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12 Marzo 2018 - 25 Adar 5778



Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Paolo Sciunnach e Anna Foa Nella sezione pilpul una riflessione di Daniela Fubini.
 
Matteo Salvini
@matteosalvinimi
11 Mar

Qui Milano, ultima giornata di Scuola Politica per centinaia di ragazzi e ragazze che hanno dedicato tempo, energia e lavoro per il Futuro del nostro Paese!
State con noi! #andiamoagovernare
 
 
Ultradestra, 30 milioni di voti 
Nei paesi Ue appare sempre più evidente il sorpasso a destra, con rischi molto alti per la stabilità del patto unitario e un futuro di convivenza. “Se si tenessero oggi le elezioni europee la destra radicale avrebbe 30 milioni di voti” scrive il Corriere, in una analisi comparata dei dati emersi su un piano continentale.
Tante le denominazione che questa destra assume. In alcuni casi è sovranista, in altri casi nazionalista, in alcuni casi apertamente neofascista. “Ognuno sceglierà il termine che la propria cultura gli detta, ma un esame dei sondaggi e delle ultime elezioni – ancora il Corriere – dovrebbe mettere tutti d’accordo almeno su un punto: questa destra, nuova o vecchissima che essa sia, ha fatto il sorpasso”. Tanto che in un’Unione Europea nata dalle macerie del fascismo “le è incredibilmente riuscito di entrare nell’élite delle forze che condizionano il linguaggio e le scelte degli altri”.

Nuovo nome, vecchie abitudini. Rassemblement national. È il nuovo nome del partito guidato in Francia da Marine Le Pen. “Ieri, con un discorso enfatico e solenne, la zarina dell’estrema destra francese ha annunciato il nuovo nome. Via il vecchio e connotato Front National. Che diventa Rassemblement national, l’Unione nazionale” scrive La Stampa. En passant, la Le Pen non ha perso l’occasione per congratularsi con l’amico Matteo Salvini. “E – si legge ancora – di ricordare la disfatta elettorale di Matteo Renzi: il Macron italiano, ha detto lei. Il peggiore degli insulti a queste latitudini”. Il quotidiano torinese segnala inoltre un episodio di cronaca che ha visto protagonista il suo assistente parlamentare, che a Lilla ha apostrofato con epiteti razzisti un buttafuori di un locale. Osserva La Stampa: “Certe abitudini sono difficili da abbandonare. Anche se si cambia nome”.

M5S, deferita la Pacifico. I veleni antisionisti e complottisti sui social network della neo senatrice del Movimento Cinque Stelle Marinella Pacifico, raccontati in parte negli scorsi giorni su alcuna giornali e ulteriormente approfonditi ieri sul nostro notiziario quotidiano Pagine Ebraiche 24, avrebbero avuto come conseguenza (è l’Ansa a riferirlo) il suo deferimento ai probiviri del Movimento. “Tra le dichiarazioni incriminate di Pacifico, eletta senatrice a Latina, alcuni post antivaccini e altri in cui dava del ‘massone’ a Roberto Saviano e della ‘sionista’ a Laura Boldrini” riporta Il Fatto Quotidiano, che segnala anche il suo essersi schierata a favore del mantenimento dell’intitolazione a Benito Mussolini di un parco del capoluogo pontino.

"I nostri salvatori tra i Giusti". La Stampa dà evidenza all’appello di Dada Portaleone, 82enne ebrea torinese che vorrebbe identificare due carabinieri che salvarono lei e la sua famiglia dalla persecuzione nazifascista. L’obiettivo è di arrivare all’inserimento dei loro nomi tra quelli dei “Giusti” onorati allo Yad Vashem. Racconta la donna: “So solo che quei carabinieri erano di Caraglio. Dissero che dovevamo lasciare la casa facendo finta di andare a fare una passeggiata, senza bagaglio, al massimo una borsina come se dentro ci fosse la merenda. Mamma ci fece infilare tre paia di mutandine una sopra l’altra, due magliette e due golfini, e ci allontanammo alla spicciolata”.

Israele e la cyber guerra. Il Corriere, nell’inserto economico del lunedì, racconta come Israele si difende dagli attacchi informatici e come la sua esperienza venga messa al servizio di una serie di soggetti molto diversi tra loro. Un viaggio nella CyberGim – si legge – “dove nerd, ex hacker ed ex militari insegnano a difendersi a banche, aziende, Stati”. I nemici sono ovunque, scrive l’Economia. “Persino Hezbollah, dal vicino Libano, sta investendo massicciamente nella cyber guerra”.

Adam Smulevich twitter
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