Relazione dell’assemblea straordinaria dei soci AME del 17.11.2013 parte I

A Milano, il 17/11/2013, presso la sede di Milano a Memoria si è tenuta l’assemblea straordinaria dei soci AME.

I lavori sono iniziati alle 14.30.  Sono presenti 20 soci provenienti da Milano, Roma, Ferrara, Padova, Bologna.  Alcuni soci presentano deleghe di altri colleghi in regola con l’iscrizione all’associazione. Non sono state presentate, giacché è stato osservato che valevano solo x assemblea ordinaria.

Mortara spiega la proposta di modifica di statuto che era già stata comunicata ai soci in precedenza a norma di statuto. Attualmente l’art 13 recita:

ART. 13: CONSIGLIO DIRETTIVO
Il consiglio direttivo si compone di sette (7) membri eletti dall’Assemblea che durano in carica tre (3) anni e sono rieleggibili.

Si propone di sostituirlo con:

ART. 13: CONSIGLIO DIRETTIVO
Il consiglio direttivo si compone di nove (9) membri che durano in carica tre (3) anni e sono rieleggibili. I presidenti delle 3 sezioni locali fanno parte di diritto del consiglio nazionale. Gli altri sei membri vengono eletti dall’assemblea.

Caviglia (vice-presidente della sezione di Roma) comunica che l’assemblea della sezione romana si è dichiarata contraria a maggioranza  a tale modifica e segnala che per ridurre il distacco dalla base bisognerebbe che i consiglieri venissero eletti direttamente nelle sedi locali e quindi il consiglio nazionale fosse formato da 3 provenienti da Roma, 3 provenienti da Milano e 3 dalle piccole comunità, tutti eletti localmente. Questa proposta non era stata preventivamente segnalata all’AME e quindi non era all’ordine del giorno, ma viene comunque dicussa.
Questo però è contrario allo statuto e comporterebbe che l’AME non facesse elezioni nazionali.  Badia e Arieti contestano la cosa che non è legale, infatti un’ associazione deve avere delle elezioni dirette. Si parla quindi di una Federazione delle varie sezioni, opzione che suscita vivaci discussioni.
Il socio Radizk (di Padova) si dice scandalizzato dell’andamento dell’assemblea perché si discute di questioni di potere e di rapporti di forze  e non di programmi ed obiettivi dell’associazione.
La mozione di modifica di statuto viene bocciata a maggioranza, in previsione della una terza proposta di Caviglia e Fargion e cioè che l’assemblea di ogni sezione elegga 3 candidati che saranno ratificati dall’assemblea nazionale.
Si  riapre quindi la discussione su quali modifiche statutarie proporre; Coen e Mortara sono contrari all’idea di una associazione che sia una federazione di gruppi  autonomi  ed evidenziano che se è possibile che Roma e Milano costituiscano sezioni autonome con un congruo numero di iscritti è difficile, se non impossibile, che le comunità con pochi medici ed operatori della sanità possano creare sezioni  autonome in grado di avere una propria caratterizzazione essendo costituite da poche unità spesso inferiori a 10; sarebbe un ritorno alla situazione esistente 10 anni fa.
Viene ribadita la necessità che esista una unica associazione medica ebraica italiana che interagisca con le altre associazioni europee e con l’IMA e sia unica nei confronti con le istituzioni sanitarie  italiane (Fnomceo, ordine dei medici, Ministero della salute, Università….) .
Mortara dice che il consiglio dell’AME ha lasciato la piena autonomia a Roma e Milano di organizzarsi come vogliono ma si è fatto carico dell’attività per le altre comunità organizzando convegni  e gestendo le iniziative locali,  quando richiesto, oltre a tutta l’attività prevista per ottemperare agli scopi statutari.
Prevale l’idea di cercare di affrontare in tempi brevi la riforma dello statuto; Caviglia e Fargion ribadiscono che se non si riuscisse a modificare lo statuto Milano e Roma potrebbero decidere di rendersi autonome.
Si discute di passare subito alle elezioni di un nuovo consiglio direttivo con l’assemblea ordinaria dei soci, come previsto; ma la maggioranza boccia questa proposta.
Si decide quindi e si vota per una proroga del consiglio nazionale ora in carica, per altri 6 mesi; quindi l’assemblea staordinaria viene aggiornata a maggio, entro il 17 maggio 2014. In tale occasione si terrà anche l’assemblea ordinaria che non si è potuto tenere in data odierna. Viene nominata una commissione che in questi 6 mesi deve studiare le eventuali modifiche di statuto per rendere più rappresentate le sezioni nel consiglio nazionale. A questo proposito la commissione consulterà anche un notaio ed un legale per verificarne la fattibilità. La commissione è formata da Arieti Stefano, Badia Giuseppe, Bassani Luciano, Caviglia Renato e Fargion Davide.
Silvera, che non si sarebbe candidata alle elezioni odierne, ha consegnato al Presidente AME Italia le sue dimissioni.

Alle ore 16.30 si chiudono i lavori.