Torino guarda “Oltre il confine”
Il nuovo Salone punta sull’apertura


Il messaggio è affidato a un’immagine forte, di grande impatto, disegnata da Gipi: per la sua trentesima edizione il Salone del Libro di Torino, nonostante le polemiche, nonostante le difficoltà è capace di proporre un’idea di cultura, rifiutando il ruolo di semplice vetrina editoriale. “Oltre il confine” è il tema e il direttore del Salone, Nicola Lagioia, ha sottolineato che “La bibliodiversità è un valore. Il pluralismo (non soltanto in campo editoriale) è una ricchezza, e dare spazio a molte voci è sempre meglio che ascoltare un monologo” per continuare, dopo aver spiegato che l’obiettivo è di portare Torino ad essere, dal 18 al 22 maggio, il luogo in cui è importante essere per capire cosa sta davvero succedendo nel mondo, per comprendere di cos’è fatto il tempo in cui viviamo. “Scavare trincee non è mai saggio, non è maturo, non è un segnale di forza. Se il dialogo non lo portano i libri, chi potrà farlo?”. E in effetti i numeri parlano chiaro: per l’edizione guidata da Lagioia insieme a Mario Montalcini, presidente pro tempore che diventerà vice di massimo Bray quando quest’ultimo, tra poche settimane, ne prenderà la guida non solo non sono previste flessioni, ma è probabile che saranno presenti in città più editori che nelle scorse edizioni. Sono già 310 quelli che hanno aderito, e il 96% degli espositori presenti gli scorsi anni ha confermato la propria presenza. Gli sponsor sono numerosi e importanti, e sono state sviluppate partnership di rilievo, a partire da quella, annunciata qualche mese addietro, con la Bologna Children’s Book Fair, la più grande manifestazione internazionale dedicata al libro per ragazzi che si terrà a inizio aprile. Non è mancato il sostegno delle istituzioni – sia la sindaca Chiara Appendino che Sergio Chiamparino, presidente della Regione hanno partecipato alla presentazione – ed è fortissimo il senso di soddisfazione, che durante la presentazione dei programmi dell’edizione 2017 si è man mano trasformata in una evidente euforia.
Si parlerà di confini e di muri, di ponti e di frontiere, di flussi migratori, e di popolazioni in fuga da guerre e carestie e delle trasformazioni in corso, in un tema declinato in maniera trasversale, attraverso generi e stili, dall’audiovisivo al fumetto, dal cibo all’arte, a mostrare una volta di più quanta ricchezza possa stare tra le pagine. Tra le novità la presenza di “Superfestival”, che raccoglierà il meglio nelle manifestazioni culturali italiane, e il lancio, tra pochi giorni della #PrimaveraTorinese che porterà in città ospiti importanti ad anticipare il Salone, da Philip Schultz a Charles D’Ambrosio, da Svetlana Aleksievic a Patti Smith. Ma ci saranno anche la Giornata Mondiale della Poesia, il 21 marzo e una serata dedicata a Matera, Capitale Europea della Cultura. Non mancano gli anniversari, dai 100 anni della Rivoluzione d’Ottobre, ai 50 dalla scomparsa di don Milani e Totò fino ai 30 dalla morte di Primo Levi, e al Lingotto arriverà anche una “Libreria diffusa”, creata in collaborazione con bibliotecari e librai. Alla chiusura del Salone, poi, a partire dalle otto, tutta la città sarà animata da un ricchissimo cartellone di eventi off, a riprova che non solo Torino non si è arresa, ma ha saputo portare il #SalTo30 a diventare la manifestazione in cui la maggior parte degli editori italiani si vedrà rappresentata nella stessa unità di luogo e di tempo. Oltre i confini, appunto.

Ada Treves twitter @ada3ves

(23 febbraio 2017)