Nei luoghi della guerra del ’67

rassegna“Tutto durò appena sei giorni. Una guerra breve, un lampo, eppure in un tempo così breve molte cose che sembravano eterne morirono: il nazionalismo arabo, innanzitutto, sconfitto e archiviato”, scrive Domenico Quirico nel suo reportage su La Stampa dedicato alla Guerra dei Sei giorni del 1967. Da Nord a Sud, il giornalista racconta come sono cambiati i confini dello Stato d’Israele dopo quella vittoria contro il fronte arabo che voleva distruggerlo e quale eredità è rimasta a cinquant’anni dal conflitto.

Gerusalemme. II primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha voluto celebrare il 50enario della riunificazione di Gerusalemme con una riunione del suo governo all’interno del tunnel del Kotel (Muro del Pianto). “Rafforzeremo” Gerusalemme, ha promesso Netanyahu, citando diversi progetti di sviluppo fra cui una funicolare per portare turisti e fedeli al muro del Pianto, il luogo più santo dell’ebraismo. Su Repubblica, lo scrittore israeliano Assaf Gravron critica la scelta del governo di riunirsi e farsi fotografare nel tunnel. “Quelle foto sono il tentativo di mostrare che Gerusalemme è una città unita. – l’opinione dello scrittore- Ma contrastano con la realtà: la realtà è che Gerusalemme non è una città, sono due. Ci sono differenti sistemi burocratici, diversi sistemi di istruzione e di trasporto e ci vivono persone diverse: ebrei solitamente benestanti a Ovest, arabi solitamente poveri a Est. Due mondi opposti, due stili di vita opposti”.

Trump e il ritorno negli Usa. Dopo il vertice del G7 a Taormina, il presidente Usa Donald Trump è tornato negli Stati Uniti e deve confrontarsi con quello che i giornali chiamano il “Russiagate”, i rapporti poco chiari tra uomini del suo entourage e la Russia. Il presidente è pronto a reclutare i migliori avvocati e gli specialisti in pubbliche relazioni per difendersi, scrive il Corriere, che parla di un consiglio di guerra permanente, una “war room”, istituita alla Casa Bianca per studiare il caso. Gli ultimi sviluppi chiamano in causa Jared Kushner, il genero-consigliere del presidente. L’Fbi sta indagando su almeno un incontro avvenuto nel dicembre scorso tra Kushner e Sergei Kislyak, ambasciatore russo a Washington. In quella occasione i due avrebbero concordato di aprire “un canale di comunicazione diretto e riservato” tra la futura amministrazione americana e il Cremlino.

Ospedale israelitico. Proseguono gli accertamenti giudiziari legati alla precedente gestione dell’Ospedale israelitico di Roma, quando alla guida dell’ente c’era l’ex direttore Antonio Mastropasqua, arrestato nel 2015 per truffa. Sotto la sua gestione, riporta oggi il Corriere Roma, tra il 2006 e il 2011 era stata presentata alla Regione Lazio una richiesta di rimborsi da 42 milioni di euro per operazioni odontoiatriche in realtà mai erogate. Ad accertarlo, una sentenza della seconda sezione civile del Tribunale di Roma, che ha respinto la richiesta che il Corriere descrive come “uno dei vecchi azzardi” dell’ex manager Mastropasqua “che però ora rischia di aggravare la sua posizione”. Non solo il tribunale ha rigettato le richieste sui presunti rimborsi, riporta il quotidiano, ma ha anche condannato l’ospedale a “pagare immediatamente in favore delle convenute Regione Lazio, Asl di Roma A e Asl D le spese processuali liquidate per ciascuna in euro 85mila”. Soldi che però a questo punto ricadono sulle casse della nuova gestione ospedaliera.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(29 maggio 2017)