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 11 Dicembre 2019 - 13 Kislev 5780

alef/tav
Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri del rav Giuseppe Momigliano, Davide Assael, Alberto Cavaglion, Francesco Lucrezi e Francesco Lotoro.
 
 
I sindaci sfilano con Liliana
Seicento sindaci e migliaia di cittadini hanno sfilato ieri a Milano al fianco di Liliana Segre. Un’immagine potente, richiamata da tutti i quotidiani.
Scrive il Corriere: “È uno scudo di carne e ossa contro l’odio virtuale. Un popolo che si fa scorta, a difesa di Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta alla Shoah e diventata bersaglio delle minacce da tastiera. Silenzioso, ordinato, variegato ma senza bandiere, questo esercito pacifico di tremila persone si mette in marcia da piazza Mercanti, a due passi dal Duomo, guidato dai pretoriani in fascia tricolore dietro allo striscione ‘L’odio non ha futuro'”.
Spiega La Stampa: “Liliana Segre, per una sera, diventa sindaca d’Italia e unisce idealmente sotto un’unica bandiera, quella della tolleranza reciproca, quasi tutti i comuni del Paese, di qualunque colore essi siano”. Intervistata da Repubblica, Edith Bruck, anche lei sopravvissuta alla Shoah, dice: “La storia di Liliana Segre ha fatto esplodere la questione antisemitismo e ha riacceso il dibattito politico. Ma io domando: perché esistono Forza Nuova, Casa Pound, la Meloni? La Costituzione vieta la ricostruzione del partito fascista o no?”.
In un editoriale Aldo Cazzullo (Corriere) sottolinea: “È finita sotto scorta, il che rimarrà come una vergogna nazionale. Ma dell’odio e dell’ignoranza è stata più forte. Grazie, per una volta, agli italiani perbene. Nella sua città, Milano”.
La manifestazione dei sindaci, segnala il Corriere Milano, è stata anche l’occasione per rilanciare le adesioni al Manifesto della comunicazione non ostile lanciato dall’associazione Parole O_Stili. Ieri la fondatrice Rosy Russo ne ha parlato con la stessa Segre.

Sparatoria nel negozio kosher. È di sei morti il bilancio di una sparatoria avvenuta in New Jersey, che si è conclusa in un negozio kosher dove i due killer si erano asserragliati. Tra gli uccisi tre clienti del negozio. Stando a quanto riferito dalle autorità, non si tratterebbe di terrorismo e non vi sarebbe un movente antisemita. Il presidente Donald Trump ha commentato: “I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per le vittime e le loro famiglie. Continueremo a monitorare la situazione ed ad assistere i funzionari locali e statali sul campo”.

Il silenzio di Corbyn sull'antisemitismo. Jeremy Corbyn a colloquio con Repubblica. Il leader laburista inglese, su alcuni temi scottanti, persiste nel suo ostinato silenzio. “Il Guardian – si legge – ieri rimarcava la distanza oramai incolmabile tra Corbyn e la comunità ebraica dopo i casi di antisemitismo che hanno ottenebrato il Labour. Ma il leader non ne parla, né tantomeno di Brexit e del secondo referendum promesso”.

Lannutti e il complottismo. Il Foglio torna sulla figura di Elio Lannutti, il senatore proposto dai Cinque Stelle alla guida della Commissione Banche. Due, viene detto, le caratteristiche ricorrenti ed essenziali del suo pensiero: “Il complottismo (spesso antisemita) e la diffamazione”.

Orban, Soros e i tweet dell'odio. Dopo una serie di velenosi tweet nel corso di un’udienza che vede sotto processo Ungheria e Polonia per violazione dello Stato di diritto il portavoce di Viktor Orban è stato cacciato dal Consiglio Ue. Il collegio giudicante, come riporta La Stampa, è stato definito dallo stesso “l’orchestra di Soros”.

Dialogo a Camaldoli. Si è concluso il quarantesimo colloquio ebraico-cristiano di Camaldoli. Tra i temi affrontati, scrive Avvenire, “relazionalità del tema delle donne con il tema del maschile, il rapporto tra tradizione e innovazione, le modalità del processo decisionale di cambiamento”.

“Il mio cuore resterà sempre a Teheran”. È quanto afferma Andrea Stramaccioni, al centro di una complessa vicenda tra calcio e politica, in una intervista con La Stampa.

Adam Smulevich
twitter @asmulevichmoked
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