Israele-Santa Sede, il negoziato
verso una conclusione positiva

hanegbiLa metà è vicina, mai come oggi. Poche settimane ancora e il pluridecennale negoziato tra Stato di Israele e Santa Sede potrebbe concludersi con un accordo definitivo. Il punto finale su un percorso che ha preso avvio nel lontano 1993, anno dell’accordo fondamentale tra i due Stati.
Parola dei membri della Commissione Bilaterale Permanente di Lavoro che nelle scorse ore si sono riuniti in Vaticano per un nuovo incontro. Al centro lo status giuridico della Chiesa cattolica in Israele e diverse questioni fiscali connesse. Argomenti che, come noto, sono al centro di trattative avviate da tempo.
Il clima “cordiale e costruttivo” di questo ultimo incontro, così è stato definito sia da parte israeliana che vaticana, sembra aver favorito la conclusione positiva della mediazione. Si è detto ottimista in tal senso Tzachi Hanegbi (nell’immagine), ministro israeliano della Cooperazione Regionale, ospite ieri dell’ambasciatore presso la Santa Sede Oren David. Assieme ad Hanegbi una delegazione formata da esponenti di diversi ministeri del governo Netanyahu. Ottimismo condiviso tra gli altri da monsignor Antoine Camilleri, sottosegretario vaticano per i Rapporti con gli Stati.
Entrambi hanno sottolineato l’atmosfera “distesa” che ha segnato questo e altri recenti appuntamenti. “Sono state ore intense di lavoro, molto proficue” ha sottolineato Hanegbi. Soddisfatto anche l’ambasciatore David, che ha detto di guardare con fiducia agli impegni e ai passaggi dei prossimi giorni.
Era dal 2013, è stato ricordato, che la Commissione non si riuniva a Roma. L’ultimo incontro tra le parti risaliva invece al gennaio scorso, a Gerusalemme.
Nella giornata di ieri, tra i vari impegni, le due delegazioni hanno visitato la mostra sulla Menorah allestita ai Musei Vaticani e al Museo ebraico.

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(14 ottobre 2017)