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8 novembre 2016 - 7 Cheshvan 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Il raffronto speculare tra Noè e Abramo, evidenziato da moti esegeti, è il paradigma di due modalità diverse di rapportarsi agli altri.
Noè, con la sua arca, richiama quella inopinabile necessità di mettere al riparo se stessi e i propri figli dal rischio di restare sommersi dal diluvio e dalla degenerazione di una società. Abramo, viceversa, con la sua tenda aperta, costituisce l'archetipo dell'altruismo mettendo a rischio la sua stessa salute e armonia familiare, con il "sacrificio" di entrambi i suoi due figli. Abramo è colui che si mette in gioco, rischiando in prima persona, per andare a salvare un nipote che lo aveva abbandonato, Lot il primo "ebreo lontano".
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Oggi non voglio pensare. La scelta di non commemorare istituzionalmente l'assassinio di Rabin, condannandolo senza equivoci, toglie il fiato e annebbia il pensiero. Rimane solo una domanda lancinante: dov'è Israele?
 
Di Canio e le scuse virali
Molto in evidenza in rete e sui giornali il messaggio inviato dall’ex calciatore Paolo Di Canio alla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in cui le Leggi Razziste promulgate da Mussolini vengono definite “un’infamia”. Una posizione che lo stesso definisce “convinta e determinata”.
“I tempi che viviamo – la riflessione della presidente UCEI – impongono grande attenzione alle parole che usiamo, ai gesti che compiamo e ai simboli che accompagnano la nostra vita privata e in pubblico. Un senso di responsabilità, nell’arginare ogni forma di odio, che grava ancor più a chi si rivolge al grande pubblico e che ricoprendo un preciso ruolo ha una chiara riconoscibilità mediatica”.

“Ho sempre avuto la sensazione che la bellezza di questi canti fosse imbrigliata dall’assenza di strumenti e che il patrimonio musicale della liturgia ebraica dovesse essere presentato a un pubblico più vasto”. Così il rabbino capo di Padova Adolfo Locci presenta a La Stampa “Shirè Miqdash”, la sua recente iniziativa dedicata alla valorizzazione dei canti e delle melodie della Tradizione.

Sul futuro del Museo della Shoah di Roma, ieri è così intervenuta la sindaca Virginia Raggi in occasione del Viaggio della Memoria organizzato insieme alla Comunità ebraica capitolina: “È intenzione di questa amministrazione sbloccare quanto prima questa situazione, che per anni è rimasta ferma”. A riportare le sue dichiarazioni è il Messaggero.

Ricorso al Tar. Con un doppio obbiettivo, scrive il Corriere: contestare la revoca del bando sui luoghi di culto decisa dalla nuova amministrazione del sindaco Beppe Sala e rimettere in discussione la costituzionalità della legge regionale sui luoghi di culto. La nuova iniziativa del Caim, il controverso coordinamento delle associazioni islamiche noto per alcune sue posizioni estreme, al centro delle cronache milanesi.
 
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  davar
elezioni usa - milioni di americani al voto
Trump-Clinton, Israele si divide
Gli ebrei israeliani preferiscono la Clinton, gli ebrei americani d'Israele Trump. È quanto emerge dai sondaggi pubblicati nelle scorse settimane da diversi istituti di ricerca, israeliani ed esteri, in merito alle preferenze dell'opinione pubblica israeliana sui due candidati alla Casa Bianca. Da Haifa a Eilat, si guarda con grande interesse e attenzione a quanto accade Oltreoceano, dove in queste ore sono state aperte le urne per decidere se a sedere alla Casa Bianca sarà la democratica Hillary Clinton (avanti nei sondaggi) o il repubblicano Donald Trump. In un sondaggio pubblicato ieri da Galei Zahal (e condotto da Shiluv Millward Brown), la radio dell'esercito israeliano, emerge una certa predilezione per l'ex segretario di Stato di Obama: il 41 per cento degli intervistati ha infatti dichiarato di preferire Clinton rispetto a Trump, che ha invece ottenuto il 31 per cento di preferenze. Si tratta di dati che rispecchiano sondaggi già emersi nelle settimane passate, che in generale sembrano rilevare un certo pragmatismo dell'opinione pubblica israeliana: generalizzando, non amano la Clinton ma si fidano di più della sua capacità politica e della sua conoscenza del Medio Oriente. A testimoniarlo, quanto emerso nel sondaggio del Rafi Smith Institute, che conferma il maggior gradimento verso la candidata democratica (49 per cento contro il 32 di Trump).
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il grande convegno fiorentino per bassani
Tra letteratura e testimonianza
L'eredità da lasciare ai giovani

“I giovani vengono prima di tutto. E non voglio siano numerosi solo tra il pubblico. Per me è importantissimo, a ogni nuova iniziativa, partire dal coinvolgimento dei giovani studiosi, dei ricercatori di valore che nonostante quello che normalmente parrebbe ci sono, esistono, lavorano e pubblicano. Sono tanti e sono validissimi, ma per vari motivi che mi è difficile comprendere e accettare raramente vengono valorizzati come meriterebbero”. Così la professoressa Anna Dolfi, responsabile scientifico e organizzatrice del convegno internazionale di studi “Gli intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza” in corso in queste ore a Firenze spiega la notevolissima presenza di giovani in una sala che sia ieri, nella giornata di apertura, che oggi si presenta affollatissima. Sono studenti del suo corso di laurea, certamente, ma anche moltissimi altri ragazzi coinvolti direttamente: “abbiamo oramai una rete consolidata, e fra colleghi diffondiamo sempre con grande forza le notizie relative a iniziative portatrici di valori non solo accademici. Quelli presenti in sala, così, sono in maggioranza universitari, ma anche molti ragazzi che vediamo oramai frequentemente ai convegni, che partecipano, che si interessano, si informano. E che poi tornano e fanno domande, si pongono problemi. Usano la testa e il cuore. E sanno studiare”.
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qui roma - le pietre d'inciampo al senato
Grasso: "Memoria non è retorica
ma strumento a difesa dei valori"

"Il ricordo non può essere solo un esercizio retorico, ma un pungolo per la società, per interrogarsi, per riflettere. Affinché voi ragazzi, a cui guardiamo con speranza  nell’affrontare le sfide che abbiamo davanti, non assistiate mai più all’umiliazione della dignità dell’uomo”. Così il Presidente del Senato Pietro Grasso nell’intervenire all’appuntamento che ha avuto luogo nelle scorse ore a Roma a Palazzo Giustiniani, una delle sedi di rappresentanza del Senato, per celebrare il traguardo delle cinquecento pietre d’inciampo apposte in Italia dal 2010 ad oggi.
L’evento, promosso dalla Senatrice Silvana Amati, in collaborazione con la storica animatrice del progetto delle stolpersteine in Italia Adachiara Zevi, ha visto intervenire un folto pubblico, fatto anche di studenti di istituti superiori di Roma, coinvolti in questi anni in iniziative di Memoria.
“Un percorso importante, fatto anche con le scuole, con i licei”, ha sottolineato la Amati, prima firmataria del disegno di legge sul negazionismo approvato nel maggio scorso. “Ed è proprio agli studenti che è rivolto il messaggio più significativo, quello di non dimenticare”.
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DOPO L'intervento della redazione ucei
Le leggi razziste? "Un’infamia"
Virali le scuse di Paolo Di Canio

Dal
Corriere a Repubblica, dalla Gazzetta dello Sport al Corriere dello Sport. Tutte le agenzie di stampa. Molti network di informazione televisiva.
Il messaggio che l’ex calciatore Paolo Di Canio ha inviato alla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, pubblicato ieri sul portale dell’ebraismo italiano www.moked.it e sul nostro notiziario quotidiano, ha avuto un enorme impatto mediatico.

“Sento di dover tornare su un argomento che pensavo di avere già chiarito in passato: non ho e non voglio avere niente a che spartire con idee antisemite, razziste, discriminatorie, violente. Ritengo, senza se e senza ma, che le leggi razziali volute da Mussolini siano state una terribile infamia per la storia del nostro Paese. Un’infamia che causò un’immane tragedia per migliaia di ebrei in Italia. Questa è la mia posizione convinta e determinata” scrive l’ex calciatore.
Una presa di posizione che arriva a un mese e mezzo dalla pubblicazione di un articolo, sul nostro portale, in cui veniva denunciata la sua partecipazione come opinionista a un programma di approfondimento dedicato al calcio inglese su Sky Sport dopo che sui social era circolata una sua foto con tanto di vistoso tatuaggio Dux esibito sul braccio destro. “Opinioni a fior di pelle” scrivevamo allora, aprendo il caso nel mondo dell’informazione.
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L'ULTIMO CASO A CREMONA
Paccottiglia fascista in vendita
Segnale da non sottovalutare

Il mausoleo di Affile in cui si commemora con tutti gli onori il criminale Rodolfo Graziani. I raduni nazirock in giro per l’Italia, il prossimo dei quali previsto tra qualche giorno a Milano. Le bandiere di Forza Nuova e Casa Pound in bella vista in occasione di alcuni recenti raduni.
La subcultura fascista, con tutta la paccottiglia che ne deriva, è una piaga in larga parte ancora da debellare. E non la si trova soltanto a Predappio, luogo di ritrovo di eccellenza per i nostalgici.
In un’edicola della civile Cremona, ad esempio è ancora oggi possibile acquistare, incastonato tra i calendari di Inter, Juventus, del pirata Barbanera e di Wild Animals, anche un calendario interamente dedicato a Benito Mussolini.
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Le scuole romane ad Auschwitz 
“Memoria, il racconto prosegue”
Abbiamo parlato con docenti e ragazzi e siamo tutti d’accordo nel dare continuità a questo viaggio. Continueremo con il racconto della Memoria fatto dai ragazzi per i ragazzi in modo che essi stessi diventino testimoni dei testimoni e riescano a trasmettere agli altri con la stessa intensità quello che hanno vissuto”. Così la sindaca Virginia Raggi prima di ripartire per Roma al termine dell’intensa tre giorni che l’ha vista, con al fianco la Comunità ebraica e i Testimoni della Shoah Sami Modiano e Tatiana Bucci, impegnata nel Viaggio della Memoria in Polonia insieme ad oltre 130 studenti delle scuole superiori.
Cracovia, Auschwitz, Birkenau. Un denso percorso nel ricordo in cui la sindaca è stata accompagnata tra gli altri dalla presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, dall’assessore comunale Luca Bergamo, dal presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, dal presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia e dal direttore scientifico del museo Marcello Pezzetti.
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qui milano - l'evento all'ambrosiana
Testi biblici e chiavi di lettura 
“Siamo qui per rendere omaggio a Luisella Mortara Ottolenghi, presidente onorario a vita della nostra Fondazione, accademico fondatore della classe di Studi sull’Estremo Oriente nel 2009, benemerita degli studi sui manoscritti e le miniature ebraiche ambrosiane”. Così il vice prefetto della Biblioteca Ambrosiana Pier Francesco Fumagalli ha introdotto ieri l'inaugurazione della mostra di codici biblici miniati e decorati dell’Ambrosiana e della Comunità ebraica di Venezia, esposta nella biblioteca milanese e realizzata in onore di Luisella Mortara Ottolenghi. A lungo presidente del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano (Cdec) – ente tra i promotori dell'iniziativa all'Ambrosiana – Mortara Ottolenghi, come hanno spiegato gli intervenuti, ha dato un contributo fondamentale allo studio dei testi ebraici e più in generale allo studio della cultura ebraica. “Una donna straordinaria e instancabile”, ha sottolineato la figlia Raffaella Mortara, vicepresidente del Cdec. “Grazie per questa occasione”, le parole invece della studiosa che ha voluto ricordare tra gli altri il grande lavoro della storica Liliana Picciotto, che proprio sotto la sua presidenza al Cdec, portò a termine il volume fondamentale sulla Shoah italiana, Il libro della Memoria.
All'evento, inserito nel quadro del programma del VII Dies Academicus Classis Orientalis – dedicato alla “Circolazione di testi e superamento delle barriere linguistiche e culturali nelle tradizioni orientali" e organizzato in memoria dell'archeologo Khaled al-Asaad – hanno partecipato tra gli altri il vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara e il vicepresidente della Fondazione del Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach.
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qui vercelli - l'esposizione presso la sinagoga
L'arte nel campo del vicino
Attraversiamo un’epoca storica di grandi cambiamenti, repentini e sorprendenti, che mettono a rischio la stabilità, l’identità dei popoli e dei territori, la nostra capacità di accoglienza della diversità, di condivisione delle culture altre e di restituzione pacifica del nostro disagio.
“Nel campo del vicino”, allestimento di arte contemporanea che tocca lo spazio esterno della sinagoga di Vercelli, nasce da un progetto di collaborazione tra diversi enti cittadini: la Comunità ebraica, nella persona in particolare della presidente Rossella Bottini Treves; l’arcidiocesi e Studio Dieci, un’associazione culturale per la promozione dell’arte contemporanea, e dal sodalizio tra due artiste: Carla Crosio e Margherita Levo Rosenberg.
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IN COLLABORAZIONE CON LA REDAZIONE UCEI
Gino il Giusto, la pellicola Rai
punta al Mondiale della tv

Tra i cinque finalisti intanto c’è. Ma le sorprese potrebbero non finire qua. “Gino Bartali, il campione e l’eroe”, documentario di Raidue prodotto in occasione dell’ultimo Giorno della Memoria, è infatti in lizza per aggiudicarsi la vittoria della ‘Guirlande d’Honneur’ al prossimo campionato mondiale della Televisione, del Cinema, della Cultura e della Comunicazione sportiva che si svolgerà dal 16 al 21 novembre a Milano, con serata conclusiva all’Auditorium della Regione Lombardia.
Realizzato in stretta collaborazione con la redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il documentario passa in rassegna le molte prove di coraggio del ciclista fiorentino nei mesi più bui. Tra i protagonisti anche il giornalista UCEI Adam Smulevich, che negli scorsi anni ha contribuito a portare alla luce numerose testimonianze inedite sul suo eroismo assieme alla psicologa Sara Funaro, oggi assessore del Comune di Firenze.
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pilpul
Trasformazioni pericolose
Nei giorni scorsi abbiamo letto due notizie sugli ebrei della Diaspora: secondo la prima, molti correligionari inglesi di origine germanica, in seguito alla Brexit, avrebbero iniziato le pratiche per ottenere la cittadinanza tedesca; d’altra parte sembra che parecchi ebrei americani, tradizionalmente democratici, abbiano intenzione di votare quest’oggi per Donald Trump. I due fatti andranno naturalmente verificati con attenzione alla luce dei dati, sebbene l’ambasciata tedesca a Londra abbia effettivamente confermato un’impennata nelle richieste. 

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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La fuga silenziosa
"In tempi bui che confondono il giudizio – scriveva Freud in una lettera a Thomas Mann del 1935– le parole del poeta sono azioni". Quei tempi sono per fortuna alle spalle. L’ammonimento resta valido. Il mondo odierno è sovraccarico di pericoli. Non si può abbassare la guardia di fronte alle parole "malate" in cui è avviluppato il dibattito sul conflitto arabo-israeliano. Le parole malate hanno bisogno di cure, come le persone. Sono nato e cresciuto in un paese arabo, che ho lasciato da ragazzo dopo un sanguinoso pogrom: il terzo nella storia della mia famiglia in poco più di vent’anni.
Lungo l’arco di due decenni centinaia di migliaia di ebrei hanno forzatamente abbandonato le loro case e i loro averi in ogni area del mondo arabo e islamico. Le minoranze ebraiche non avevano partecipato alla guerra scatenata dagli eserciti della Lega araba per distruggere Israele sul nascere. Non costituivano un pericolo per nessuno. Erano ostaggi. La loro fu una fuga silenziosa, ignorata dalla stampa internazionale.


David Meghnagi, Università Roma Tre
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Storie - Costituzione e "razze"
Altro che "pura razza italiana", come recitavano le leggi razziste del 1938. Il nostro popolo è frutto dell'incrocio fra mille etnie. Ne parla l'interessante libro "Italiani. Come il DNA ci aiuta a capire chi siamo", di Giovanni Destro Bisol e Marco Capocasa, pubblicato nella collana di Carocci “Città della Scienza”. Basti pensare nel nostro Paese ci sono due milioni e mezzo di cittadini italiani che da generazioni parlano una lingua diversa dall'italiano: albanese, catalana, croata, francese, franco-provenzale, friulana, tedesca, greca, ladina, occitana, slovena e sarda. Più che in ogni altro Paese d'Europa.
L'Italia è quindi la Nazione principe delle diversità. Dagli studi degli antropologi Giovanni Fiorito e Alberto Piazza risulta ad esempio che nel nostro Paese si parlano 35 lingue diverse, esclusi i contributi delle migrazioni più recenti; più che in Germania (27), Francia (23), Spagna (15) e Regno Unito (13).


Mario Avagliano
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