Ifo, individuata nuova arma per bloccare il cancro al seno

Roma, 9 novembre 2012 (Adnkronos Salute)

Nuovi progressi nella lotta contro il cancro al seno. Il gruppo di Oncogenomica Traslazionale dell’Istituto Regina Elena, in collaborazione con il Weizmann Institute of Science (Israele), ha pubblicato nell’ultimo numero dell”Embo Molecular Medicine’ la scoperta di una nuova molecola in grado di bloccare la proliferazione delle cellule tumorali nei tumori al seno. Questa scoperta, “oltre a consentire una maggiore comprensione sui meccanismi inerenti la trasformazione neoplastica, pone le basi molecolari per future nuove terapie e trattamenti sempre più personalizzati per uno dei tumori, come quello al seno, che è il più diffuso nella popolazione femminile”.
La molecola individuata dai ricercatori è il microRNA 10b* (miR-10b*), che fa parte di una classe di mediatori cellulari di recentissima scoperta che agiscono regolando l’espressione di proteine coinvolte nella crescita e nello sviluppo del tumore. Si tratta di molecole oggetto negli ultimi anni di una intensa ricerca, in quanto si stanno rivelando come nuovi possibili biomarcatori nella diagnosi e prognosi di diverse neoplasie umane, tra cui appunto il cancro al seno. Gli esperimenti condotti nei laboratori di Oncogenomica Traslazionale in collaborazione con l’Anatomia Patologica dell’Istituto Regina Elena, hanno permesso inizialmente di dimostrare che nel tumore al seno esiste una diversa espressione di alcuni microRNA rispetto al tessuto circostante sano.
“L’espressione del miR-10b* in particolare – illustra Francesca Biagioni, autrice del lavoro – viene persa nelle cellule tumorali rispetto alla controparte sana e la ricostituzione della sua espressione porta alla morte delle cellule tumorali stesse, attraverso la riaccensione dell’attività di tre proteine (PLK1, BUB1 e Ciclina A) coinvolte in processi chiave per la sopravvivenza della cellula trasformata. Inoltre esperimenti su cavie murine hanno evidenziato la capacità del miR-10b* di bloccare la crescita del tumore aprendo la possibilità di un suo impiego terapeutico”.
“La rilevanza di questa scoperta – spiega Giovanni Blandino, coordinatore dei laboratori di oncogenomica traslazionale – è data dal fatto che nonostante i grandi successi ottenuti dalla ricerca in campo oncologico, il tumore al seno rappresenta ancora un problema clinico, a causa della risposta terapeutica non sempre prevedibile e del potenziale manifestarsi di resistenze alle terapie”.