16/06/2008 – Relazione serata Tsad Kadima, Torino

Il 16 giugno, a Torino, si è tenuta una serata, promossa da diverse organizzazioni, tra cui l’ AME, per celebrare i 20 anni dalla fondazione di Tsad Kadima, associazione israeliana che si occupa dell’educazione, riabilitazione ed integrazione di giovani cerebrolesi.
Tsad Kadima segue più di 300 bambini e ragazzi in tutto Israele, senza distinzione di religione o di provenienza etnica, secondo un metodo originariamente elaborato da un medico ungherese.
Nel 1987, alcuni genitori e medici israeliani interessatial problema, venuti a conoscenza di questo metodo, si recarono in Ungheria per apprenderlo, importarlo in Israele e successivamente svilupparlo, creando questa associazione, che, con gli anni, ha assunto un ruolo di eccellenza a livello internazionale:
infatti ogni anno specialisti provenienti da diversi paesi, tra cui l’Italia, si recano in Israele per visitare i centri di Tsad Kadima e apprenderne le metodiche.
Dopo la lettura di un indirizzo di saluto inviato dal presidente dell’AME Giorgio Mortara, ha preso la parola Rav Alberto Somekh, rabbino capo della Comunità di Torino, che ha trattato il tema “ I “diversamente osservanti”: status halakhico e prospettive”, cioè il problema dell’osservanza delle Mitzwot da parte di coloro che vengono comunemente definiti i “diversamente abili”.
Secondo la Mishna’ (trattato Niddah) esistono tre categorie di persone esenti dalle Mitzwot: il minore, il sordomuto e l’insano di mente; vi è poi una quarta categoria di cui parla il Maimonide, ed è quella di colui che soffre di un ritardo intellettivo, che è esentato solo dalle Mitzwot che non è in grado di comprendere e che va aiutato, ove possibile, a compiere quelle che non è in grado di affrontare da solo.
La dott.ssa Bianca Bassi, neuropsichiatra infantile dell’Università di Torino, ha successivamente parlato della “ Natura della patologia cerebrale in età infantile e modalità attuali per affrontarla”: in sintesi, anche se non si è trattato di una relazione scientifica vera e propria perché diretta ad un pubblico eterogeneo e non specialista, ha illustrato la diversità dei danni cerebrali a seconda dell’epoca di insorgenza e delle cause che li determinano, del conseguente sovvertimento delle varie aree funzionali cerebrali più importanti (motorie, linguistiche, sensoriali, cognitive) e della necessità del coinvolgimento di molteplici categorie di persone (neurologi, psicologi, fisiatri, genitori, insegnanti, educatori) nella cura del paziente.
E’ infine intervenuto Alessandro Viterbo, membro del Consiglio Direttivo di Tsad Kadima, che ha descritto, con ricca documentazione fotografica, i risultati raggiunti dall’associazione nei suoi primi 20 anni: dall’ingresso dei piccoli pazienti nelle loro classi, al loro progressivo coinvolgimento nelle attività svolte, alla intensa socializzazione, al precoce tentativo di renderli autonomi per quanto possibile (ad esempio una notte a settimana dormono fuori casa).
Si è potuta vedere l’allegria delle feste di fine anno scolastico, la serietà dell’impegno di tutti i genitori, l’umanità degli operatori, la creazione di ambienti il più confacenti possibile con le necessità degli utenti. Tra i risultati più eclatanti raggiunti dall’associazione in questi anni, è stato riportato il caso di Jonathan, primo cerebroleso diventato ufficiale dell’esercito israeliano, e quello di Michal e Golan, ambedue “assistiti” di Tsad Kadima, recentemente convolati a giuste nozze: il pubblico della serata ha potuto vedere Jonathan istruire reclute di Tzahal nonché le festose immagini del matrimonio di Michal e Golan.
In conclusione Alessandro Viterbo ha invitato tutti i presenti a visitare, al loro prossimo viaggio in Israele, il centro di Rishon leZion, sede principale di Tsad Kadima, ed in particolare ha dato appuntamento ai medici che comporranno la delegazione dell’AME al prossimo congresso internazionale di Tel Aviv nell’aprile 2009.

Ariel Disegni