNALE EBRAICO DEI BAMBINI E LE RICETTE DELLA FESTA

Chanukkah con DafDaf, otto giorni in cucina

Al terzo giorno di Chanukkah si inizia in genere a realizzare come la nota dominante, rientrando a casa, sia un persistente odore di fritto. Non manca una nota di cipolla, e si inizia a sentire bisogno di pasti più leggeri... È il momento in cui si diventa forte il bisogno di spostare l'attenzione verso le ricette dolci per lasciare da parte - per un momento solo, non sia mai - le onnipresenti frittelle di patate e cipolle, quei latkes tanto amati quanto invadenti, per lo meno dal punto di vista olfattivo. Viene allora in soccorso Claudia De Benedetti che con la sua rubrica "in cucina" questo mese ha introdotto i giovani lettori di DafDaf alle gioie della frittura (con l'aiuto degli adulti, beninteso, che con l'olio bollente capita di scottarsi). Per il secondo giorno della festa abbiamo presentato il fritto misto alla piemontese, ora è arrivato il momento di passare a una delle sue componenti dolci, in genere la più amata dai bambini. Attenzione, però, perché non è una ricetta che si può mettere insieme all'ultimo secondo.
Buona lettura, buone fritture!

Ada Treves social @ada3ves

OTTO GIORNI OTTO LUCI / 2

Miracoli manifesti, miracoli nascosti

Il RaMBaN (Rabbì Moshè Ben Nachman, 1194-1270), nel suo commento alla Torà (Esodo13:16), afferma che “dai grandi miracoli manifesti, una persona può anche riconoscere miracoli nascosti che costituiscono il fondamento dell’intera Torà. Poiché una persona non ha una parte nella Torà di Mosè, nostro maestro, fino a quando non crediamo che tutte le cose e gli eventi che incontriamo siano tutti miracoli e in essi non c’è natura o consuetudine del mondo, sia riguardo la collettività o il singolo individuo”. Dalle parole del commentatore di Gerona spicca il concetto che i miracoli manifesti sono necessari per riconoscere quelli nascosti e per farci conoscere che non c’è natura o consuetudine del mondo. In questo senso si chiariscono le parole di ieri dell’Alter di Kelm per il quale i maestri inclusero tra gli otto del miracolo anche il primo giorno, quando l’olio doveva naturalmente durare solo per quel giorno, per far comprendere che anche la natura è tutto un miracolo

 Rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova

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