LE PAROLE DELL'AMBASCIATORE AMERICANO ALLA RADIO MILITARE D'ISRAELE
"Monte del Tempio, iniziativa Ben Gvir provocatoria"
L’iniziativa del neo ministro della Sicurezza nazionale d’Israele Itamar Ben Gvir, in visita negli scorsi giorni all’area del Monte del Tempio a Gerusalemme, è stata stigmatizzata tra gli altri dallo storico alleato americano. “Inaccettabile”, l’aggettivo con cui è stata commentata la scelta del controverso leader di estrema destra pochi giorni dopo il suo insediamento. Posizione ribadita in queste ore dall’ambasciatore di Washington nel Paese Tom Nides, che ne ha parlato con la radio militare sottolineando in una intervista la contrarietà della Casa Bianca “ad azioni provocatorie” nel sito venerato anche dagli islamici come Spianata delle Moschee. Nel merito Nides ha affermato che gli Usa sostengono “il mantenimento dello status quo sul Monte del Tempio, punto e basta”.
"Biblioteca Nazionale dell'Ebraismo Italiano Tullia Zevi,
il nostro impegno per il rilancio e la valorizzazione"
Accogliendo una “suggestiva proposta” proveniente dal Comitato Tecnico Scientifico del Centro Bibliografico Tullia Zevi, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia attraverso le proprie Giunte e Direttivi hanno deliberato il cambio della denominazione del Centro stesso in “Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano Tullia Zevi”. Una scelta dal valore non solo simbolico che va ad inserirsi nell’ampio spettro di impegni avviato. In una nota congiunta la presidente UCEI Noemi Di Segni e il presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni sottolineano infatti: “La nuova più incisiva denominazione vuole riconoscere il ruolo fondamentale che la BNEI Tullia Zevi è chiamata a svolgere – come istituzione bibliotecaria riconosciuta a livello nazionale e internazionale – nella nuova fase apertasi negli scorsi mesi con il suo affidamento alla gestione della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, con obiettivi di consolidamento, restauro, digitalizzazione, sviluppo di attività di ricerca e culturali, in una direzione di rilancio e valorizzazione di uno straordinario patrimonio dell’ebraismo italiano”.
Sull'ultimo numero di Pagine Ebraiche uno speciale dedicato agli Archivi. Di seguito l'intervento dello storico Claudio Vercelli:
È una difficile condizione quella abitualmente vissuta da chi, studioso, ricercatore o più semplicemente legittimo curioso, intenda rivolgersi agli archivi patri, quelli conservati nei luoghi pubblici deputati a tale funzione. Se poi ci si voglia arrischiare nei depositi di documenti sensibili, tali poiché formalmente accessibili ma destinati comunque a scontare un supplemento di riservatezza, spesso a discrezione di chi si trova dall’altra parte del bancone, allora il terreno si fa particolarmente scivoloso. L’Italia è, per ciò che riguarda la conservatoria documentale pubblica, negletta, quasi abbandonata, quanto meno trascurata se non addirittura derelitta. È spesso la condizione di quanti vorrebbero «fare ricerca». Se c’è un tema che richiama la memoria, intesa come facoltà civile del ricordare attraverso la ricostruzione collettiva del passato, la dimensione dell’archivio pubblico ne è un riscontro. Tuttavia, in un drammatico negativo. Perché diventa il punto di ricaduta di tutta una serie di incongruenze che accompagnano la storia repubblicana, dove all’affermazione (il dichiarare qualcosa, possibilmente di assai prossimo alla verità) si è molto più spesso manifestata l’omissione (il celare, molto spesso per il gusto stesso di impedire la condivisione di una conoscenza, in tale modo di fatto annientandola: è tale, infatti, l’informazione che circola; altrimenti i dati di cui si compone sono destinati all’inessenzialità). La condizione materiale degli archivisti, ovvero di coloro che lavorano negli (e per gli) archivi, non è poi meno difficile. La loro scarsità è, a sua volta, indice del modo in cui il nostro Paese considera il suo patrimonio storico. E quanti lavorano per esso.
Claudio Vercelli
(Nell’immagine: faldoni delle pratiche di esproprio dei beni immobili degli ebrei del Fondo Egeli)
I cinquant'anni di Sorgente di vita
Alla serata UCEI il ministro Sangiuliano
Vedrà la presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano la serata per festeggiare i 50 anni della rubrica di vita e cultura ebraica Sorgente di vita in programma lunedì 9 gennaio alle 20 al Teatro Ghione di Roma. L’iniziativa, a cura dell’UCEI, sarà presentata dalla giornalista del Tg2 Francesca Nocerino e si aprirà con i saluti della presidente UCEI Noemi Di Segni, dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes e del ministro Sangiuliano. Seguirà un panel di interventi che si alterneranno alla proiezione di contributi video: una selezione di estratti da cinquant’anni di trasmissioni, dai reportage alle interviste, dagli approfondimenti su cultura e tradizioni ebraiche ai momenti di “amarcord”. Al panel interverranno l’autore storico della rubrica Emanuele Ascarelli; la direttrice di Rai Cultura & Educational Silvia Calandrelli; l’attuale autore di Sorgente di vita Marco Di Porto; il critico televisivo del Corriere della Sera Aldo Grasso; la scrittrice e giornalista Lia Levi; Daniel Toaff, autore televisivo, ex dirigente Rai e a lungo regista del programma.