22/02/2009 – Relazione dell’attività dell’AMEItalia nel 2008
Cari Soci e Colleghi presenti,
il consiglio ha deciso di svolgere l’assemblea a Roma in occasione della piu importante attività culturale di quest’anno, per avere il massimo numero di colleghi presenti e per soddisfare l e richieste verbali venute da parte di alcuni colleghi romani e trasmessaci da Guido Coen, per poter discutere ad ampio raggio senza limiti di tempo.
Ringraziamo la Teva che ha sponsorizzato sia il sito sia il convegno odierno.
Seguendo quanto stabilito dall’assemblea di Bologna dell’anno scorso il Consiglio ha incrementato e migliorato la qualità e le informazioni sul sito web e tramite le news abbiamo informato direttamente non solo i soci ma anche tutti i colleghi che ci hanno dato il loro indirizzo e.mail. Purtroppo sono mancate le critiche che ci aiuterebbero a migliorarci ancora e a soddisfare le esigenze di sempre più colleghi e amici. L’indirizzo del nostro sito è www.ameitalia.org al quale bisogna registrasi, come ormai fanno tutte le società scientifiche.
Nell’ambito dell’impegno che l’AME si è assunta verso le comunità italiane, abbiamo offerto la disponibilità agli assessori ai servizi sociali per una collaborazione e abbiamo intensificato i rapporti con l’UCEI proponendo due progetti con questi obiettivi:
1- Gestione dei problemi ebraici nelle strutture pubbliche.
2-Case di Riposo in Rete
1) In considerazione delle numerose e svariate problematiche che frequentemente incontrano i nostri correligionari ricoverati presso strutture pubbliche e istituti di ricovero e cura italiani, proponiamo di elaborare un testo in cui vengono spiegate gli usi le necessità in tema di alimentazione e preghiera nella pratica quotidiana e durante le festività religiose e soprattutto durante lo shabbat.
Nello stesso testo riteniamo opportuno che vengano esposte anche le problematiche sanitarie riguardanti la nascita, l’aborto, la fine della vita, i trapianti, l’accanimento terapeutico ecc…
Obiettivo di tale testo è quello di informare il personale addetto in modo da migliorare la qualità delle prestazioni erogate ed evitare spiacevoli situazioni che possono creare disagio, discriminazione ed un ipotetico danno ai ricoverati. Già in diverse occasioni alcune istituzioni ed ospedali (Milano, Monza, Firenze) nell’ambito di progetti di umanizzazione hanno richiesto la collaborazione di enti ebraici (comunità, rabbini, AME) per tenere delle lezioni al personale su questi argomenti.
Tale testo sarà distribuito a ospedali, carceri, case di cura e case di riposo, o strutture per lungo degenze e riabilitazione su tutto il territorio italiano. La distribuzione del testo dovrà essere accompagnata da corsi di formazione in modo da favorire il dialogo e creare atteggiamenti positivi in una società sempre più multietnica. Questo programma può essere proposto, nell’ambito dei programmi di educazione continua e di aggiornamento programmati dalle regioni e dalle strutture socio-sanitarie, ed anche ai corsi universitari di scienze infermieristiche e mediche.
2) Il progetto ha lo scopo di creare una Rete Digitale fra le Case di Riposo Ebraiche site sul territorio italiano (Torino, Milano, Venezia, Trieste, Firenze e Roma) allo scopo di condividere documenti, con l’obbiettivo di aumentare l’efficienza gestionale degli Enti stessi. Il progetto ha lo scopo di creare una Rete Digitale fra le Case di Riposo Ebraiche site sul territorio italiano (Torino, Milano, Venezia, Trieste, Firenze e Roma) allo scopo di condividere documenti, con l’obbiettivo di aumentare l’efficienza gestionale degli Enti stessi.
L’UCEI ha approvato il primo di questi progetti che dovrebbe essere finanziato con i soldi del 8x mille e dovrebbe permettere a tutte le comunità un materiale cartaceo atto per intraprendere una attività di informazioni sulle esigenze e sull’assistenza degli ebrei ricoverati presso istituti di ricovero e cura.
La diffusione di tale materiale necessariamente impegnerà i medici delle singole città e regioni per la sua diffusione e per intraprendere delle riunioni di formazione del personale (con ECM) non solo medico ma anche infermieristico. In questa ottica in Lombardia l’AME Italia in collaborazione con l’AME locale ha da una parte attivato il progetto di bikkur holim all’interno della comunità e ha elaborato un accordo tra la regione Lombardia e la comunità ebraica di Milano perché venga autorizzata ufficialmente tale attività.
Oltre a quelle già in atto (Ospedale S. Carlo, Multimedia e Casa di Cura del Policlinico), altre strutture stanno intraprendendo lo stesso percorso (Istituto Nazionale dei Tumori). Questo accordo potrà servire da modello anche per altre regioni. I corsi di formazione saranno tenuti non solo a livello ospedaliero ma anche a livello regionale organizzati dall’IREF (Istituto Regionale per l’Educazione e la Formazione).
Anche se il secondo progetto non è stato approvato, riteniamo che sia indispensabile creare e mantenere dei legami tra le strutture assistenziali presenti in Italia. I rapporti intessuti con l’UCEI ha fatto si che siamo stati interpellati anche per altre problematiche quali le circoncisioni a seguito dei recenti eventi riportati sui giornali.
Per quanto riguarda le attività culturali abbiamo realizzato i tre progetti che avevamo in corso cioè a Torino nel dicembre 2007 dal titolo “Accompagnare il distacco” e a Venezia in aprile 2008 “Il rapporto medico paziente” e successivamente ci siamo impegnati nella organizzazione del convegno odierno “La figura del medico-rabbino” in collaborazione con l’Università di Tor Vergata al quale abbiamo voluto aggiungere, oltre all’aspetto storico, una sezione di bioetica per portare una voce al dibattito su argomenti fondamentali quali la bioetica degli stadi iniziali e terminali della vita.
Affinché questi convegni, in cui viene espresso il punto di vista ebraico sui vari aspetti della attività del medico e dei sanitari in genere e dei rapporti medico-paziente, riteniamo indispensabile coinvolgere gli ordini dei medici locali come è stato fatto con successo a Bologna per “Il testamento biologico” e qui a Roma per la sezione di bioetica. Questi contatti tra colleghi ed esperti in materia possono essere più utili di prese di posizione estemporanee a seguito di casi clamorosi.
La Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici ha contattato la nostra associazione per avere un parere ed una eventuale adesione ad un documento sui problemi connessi a contraccezione, procreazione e interruzione di gravidanza redatto dal Dr. Panti di Firenze.
Il consiglio ha sottoposto tale documento alla commissione di bioetica della nostra associazione presieduta da rav Di Segni che ha proposte delle modifiche affinché possa essere sottoscritta anche da noi. Al momento siamo in attesa di una loro risposta e comunque questo ci deve servire da stimolo per elaborare delle linee guida che, anche se non hanno un ruolo di obbligatorietà, possano essere di riferimento per i nostri medici. Ovviamente queste dovranno tenere presente anche l’esperienza e le decisioni prese in Israele e nella comunità ebraica internazionale. L’unione delle comunità ebraiche europee ha organizzato in novembre un convegno a Londra per discutere delle problematiche di fine vita. E’ chiaro che gli elaborati dovranno essere preparati dalla commissione di bioetica ed approvati dalla consulta rabbinica.
Poiché nell’assemblea di Bologna era stato suggerito che si potrebbero apportare delle modifiche allo statuto, vi sollecitiamo ad inviare le proposte all’indirizzo dell’AME ameitalia@yahoo.it in modo che possano essere diffuse tempestivamente e discusse ed eventualmente approvate nella prossima assemblea.
Pensiamo che le attività che abbiamo svolto nel 2008 rispondano alle obiezioni che alcuni colleghi avevano presentato all’assemblea del 2007 e cioè che non ritenevano fosse sufficiente una attività basata essenzialmente su riunioni e convegni.
E’ tuttavia evidente che per poter collaborare con le comunità e interagire con le strutture socio-sanitarie comunali o regionali, ci vuole la presenza di un nucleo di colleghi che svolga una attività continuativa. Per questo insistiamo sulla creazione di sezioni se non cittadine, almeno regionali in ottemperanza allo statuto della nostra associazione. Questo avviene già a Milano ed i risultato è una fattiva interazione con la regione e gli ospedali per rispondere alle esigenze dei nostri correligionari.
Chiunque fosse disposto ad aiutarci in queste iniziative sia a livello nazionale ma soprattutto a livello locale, è il benvenuto!
La Israel Medical Association ha creato una struttura, la World Fellowship, allo scopo di riunire il personale medico e sanitario ebreo che vive nella diaspora organizzandolo in chapters nazionali che si incontrano periodicamente. L’AME è stata invitata ad essere il chapter nazionale italiano; il consiglio, cosi come la precedente assemblea dei soci, si è dichiarato favorevole ma ancora lo statuto proposto dall’IMA non è stato approvato da tutti i chapters. La riunione conclusiva si terrà in occasione del prossimo convegno dell’IMA a Gerusalemme in aprile 2009. La adesione alla World Fellowship comporta il pagamento del 10% della quota di iscrizione all’AME di ciascun socio. La rappresentatività di ciascun charter è in funzione del numero di soci.
Considerato che tutte queste attività hanno un costo chiediamo a tutti di svolgere una attività di found raising perchè senza soldi non si va da nessuna parte.
Apriamo ora la discussione!