Siria, Israele colpisce Hezbollah
mentre l’Isis minaccia il Sinai

rassegnaAerei militari israeliani avrebbero colpito la scorsa notte in Siria un carico di armi destinato al movimento terroristico libanese Hezbollah, impegnato al fianco del regime di Assad nel conflitto siriano (Avvenire). Da parte di Gerusalemme non c’è stata conferma dell’azione e già in passato si era parlato di incursioni dei caccia israeliani per colpire Hezbollah, che minaccia i confini a nord del Paese. Ma Israele guarda con attenzione anche a quanto succede a Sud, dove i terroristi dell’Isis continuano a spargere violenza nella zona del Sinai: due cittadini egiziani copti, padre e figlio, sono stati uccisi da jihadisti dell’Isis. Il primo con un colpo di pistola, il secondo è stato bruciato vivo: “i due uomini sono stati rapiti da miliziani del Daesh, assassinati e poi abbandonati sul ciglio della strada poco distante dalla città di el-Arish. – scrive Avvenire – Una ricostruzione che la dice lunga sul controllo territoriale che gli estremisti hanno raggiunto sulla costa mediterranea della penisola, nonostante il dispiegamento di uomini e mezzi militari disposto dal Cairo da oltre tre anni”.

Torino, l’ignoranza di chi boicotta la scienza. Sulla Stampa di Torino, la vicenda della ricercatrice dell’Università della città che ha rifiutato per motivi politici un “contratto di ricerca legato a Horizon2020, un ampio programma di studi dell’Unione Europea”. Perché? Perché “il progetto, che verte sulle energie rinnovabili e sulle case ‘intelligenti’, ha per partner l’Università di Torino e quella di Tel Aviv”. Un nuovo spiacevole episodio legato a chi propugna il vergognoso boicottaggio contro Israele e contro il suo mondo accademico: come già accaduto in precedenza, alcuni studenti vogliono nuovamente chiedere all’Università di Torino e al Politecnico di non siglare i contratti di collaborazione con Tel Aviv e con il Technion di Haifa. “I due rettori, Marco Gilli e Gianmaria Ajani, hanno sempre difeso la collaborazione”, sottolinea la Stampa.

Consiglieri di Trump in bilico. Secondo Repubblica cresce la pressione sul presidente Usa Donald Trump “perché elimini l’estremista di destra Stephen Bannon, quantomeno dal National Security Council ( Nsc ). Troppo pericoloso – scrive il quotidiano – avere un ideologo così radicale dentro quell’organismo, che può decidere la prossima guerra. La richiesta di emarginare Bannon ‘verrebbe presa in seria considerazione’, ha detto il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer, se a farla sarà il futuro capo del Nsc, il generale H.R McMaster”. Il Corriere della Sera richiama invece un’altra figura dell’entourage di Bannon, Sebastian Gorka, definito “lo stratega anti Islam con medaglia filonazista”. Quest’ultimo, di origine ungherese, è salito agli onori delle cronache quando si è presentato in televisione “sfoggiando una medaglia (ereditata dal padre) risalente all epoca del regime filonazista di Horty”.

Il cancello di Dachau. Rubato nel 2014 e ritrovato a Bergen, in Norvegia, da ieri è tornato al suo posto. È II cancello di ferro del campo di Dachau dove campeggiava la scritta “II lavoro rende liberi”. Per ora verrà custodito nel museo interno al memoriale (Corriere).

Germania, difendere l’informazione. Sul Foglio, Daniel Mosseri ricostruisce l’impegno dei media tedeschi contro quello che viene definito “l’arrembaggio dei populisti”. “Se le battaglie dei populisti sono sulla bocca di tutti – si spiega nell’articolo, che rileva la fiducia dei tedeschi nei confronti dei grandi quotidiani e delle emittenti statali – è perché la stampa tradizionale si sta occupando di quanto avviene sulle piattaforme, minoritarie, della nuova destra”. “Il che significa – sottolinea Martin Emmer, professore di Giornalismo e Comunicazione alla Freie Universität Berlin – che la sfera del dibattito pubblico non è più dominio esclusivo dei giornalisti”. Da scienziato della comunicazione, riporta il Foglio, Emmer trova inutili gli sforzi della cancelliera Merkel di censurare razzismo e fake news nei social: “Una soluzione top-down non esiste”.

Lazio, bando ad hoc per medici non obiettori. II bando dell’ospedale San Camillo di Roma per assumere a tempo indeterminato due ginecologici non obiettori di coscienza, ha scatenato la reazione della Cei e del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, racconta oggi La Stampa. Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, difende invece il suo provvedimento dalle critiche: “L’obiezione di coscienza è garantita al 100%. Per rispettare l’applicazione è stato promosso un bando per due unità di personale su oltre 2.200 operatori del settore”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(23 febbraio 2017)