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15 novembre 2018 - 7 Kislev 5779


alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di rav  Ephraim Mirvis e di Giorgio Berruto. Nella sezione pilpul una riflessione di Stefano Jesurum, Maria Teresa Milano e Sara Valentina Di Palma.
 
 
Israele, coalizione a rischio
La turbolenta situazione politica israeliana, con le dimissioni del ministro Lieberman per divergenze sulla gestione del conflitto con Hamas e il rischio conseguente di un voto anticipato al centro dell’attenzione mediatica.
Una mossa, quella di Lieberman, “che ha come obiettivo quello di indebolire la figura di difensore della sicurezza di Netanyahu, imponendo in campagna elettorale proprio la questione che il premier vuole il più possibile tenere lontano dalle urne: Gaza, il contenimento di Hamas, il conflitto israelopalestinese” (La Stampa). “Con l’uscita di scena di Lieberman – scrive Repubblica – si aprono nuovi scenari. Il ritiro dalla coalizione del suo partito, Yisrael Beiteinu, significa che Netanyahu potrà contare in Parlamento su una maggioranza ristretta. E se Bennett non dovesse ottenere il portafoglio che richiede, il suo gruppo uscirebbe dalla coalizione e si andrebbe alle urne”. Il Sole 24 Ore sceglie l’ironia: “Accusare il premier israeliano Benjamin Netanyahu di essere morbido con Hamas più o meno equivale a rimproverare a Donald Trump di intrattenere relazioni amichevoli con l’Iran”.

Fa discutere la nomina della senatrice leghista Stefania Pucciarelli a nuova presidente della Commissione diritti umani. Sostenuta da Lega e Cinquestelle, ha più volte fatto parlare (anche in tempi recenti) per le sue intemperanze. Scrive Repubblica: “Cinque giorni fa aveva rivendicato l’intervento nei campi rom. L’anno scorso fece rumore un suo like a un post in cui si invocavano i forni ai migranti al posto delle case popolari. Nel 2016 aveva festeggiato la festa della donna in Consiglio regionale a Genova col burqa. Ora è a capo di una commissione che nella scorsa legislatura, sotto la guida di Luigi Manconi, si era occupata di Cucchi, Aldrovandi, Regeni”.

Una targa per ricordare gli avvocati ebrei di Genova cacciati nel ’38 con l’entrata in vigore delle Leggi razziste. La cerimonia si svolgerà domenica, nel Palazzo di Giustizia del capoluogo ligure e con la partecipazione tra gli altri dell’ex premier Giuliano Amato. Organizzata dalla Comunità ebraica di Genova con l’ordine degli Avvocati, dal centro culturale Primo Levi e dall’associazione italiana avvocati e giuristi ebrei, “la manifestazione farà da apripista per iniziative analoghe in alti tribunali in Italia, innescando una necessità di presa di responsabilità ancora più urgente per ciò che sta accadendo in questi mesi” (Repubblica).

Un fascicolo a carico di Selene Ticchi per la maglietta nera con la scritta Auschwitzland. Ad aprirlo, riporta tra gli altri Il Resto del Carlino, è stata la Procura di Forlì. “Un fatto molto grave, che non può essere giustificato come una leggerezza o un eccesso di goliardia” ha detto il procuratore Maria Teresa Cameli a proposito della maglietta indossata dall’esponente di Forza Nuova. Destinazione Predappio anche per un gruppo di tifosi della Lazio, che stanno promuovendo una visita nei luoghi di Mussolini. Il Tempo si affretta a precisare: “La trasferta extra calcistica è stata organizzata dallo storico gruppo ultrà degli Irriducibili, ma in forma assolutamente privata da liberi cittadini”.
“Le parole violente, le espressioni di odio, gli stereotipi antisemiti devono essere banditi da un linguaggio che sta diventando troppo aggressivo e fuori controllo”. È quanto sottolinea il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi in un intervento su Famiglia Cristiana.

Torna a Roma l’appuntamento con Gusto Kosher, in programma domenica 25 novembre. “Tradizione e futuro in un melting pot di culture e sapori” sottolinea La Stampa nelle pagine di Tuttigusti. “La cucina israeliana è vivace e creativa e ha grandi chef come Yotam Ottolenghi o Omri McNabb che quest’anno sarà con noi a Roma. È una cucina di tradizione – spiega Giovanni Terracina, ideatore dell’evento – ma anche di grande innovazione capace di seguire le regole della Kasherut e raccontare l’identità del popolo ebraico attraverso i luoghi in cui ha vissuto”. A proposito di alimentazione nel rispetto delle leggi ebraiche, Repubblica ci porta nel caseificio di Zibello, in Emilia Romagna, dove si produce parmigiano casher. Si legge al riguardo: “Le prime forme, vendute dopo una stagionatura di 14 mesi, andranno ad ampliare nel mondo la platea degli amanti di un cibo dalla inviolabile ritualità ma al tempo stesso umile, capace di adattare la propria secolare tradizione a quella di altre culture”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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