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20 Maggio 2019 - 15 Iyar 5779


alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di Anna Foa, Daniela Fubini e Viviana Kasam.
 
 
 
I nazionalisti e il teorema errato
Il caso Strache in Austria un possibile spartiacque nei destini dei partiti populisti e sovranisti d’Europa? “La crisi innescata dal ‘video di Ibiza’ fa a pezzi il teorema, incarnato finora da Kurz con un certo compiacimento, che il miglior modo di affrontare i nazional-populisti sia quello di cooptarli” scrive Paolo Valentino sul Corriere.
Il Foglio, anche alla luce di questa vicenda, torna sul voto del 26 maggio e sulle grandi questioni in gioco: “Vivere pericolosamente non sembra una strategia naturale per una struttura lenta e pigra com’è l’Europa, ma in questi dieci anni ha funzionato. Ora lo sforzo richiesto è maggiore, è un guizzo, è un immaginario condiviso, è trasformare l’europeismo percepito in vita quotidiana”.

"Salvini strumentalizza la religione". È scontro tra una parte rilevante di mondo cattolico e il ministro Salvini dopo le proclamazioni identitarie di quest’ultimo dal palco di Milano. “Avvenire, Famiglia Cristiana e il gesuita Spadaro direttore di Civiltà Cattolica l’hanno accusato di strumentalizzare la religione” sottolinea tra gli altri il Corriere, segnalando anche la presa di posizione della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello che ieri, nel corso di un convegno sulle estreme destre alla ribalta, ha affermato: “Pensavamo di aver sconfitto quel male ma dopo 70 anni quel male si è riaffacciato con striscioni e manifestazioni che inneggiano a simboli che pensavamo davvero di non rivedere più”. Un messaggio, si legge sul Corriere, “che non è tanto contro Salvini quanto contro i suoi alleati suprematisti nostalgici del fascismo”.
Alberto Melloni, tra i relatori del convegno, sulle colonne di Repubblica scrive: “Salvini ha rievocato la battaglia di Giovanni Paolo II sulla costituzione europea per la menzione di radici definite ‘giudaico-cristiane’ con un trattino assimilazionista che non piace a chi, come ha fatto ieri la Comunità ebraica di Roma, si interroga sui suprematismi e le loro coperture”.

L'Eurovision di Mahmood. “Cerco di rimanere fuori da questioni politiche. Non sono andato in Israele a lanciare messaggi, ma a rappresentare il mio paese”. Così il cantante Mahmood in una intervista con Repubblica dove traccia un bilancio dell’Eurovision di Tel Aviv che l’ha visto protagonista e a un passo dalla vittoria finale. “Ho visto un’Europa molto unita a livello musicale. Tra noi artisti – commenta – non c’è alcun distacco, solo grande rispetto”.

Odio sugli spalti. Un nuovo episodio di razzismo inquina il mondo dello sport. Vittima di alcuni orribili insulti sugli spalti un giocatore di basket di origine etiope, impegnato in un triangolare giovanile a Milano. Scrive il Corriere: “Giacomo ha 13 anni, è nato in Etiopia e vive a Milano da quando aveva sei mesi. Per i genitori adottivi è semplicemente un bambino. Come lo è per i compagni di squadra e come lo è sempre stato anche per gli avversari sul campo da basket. Dove i neri sono idoli che fanno innamorare i bambini di questo sport, dove il razzismo è quanto di più lontano si possa immaginare”.

Il saggio di Gerbi. Paolo Mieli, sul Corriere, recensisce il saggio di Sandro Gerbi “Ebrei riluttanti” (Hoepli) che nel pomeriggio sarà presentato a Milano. Un libro di memorie familiari in cui si può toccare, osserva Mieli, “l’effetto devastante dell’antisemitismo di Stato introdotto da Mussolini sulle vite di persone che rimasero segnate da quell’esperienza”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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