“L’indifferenza è un virus”

rassegnaI temi della conferenza sulla lotta all’antisemitismo tenutasi ieri alla Farnesina al centro di vari approfondimenti giornalistici. “Alla conferenza si è parlato del dialogo interreligioso, quello già avviato tra ebrei e cristiani, e anche quello necessario con le comunità musulmane, perché in esso – sottolinea La Stampa – può trovarsi l’antidoto per la lotta all’antisemitismo e alle discriminazioni”. Ai partecipanti alla conferenza, ricevuti in udienza, papa Bergoglio ha inoltre rivolto un breve discorso partendo dal tema della responsabilità e sottolineando che oggi “il nemico contro cui lottare non è soltanto l’odio, in tutte le sue forme ma, ancor più alla radice, l’indifferenza” (Avvenire). “Contro il virus dell’indifferenza” titola L’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede.
Tra gli ospiti del confronto internazionale il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder, che in una intervista a Repubblica dice: “Attenti all’antisemitismo e all’estrema destra. Quello che sta succedendo in Est Europa, Austria, Francia e Germania con l’Afd, adesso potrebbe giungere in Italia”. Tra le tante domande, alcune riguardano Trump. Dice Lauder: “È un patriota vero. Crede che l’America sia la più grande responsabilità della sua vita”. Mentre Netanyahu, per il presidente del WJC, “è uno dei politici più bravi, fa sempre il meglio per Israele e la sua sicurezza”.

Memoria viva anche sul piccolo schermo. Tra i prodotti più efficaci di queste intense settimane dedicate ai temi del ricordo il documentario “Inferno sulla Terra” , realizzato da Massimiliano Boscariol e Fabio Di Nicola e andato in onda negli scorsi giorni su Raidue. Condotto da Ubaldo Pantani, “Inferno sulla Terra” ha spiegato lo sterminio da una doppia prospettiva: i campi di sterminio in Germania e Polonia, ma anche i luoghi italiani che furono anticamera alla morte, come nel caso di Fossoli, o luoghi stessi di annientamento come la Risiera di San Sabba a Trieste. Tra le tante voci una testimonianza di eccezione: la neo senatrice a vita Liliana Segre.
Un nuovo prodotto ben confezionato da un gruppo di lavoro, che in passato, sempre per il 27 gennaio, ha saputo raccontare in modo significativo figure esemplari come quelle di Arpad Weisz, Gino Bartali e Carlo Angela.
“La Memoria non può e non deve essere un esercizio rituale. Deve al contrario sedimentare consapevolezza diffusa e aiutare a costruire un futuro diverso e migliore. Per chi fa servizio pubblico – osserva Boscariol, produttore esecutivo Rai – un impegno imprescindibile”.

Dopo tre giorni di polemiche la Polonia ha deciso di modificare il testo approvato dalla Camera in cui si vieta di associare il paese ai crimini perpetrati dai nazisti. A partire dalla definizione di “lager polacco” associata ai campi di sterminio. Come riferisce tra gli altri Avvenire, a dare l’annuncio è stato il presidente Andrzej Duda.
“La ricerca impossibile di una verità storica sancita da una norma di legge appare inquietante e pericolosa. Eppure – scrive Umberto Gentiloni su Repubblica, a proposito dell’iniziativa precedentemente assunta dal governo di Varsavia – l’anacronismo di un’impostazione costruita su presunte interpretazioni ufficiali del passato torna come ipotesi di riferimento nel tempo delle incertezze e delle paure”.

Reportage del Corriere tra gli italiani dell’Unifil di stanza in Libano, al confine con Israele. L’inquietante presenza degli Hezbollah, i guerriglieri filoiraniani, sullo sfondo. “Non li vedi, non li senti – scrive Guido Olimpio – ma ci sono. Mimetizzati da pastori, mescolati agli abitanti dei villaggi, infiltrati come contadini tra frutteti e colline che precipitano in piccoli canyon”.

Vergognosa iniziativa di un gruppo di tifosi del Padova, che in curva hanno esposto uno stendardo con Se questo è un uomo di Primo Levi e il disegno stilizzato di un uomo con la maglia dei rivali del Vicenza che si mangia un gattino. Non mancheranno le conseguenze penali, scrive il Corriere del Veneto, perché il cartellone è stato sequestrato dalla Digos di Vicenza (che ieri ha inoltrato una segnalazione in Procura).

“L’ho trovato curioso. Non è un film strumentale. Certamente non è bonario, ma non è appesantito dalla retorica, né vuole dare una morale”. Così Alessandra Mussolini a proposito di “Sono tornato”, il film con Mussolini redivivo che sarà nelle sale a partire da giovedì, in una intervista al Tempo. “Più che la satira – prosegue la nipote del dittatore – ho apprezzato il fatto che non scade in banalità o cliché. Non vuole dare risposte, finalmente! E non mette in bocca a mio nonno frasi mai dette”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(30 gennaio 2018)