“Senza Halakhah non c’è ebraismo”

giuliani“Un libro che ha un grande merito, quello di portare al centro l’Halakhah. La Legge ebraica fino a non molto tempo fa sconosciuta persino all’élite culturale ebraica. È un libro fondamentale e attuale, perché un ebraismo senza Halakhah è un ebraismo senza senso”.
Così il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni sul nuovo saggio di Massimo Giuliani, La giustizia seguirai (ed. Giuntina), nelle cui pagine il rapporto tra etica e Halakhah viene indagato alla luce degli antichi dibattiti rabbinici fino alle discussioni contemporanee.
Se ne è discusso ieri al Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, nel corso di un incontro cui hanno preso parte, in dialogo con l’autore, lo stesso rav, Raffaella Di Castro e Orietta Ombrosi, ricercatrice in Filosofia Morale e insegnante di Antropologia Filosofica presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma.
Questa la tesi del professor Giuliani, docente di Pensiero ebraico all’Università di Trento e di Filosofia ebraica presso i corsi di laurea in Studi ebraici dell’UCEI a Roma: “Nel dibattito attuale sull’ebraismo, e dentro lo stesso mondo ebraico, affiora spesso il sospetto che vi sia un conflitto tra laici e religiosi, universalisti i primi e particolaristi i secondi, difensori dei principi etici i laici e paladini dell’halakhah i religiosi. In questo testo ho cercato di mostrare che si tratta di una falsa contrapposizione, perché, sebbene la tradizione rabbinica ben conosca la distinzione tra precetti con base etica e razionale e precetti in apparenza solo rituali, la dimensione etica pervade tutta l’Halakhah, ossia lo sforzo rabbinico di fare una siepe intorno alla Torah per proteggerla e implementarla ad ogni generazione”.
Sia Di Castro che Ombrosi hanno concordato col rav Di Segni sull’importanza e sul valore di quest’ultima opera dello studioso. “Un libro di alta divulgazione, chiaro e al tempo stesso profondo” ha sottolineato Di Castro nel suo intervento di apertura. “Non a caso – la sua riflessione – parte dall’aneddoto dal Talmud dell’aspirante proselito che vorrebbe convertirsi all’ebraismo a condizione che gli venga spiegata (divulgata) la Torà stando su un piede solo. In un certo senso, Massimo Giuliani, pur negando che ‘l’ebraismo si regga su un piede solo’, così come i due maestri Hillel e Shammai, risponde a questa provocazione e tenta di dare una sintesi del pensiero ebraico, dell’Halakhah e della sua etica, senza banalizzare, senza ricorrere a formule, fissare principi univoci, ma mostrandone tutta la complessità”.

(18 ottobre 2017)