«Il sindaco ebreo». Scambi polemici sulla stampa per l’elezione di Elio Morpurgo (Udine 1889), di V.Marchi
in «Metodi e Ricerche», n.s., XXVI (2007), n. 2, pp. 107-130.
Nel 1889, a Udine, viene eletto per la prima volta nel Regno d’Italia un sindaco ebreo, Elio Morpurgo, liberale conservatore, distinto e capace rampollo di una famiglia benestante, nato a Udine nel 1858 (morirà, anziano e malato, durante l’impietosa deportazione ad Auschwitz nel 1944). Alla notizia dell’elezione, parte del mondo clericale insorge per bocca soprattutto del quotidiano cattolico diocesano locale, «Il Cittadino Italiano». I fogli liberali reagiscono e prende così subito avvio un’aspra polemica sulla stampa locale, con ripercussioni anche più lontane. Dietro all’episodio si agita uno scenario agitato e frastagliato, di cui il caso specifico è una piccola, ma estremamente significativa risultante. Gli intrecci fra storia di lungo, medio e breve periodo, come quelli fra storia generale e locale, risultano chiari ad un’analisi non superficiale, come evidenti si manifestano le diverse posizioni e le tensioni o gli imbarazzi anche all’interno dello stesso mondo cattolico. Attorno a questioni come questa ruotano, in quegli anni, ideologie, strategie e protagonisti di vario genere, i cui contorni vengono posti in risalto anche – e forse prima di tutto – da cartine di tornasole come questa: la cosiddetta “questione semitica”. Fra clericalismo e anticlericalismo, massoneria e antimassoneria, clericalismo moderato e intransigente, accordi clerico-moderati e altre contrapposizioni e variabili, la querelle parrebbe chiudersi ma in realtà non si chiude veramente, come l’autore intende fra l’altro mostrare in un prossimo saggio.
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Valerio Marchi è nato a Roma nel 1960, vivo a Udine. Insegna Storia e Filosofia presso le scuole superiori di Udine, ma attualmente svolge attività di ricerca all’Università di Udine. Si sta occupando di presenze ebraiche, mondo cattolico e antisemitismo a Udine e provincia fra Otto e Novecento. Ha pubblicato diversi saggi e recensioni sulla cosiddetta “questione ebraica”, che è il suo principale oggetto d’interesse nell’ambito della storia contemporanea. Si occupa anche di studi biblici.