Ricercatori italiani e volontari israeliani individuano un nuovo sito neolitico nel Neghev
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Un gruppo di ricercatori italiani organizzati dal Cispe (Centro italiano per ricerche archeologiche e antropologiche), affiancato da volontari israeliani, negli ultimi mesi, nel deserto del Neghev, presso la località di Har Karkom, hanno riportato alla luce i resti di un insediamento neolitico con esempi di arte rupestre risalenti a 10mila anni fa. Scopo degli scavi – ricordano gli stessi ricercatori in un comunicato diffuso oggi – è la ricerca di siti preistorici, ma anche il tentativo di dimostrare la controversa teoria che il monte Sinai – dove secondo la Bibbia Mosé ricevette i 10 comandamenti – si trova nel Neghev e non nella penisola egiziana del Sinai. Fra le composizioni rupestri ritrovate ce ne sono alcune che raffigurano peraltro animali che si ritiene estinti da 20mila anni, cosa che non permette di escludere una retrodatazione di parte del sito fino al Paleolitico, ossia oltre quanto ipotizzato finora. Secondo l’equipe, l’esistenza della zona sacra potrebbe essere inoltre “una traccia in più” a sostegno dell’identificazione del biblico monte Sinai a Har Karkom (letteralmente ‘montagna dello zafferano’). L’argomento è stato al centro di un seminario di tre giorni al quale gli archeologi italiani hanno preso parte assieme a sette teologi e biblisti della Chiesta cattolica. I lavori della missione archeologica nel Neghev si sono svolti con l’assenso e la collaborazione delle Autorità israeliane per le antichità e per i parchi.