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26 agosto 2013 - 20 Elul 5773
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Adolfo
Locci,
rabbino capo
di Padova
"Ti rallegrerai per ogni bene che l'Eterno tuo D-o ha dato a te e a tutta la tua famiglia…" (Duteronomio 26:11). Questo è il verso conclusivo di una preghiera/professione di fede che accompagnava la presentazione delle primizie. Questa dichiarazione comprende un riassunto dei momenti salienti della storia d'Israele, da Abramo fino all'ingresso nella terra della promessa dopo la liberazione dalla schiavitù egiziana. Questo viaggio non è stato facile né fatto solo di eventi positivi, ma anche di tante cadute e eventi tragici. Un vero uomo libero è colui che considera come "ogni bene" tutti gli eventi che hanno costituito il suo percorso; che solo quando presenterà il risultato del suo lavoro in essa, potrà veramente dichiarare di "essere entrato nella Terra che il Signore aveva promesso ai nostri antenati" (Deut. 26:3).
 
Anna
Foa,
storica
Oggi, 26 agosto, siamo nel bel mezzo della settimana intercorsa settantaquattro anni fa tra il patto Ribbentrop-Molotov, il patto di non aggressione fra il Terzo Reich e l'URSS, e lo scoppio della guerra il 1 settembre con l'invasione nazista della Polonia. Pochi giorni dopo, anche l'URSS avrebbe aggredito da Est la Polonia occupandone una parte. Com'è noto, le truppe naziste e quelle sovietiche sarebbero sfilate insieme nella Varsavia occupata. Lo ricordo perché di questo momento terribile della storia europea, del patto che diede il via alla guerra, poco si parla e ancor meno si ricorda. Eppure esso rappresentò, insieme forse soltanto con il vile attacco italiano alla Francia già sconfitta nel giugno del 1940, il momento in cui sull'Europa non calò solo la notte, ma anche la vergogna.
 
"Nuove sfide per la leadership ebraica"
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto attualmente in distribuzione, è pubblicata in forma integrale la relazione tenuta dal presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in occasione del Consiglio del 14 luglio 2013.
 
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Voci a confronto
Il Sul Corriere della Sera presentato da Dario Fertilio il saggio “Il Terzo Reich contro Pio XII” (San Paolo) di Pier Luigi Guiducci. “Il Pontefice è spesso stato accusato da storici di parte avversa di «assordanti silenzi», se non addirittura di complicità con Hitler, il libro di Guiducci si colloca sul versante opposto allo scopo di sfatarne la leggenda nera” scrive Fertilio, che aggiunge “Fra i documenti riportati nel libro spicca una preziosa testimonianza postuma, raccolta da padre Peter Gumpel, relatore nel processo di canonizzazione di Pio XII. Essa — riferita da un militare tedesco che aveva chiesto il silenzio fino alla sua morte, avvenuta da poco — riguarda il retroscena di una tragedia: il rastrellamento degli ebrei romani, quando oltre mille persone vennero condotte ad Auschwitz. Il punto centrale è: perché Heinrich Himmler, il 16 ottobre del 1943, alle due del pomeriggio diede improvvisamente l’ordine di fermare il rastrellamento? La ragione del ripensamento — che consentì a moltissime persone di salvarsi — fu un bluff del generale Rainer Stahel, responsabile del comando tedesco a Roma. Stahel, che non condivideva la linea dura, avvertì Himmler come il prolungarsi del rastrellamento avrebbe provocato una ribellione della popolazione, mettendo in pericolo l’approvvigionamento delle truppe tedesche impegnate al fronte”. Dal Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi, apertosi ieri, una riflessione sull’Otto per mille e sui meccanismi di ripartizione: i valdesi accedono per la prima volta quest’anno alle quote inespresse e si troveranno a gestire 37 milioni di euro, tre volte più che l’anno precedente.
 
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Risorse e bilanci
Sul numero di Pagine Ebraiche di agosto, attualmente in distribuzione, un approfondimento sull’ultimo Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche.
 
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  davar
Rosh HaShanah 5774
Preparativi al Kotel
Centinaia, migliaia di bigliettini. Parole di preghiera, di speranza, di gratitudine. Sono i messaggi custoditi negli interstizi delle grandi pietre bianche che formano il Kotel HaMaravi, il Muro occidentale dell'antico Tempio di Gerusalemme.
Come ogni anno nei giorni che precedono Rosh Hashanah, i bigliettini sono stati raccolti con cura per essere sepolti sul Monte degli Ulivi, secondo le leggi della tradizione ebraica.
Un momento di passaggio preparare il Kotel a un nuovo anno buono e dolce.
Rosh HaShanah 5774
Qui Milano – Un anno
per la responsabilità 

Il Talmud, nel Trattato di Kiddushim (40b), afferma che una singola azione di ognuno di noi può decidere del nostro destino personale, ma anche della sorte del mondo intero. È un’affermazione consolante e preoccupante. Consolante perché afferma l’importanza di ogni singolo essere umano e smentisce l’idea diffusa che tutto sia già predeterminato, ma, nello stesso, essa richiede una grande assunzione di responsabilità e questo può essere preoccupante.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano
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Rosh HaShanah 5774
Qui Napoli - Un anno
per l'accordo 

Il 5774, un anno nuovo sta iniziando, sfide e gravosi impegni ci attendono.
Affinché gli obbiettivi possano essere raggiunti bisogna lasciare da parte la faziosità e lavorare di comune accordo, le critiche sono sempre bene accette se sviluppano una dialettica sana e costruttiva.
Auspico che il nuovo anno possa vedere la realizzazione delle aspettative di pace, gioia, prosperità e soprattutto di un futuro migliore.
Shanah Tovah a tutti.

Pier Luigi Campagnano,
presidente della Comunità ebraica di Napoli

 

Rosh HaShanah 5774
Qui Bologna - Un anno
per migliorare

“E il grande shofar verrà suonato e una voce sottile verrà ascoltata” (untannè tokef)
I nostri Maestri obiettano dicendo che secondo le caratteristiche terrene, il “grande shofar”, quello che verrà suonato per annunciare la venuta del Messia, dovrebbe fare un grande frastuono; viceversa, secondo l’autore di questo pijut, si ascolterà una voce sottile e debole.


Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna

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mediterraaneo
Ue - Israele, linee di discordia 
“Dobbiamo esaminare il documento più approfonditamente e verificare se esso contiene elementi che non erano nelle nostre intenzioni, modificando ciò che richiede di essere modificato, senza cambiare l’approccio complessivo”. Così il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius in visita in Israele ha commentato le nuove “Linee guida sull’idoneità delle entità israeliane e delle loro attività nei territori occupati da Israele dal giugno 1967 per sovvenzioni, premi e contributi finanziati dall’Unione europea dal 2014 in avanti” che minacciano di mutare profondamente le relazioni fra Stato ebraico e UE, e hanno destato grande preoccupazione nelle autorità israeliane.
Intenso il dibattito e i colloqui diplomatici sulla materia che si sono sviluppati nelle scorse settimane. Il numero di Pagine ebraiche di agosto propone un approfondimento sul documento.
 
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pilpul
Oltremare - Tempo di Festival
Quando si vive in Israele ma si è vissuta più di metà della vita altrove, è facile che capiti di non cogliere subito le novità del paese natale. Occupati come siamo a decrittare le notizie del telegiornale locale, succede di perdersi delle tendenze, delle novità, avvenimenti che nel paese d'origine sono sulla bocca di tutti. Se qualcuno mi chiede che cosa ne penso spesso mi ci vuole google per aggiornarmi.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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In cornice - A Holon
Se volete conoscere l’Israele di oggi attraverso la sua arte, non fermatevi solo a Tel Aviv e a Gerusalemme, e scoprirete inaspettati riferimenti all’Italia. Visitate Holon, cittadina molto ben gestita che si sta ritagliando una sua nuova identità, e soprattutto il suo Museo del Design. Holon era un tipico sobborgo industriale di Tel Aviv, abitato per lo più da operai non specializzati, con sindaci che si preoccupavano di fornire servizi semplici, di base, senza nessuna attenzione agli eventuali bisogni culturali; gli abitanti dovevano soddisfarli altrove.

Daniele Liberanome, critico d'arte
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Tea for two - Vogue
Il September Issue è il numero di Vogue America che merita un uso spropositato di maiuscole. Noto quasi quanto la temuta direttrice Anna Wintour, la copia di settembre, che ingrassa sempre per l'occasione, si è addirittura conquistata il ruolo di protagonista in un documentario. Un documentario che ho visto con degli improbabili sottotitoli in giapponese.

Rachel Silvera, studentessa
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