…mostri

“È come un videogame, quando ammazzi un mostro ne viene fuori uno più grosso”. Con questa felice immagine l’ex Ministro Giulio Tremonti definiva la crisi economica iniziata ormai dieci anni fa. Lo stesso si potrebbe dire della crisi sociale ad essa collegata. Proprio nel momento in cui i vari populismi europei sembrano sgonfiarsi, nuove inquietanti minacce appaiono all’orizzonte. Alla trasmissione di La7 Omnibus, il vicepresidente di Casapound Simone Di Stefano ripropone teorie in un pura salsa mussoliniana e vecchie visioni da apartheid sudafricana, senza scomporsi minimamente. Il problema dei migranti si risolve sbarcando i lagunari ed annettendo un pezzo di Libia all’Italia. Si tratta di un atto dovuto perché è noto che gli africani non sappiano governarsi ed ogni volta che ci hanno provato sono finiti ad ammazzarsi l’un con l’altro, come delle bestie. Si dice che il vuoto in politica non esiste; se i leaders europei non sfruttano questo momento per costruire l’UE, ben presto si passerà dal grillismo al fascismo vero e proprio. Gli ambigui atteggiamenti di Macron, le manovre al Brennero del governo austriaco e molti altri segnali non fanno ben sperare. I commentatori rispondono che bisogna capire che in Austria ci sono le elezioni a ottobre (ma non erano l’anno scorso?). Poi, che non si può pretendere che la situazione si sblocchi fino alle elezioni tedesche del 24 settembre… Insomma, un esercizio di real politik che a me pare un semplice adeguarsi al peggio. Di questo passo si rischia fortemente.

Davide Assael, ricercatore

(5 luglio 2017)