“Restauro del Ghetto di Venezia,
il Governo darà il suo contributo”

L’area dell’antico Ghetto di Venezia è oggetto in questi mesi di un intenso sforzo di riqualificazione, che ne amplierà l’offerta e visibilità a livello internazionale. Un impegno che vede la Comunità ebraica protagonista e già segnato, nelle scorse settimane, dalla riapertura della Scola Italiana. Una delle cinque sinagoghe di cui si compone il quartiere, valorizzata anche nell’ambito del percorso del Museo ebraico.
A fare visita al cantiere e alle sinagoghe è stato oggi il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, accompagnato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dal soprintendente Fabrizio Magani. Ad accoglierli e guidarli il presidente della Comunità ebraica Dario Calimani, la vicepresidente Sandra Levis, la direttrice del Museo ebraico Marcella Ansaldi, il responsabile del fundraising dedicato al Museo David Landau e il direttore dei lavori, l’architetto Alessandro Pedron.
Nell’occasione il ministro ha assicurato che il Governo si impegnerà affinché il progetto relativo al Museo ebraico possa essere portato a compimento. “Troveremo la linea dove allocare la richiesta di queste risorse. Ho finanziato con una legge ad hoc che ho portato in Parlamento, approvata per il momento in Senato, il Museo della Shoah di Roma. Sto finanziando il restyling della sinagoga di Milano. Quindi mi pare che la mia sensibilità sia abbastanza netta e chiara”, le sue considerazioni.
Celebrando in giugno la riapertura della Scola Italiana, Calimani aveva affermato: “Siamo qui oggi per festeggiare la riconsegna della Scola Italiana restaurata, e per ringraziare di cuore Save Venice. Ci emoziona particolarmente la restituzione, oggi, di un primo importante lotto dell’imponente restauro in corso ormai da tre anni nel Ghetto di Venezia: un’area museale e sinagogale di circa 2000 metri quadrati”.