Ambasciata d'Israele a Roma,
ufficializzata la scelta di Kasriel
Come anticipato da Pagine Ebraiche nell’occasione della recente visita del ministro Eli Cohen in Italia, il governo d’Israele ha scelto come suo prossimo rappresentante a Roma Benny Kasriel. Dal 1992 sindaco di Ma’ale Adumin, insediamento a Est di Gerusalemme, “con la sua esperienza e con le sue capacità uniche darà un contributo nel rafforzamento dei rapporti tra i due Paesi” ha commentato ieri Cohen, ufficializzando così la scelta dell’esecutivo. E sottolineando anche come l’Italia “sia oggi uno dei più importanti alleati d’Israele in Europa”, nel segno di relazioni “che diventano più strette e forti ogni giorno”. Soddisfazione è stata espressa dal diretto interessato: “Ringrazio il ministro per la fiducia e per l’onore che mi viene dato. Compirò questa missione attraverso una profonda dedizione e responsabilità nei confronti dello Stato di Israele”.
Figlio di genitori immigrati dall’Iran, Kasriel è un politico del Likud di lunga data. Laureatosi in Studi internazionale all’Università Ebraica di Gerusalemme, ha conseguito un master in studi sul Medio Oriente contemporaneo all’Università di Tel Aviv. Dopo aver lavorato nel ministero dell’Edilizia e aver ottenuto incarichi di vertice in importanti imprese di costruzione, è diventato sindaco di Ma’ale Adumim nei primi anni Novanta. Un periodo in cui l’attuale primo ministro iniziava la sua ascesa . Kasriel è stato tra i primi a puntare su di lui, sostenendone la candidatura alla guida del Likud.
"Restauro del Ghetto di Venezia,
il Governo farà la sua parte"
L’area dell’antico Ghetto di Venezia è oggetto in questi mesi di un intenso sforzo di riqualificazione, che ne amplierà l’offerta e visibilità a livello internazionale. Un impegno che vede la Comunità ebraica protagonista e già segnato, nelle scorse settimane, dalla riapertura della Scola Italiana. Una delle cinque sinagoghe di cui si compone il quartiere, valorizzata anche nell’ambito del percorso del Museo ebraico.
A fare visita al cantiere e alle sinagoghe è stato oggi il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, accompagnato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dal soprintendente Fabrizio Magani. Ad accoglierli e guidarli il presidente della Comunità ebraica Dario Calimani, la vicepresidente Sandra Levis, la direttrice del Museo ebraico Marcella Ansaldi, il responsabile del fundraising dedicato al Museo David Landau e il direttore dei lavori, l’architetto Alessandro Pedron.
Nell’occasione il ministro ha assicurato che il Governo si impegnerà affinché il progetto relativo al Museo ebraico possa essere portato a compimento.
A otto anni dalla morte, l’eredità artistica di Eva Fischer (1920-2015) continua a vivere in vari progetti e iniziative. L’ultima è un bel libro a cura del figlio, Alan David Baumann, le cui pagine vanno a restituirci con gusto anni di impegno in ambito grafico. Specialmente negli Anni Sessanta e Sessanta, un periodo nel quale l’artista (jugoslava di nascita, ma italiana d’adozione) si distinse per una serie di acqueforti, acquetinte, incisioni e litografie. Molte delle quali a tema ebraico, un filone spesso ricorrente nei suoi lavori. Tra gli altri temi caratterizzanti, evidenziati dal figlio, biciclette, paesaggi e architetture mediterranee.
Edito dalla A&A edizioni – WL TV, il volume esalta l’arte pittorica di una straordinaria interprete del Novecento, ultima testimone della Scuola Romana del Dopoguerra e animatrice di un salotto intellettuale tra i più significativi d’Italia. Basata su un precedente libro-catalogo degli anni ’70, la nuova edizione ripropone alcuni testi originali di Carlo Levi, Alfonso Gatto, Miriam Novitch e Guglielmo Petroni, oltre ad alcuni pensieri pervenuti da estimatori e amici: da Picasso a Edith Bruck. Secondo la scrittrice e poetessa, sopravvissuta in gioventù alla Shoah, si potrebbe a ragione esclamare che “il mondo è salvato dai suoi colori”. Non è arte d’altronde, sosteneva Fischer, “se non crea emozioni”.
L’edizione odierna esce grazie alla disponibilità del direttore responsabile uscente, che in attesa del compimento dell’iter predisposto dall’Ente editore per riassegnare l’incarico e su richiesta dell’Ente stesso, si è reso disponibile a garantire provvisoriamente i requisiti di legge. La redazione esprime la propria gratitudine per questo suo gesto.