Intervista immaginaria a…

Gina Lombroso (1872-1944):
una militante attiva nella letteratura, nella scienza, nella politica e nel sociale.
Buon giorno dottoressa, una precisazione prima di tutto… desidera essere chiamata con il suo cognome da signorina, Lombroso, o con quello di suo marito, il sociologo Ferrero ?

…Sono contenta ed onorata…la vostra chiamata per l’intervista mi ha un poco sorpresa, sono passati tanti anni da quando….non credevo….mi scusi…per rispondere alla sua domanda…mio marito Guglielmo Ferrero è stato uno storico famoso ai primi del ‘900, ha scritto libri importanti sulla crisi della Repubblica a Roma che portò al potere Giulio Cesare e poi l’imperatore Augusto; mio padre Cesare, credo sia conosciuto da tutti, è stato il fondatore della moderna criminologia…. sono stati due uomini altrettanto importanti nella mia vita… mi potete chiamare Gina Ferrero Lombroso, sì per rispondere alla sua domanda penso vada bene così…

Da quale famiglia proviene ?

Come racconto nel mio libro “Storia della vita e delle opere”, mia nonna Zefira Levi era una donna colta, viavacissima, era entusiasta delle idee illuministiche di Rousseau…proveniva da Chieri in provincia di Torino, pensi che quando si sposò decise di trasferirsi nel Lombardo -Veneto perché lì la situazione legislativa nei confronti degli ebrei era più favorevole che nel Regno Sabaudo, l’Austria aveva infatti mantenuto le regole imposte da Napoleone…Zefira voleva che suo figlio crescesse in un ambiente liberale…per questo motivo mio padre Cesare nacque a Verona.
Mia madre Nina De Benedetti proveniva da un’agiata famiglia di commercianti di Alessandria….
L’educazione che abbiamo avuto io, mia sorella Paola (lo sa che lei tra l’altro è stata una delle fondatrici del Corrierino dei Piccoli ?) e i miei fratelli è stata aperta e molto stimolante…

Ci racconta qualcosa in proposito ?
Con piacere…. casa nostra era diventata un salotto culturale….mio padre aveva molti collaboratori…. le sue idee sul positivismo scientific…., in casa nostra si può dire sia nata la moderna criminologia ….conosce le teorie di mio padre sull’atavismo ? Ha cercato di dare una spiegazione del perché un uomo è spinto a delinquere….ha dato un grosso contributo….

Ehmm, dottoressa mi scusi…ora le ipotesi di suo padre sono state smentite….non hanno un fondamento scientifico valido….mi interessa però sentire lei, ….ritorni a parlare della sua infanzia…la prego….

Ma mio padre…beh forse lei ha ragione…. Non posso sapere cosa sia successo in tutti questi anni….io…io ricordo ancora con grande emozione quando veniva a trovarci Anna…Anna Kuliscioff, era una profuga ebrea russa, una donna affascinante….piena di idee…di buoni propositi per migliorare la nostra società….ci parlava di politica attiva…di economia…io e mia sorella Paola ne restammo affascinati; mia sorella si entusiasmò delle sue teorie socialiste….quando usciva da casa nostra…..giuravamo che per noi Anna sarebbe diventata un modello.

Dopo la Laurea in Medicina si è dedicata ad aiutare suo padre….ne ha sostenuto il progetto scientifico-culturale…

Esatto…mi sono laureata nel 1901, poi l’ho seguito per tutti gli anni della mia giovinezza e ancora quando il babbo è mancato…mi ha scelto sin da subito come sua segretaria, ne ero orgogliosa….conoscevo bene le lingue, ho tradotto tanti dei suoi saggi….

Suo padre aveva delle teorie sul ruolo della donna, che ora sono considerate molto negativamente…come ha potuto, lei così aperta ed intellettuale, giustificarle ?

Mio padre pensava che la donna fosse biologicamente diversa dall’uomo e che questa differenza comportasse diverse attitudini e finalità differenti all’interno della specie…spettava alla donna allevare i figli, vivere nella casa, occuparsi della riproduzione…anch’io sono convinta che la donna non potrebbe svolgere un ruolo diverso… ha una struttura psichica biologicamente determinata che la porta ad una sorta di narcisismo, che le impedisce di superare le proprie limitazioni…

Mi scusi….tutto questo farebbe molto arrabbiare oggi le donne….per fortuna queste teorie non hanno trionfato….ma lei, lei che si è tanto prodigata a scrivere per le donne, come ha potuto accettare la presenza…diciamo un poco ingombrante, di questo suo padre così celebre !

A quei tempi…questo era il pensiero uscito dal positivismo….penso che la famiglia sia il luogo dove la donna trovi la sua completezza….ero fermamente convinta che la donna fosse una creatura con delle sue caratteristiche e che potesse migliorare la sua condizione attraverso la cultura e la lettura, pensi che mi era stata affidata la redazione di una colonna editoriale, rivolta soprattutto alle lettrici femminili, presso la casa editrice Vallecchi, in cui venivano proposti opuscoli su tanti temi attuali del momento: è stata un’esperienza important. A Gaetano Salvemini avevo dato l’incarico di scrivere un articolo sulla necessità dell’ingresso in guerra dell’Italia durante la Guerra Mondiale del 1915…io stessa avevo scritto sul rischio di dare il voto alle donne….l’anima femminile riluce nell’intimità, sarebbe stata facilmente manipolata una volta entrata in politica..

Lei ha pubblicato molti libri sulla condizione femminile pur non essendo femminista….

Ne sono orgogliosa….quello che più mi sta a cuore è l’”Anima delle donne” uscito nel 1917…ha avuto moltissime traduzioni in inglese…in francese…è stato un successo….il motto che avevo messo all’inizio diceva ”scrivo per coloro che soffrono”…..le donne ….hanno avuto un ruolo così importante nella Grande Guerra…l’ho scritto per conservare e proteggere un bene immenso….la famiglia…..il luogo dove si realizza la morale, dove la donna diventa l’agente della riproduzione di un’etica…

Mi sembra che i concetti che lei ha espresso sulla famiglia siano molto ebraici…

E’ possibile…. Sono stata una donna a cui premeva soprattutto essere considerata italiana, desideravo con ogni mia forza partecipare alla storia liberale della nazione, ….con l’avvento del fascismo negli anni 30 mi sono rifugiata a Ginevra con mio marito e casa nostra è diventata un crocevia di antifascisti….