Genova, 3 novembre 1943
“Il ricordo continui a guidarci”

“Cade in queste ore il 74esimo anniversario della cattura di numerosi ebrei genovesi per mano dei nazisti. Drammatica premessa alla successiva deportazione e all’annientamento nei lager. La retata in sinagoga ad opera delle SS, ma anche gli arresti effettuati altrove, come nel caso del rabbino capo Riccardo Pacifici che fu catturato in Galleria Mazzini, sono ferite ancora aperte. Pagine dolorose di memoria che devono ispirare un’intera società civile nella difesa dei suoi ideali e principi fondamentali”.
È quanto scrive la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, in un messaggio inviato al Consiglio, al rabbino capo e agli iscritti della Comunità ebraica di Genova. Afferma rav Pacifici, nell’ultimo Rosh HaShanà prima della cattura (1 Ottobre 1943): “Mai forse il nostro tempio è stato così deserto e abbandonato. Per contro mai, come in questo Rosh HaShanà, noi vi siamo entrati con l’animo così appassionato e fervente di ardore religioso, col desiderio intenso di trovarci vicino a Dio e trovare in Lui pace e conforto. Possiamo ben dire di essere noi, qui riuniti, gli autentici rappresentanti di quella comunità d’Israele che mai smentisce se stessa, anche nelle più gravi e dolorose vicende della vita”.
“Queste parole colpiscono profondamente e commuovono. C’è l’angoscia di un grande leader spirituale che ha la lucidità necessaria per capire che tempi ancora più bui stanno arrivando, ma nelle sue parole si trova anche un chiaro invito alla speranza, all’impegno, alla condivisione. Valori questi – sottolinea la Presidente UCEI – che sono patrimonio inalienabile dell’identità ebraica”.

(3 novembre 2017)