Stetoscopio addio, arriva lo scanner hi-tech. Dal dottore finisce l’era del “Dica trentatré”

stetoRivoluzione nelle visite. I cardiologi: le diagnosi saranno più accurate. Le alternative? Gli ecografi tascabili, la telemedicina e, ora anche le app per smartphone ch sono in grado di prendere frequenza respiratoria e cardiaca. Le nuove tecnologie sono utili, ma non devono incrinare il rapporto con i pazienti
di MICHELE BOCCI

Stetoscopio elettronico (ansa)DA DUE secoli pende dal collo dei dottori, sbuca dalla tasca dei camici, viene portato alle orecchie quando si inizia a fare sul serio. È uno strumento di lavoro importante ma è anche diventato un simbolo potentissimo, forse il più potente tra quelli medici. E sarebbe destinato a sparire. Lo stetoscopio ha poca vita davanti a sé, sarà cacciato in cantina dai nuovi strumenti elettronici che trasformeranno il contenuto della valigetta del medico. La rivoluzione digitale in sanità è già iniziata, parole come telemedicina, cartella elettronica, app, sono pronunciate con sempre maggiore naturalezza negli studi e negli ospedali. Così tra qualche anno non ci sarà più posto per lo stetoscopio, almeno nei paesi del Nord del mondo. Lo sostiene la rivista dell’associazione internazionale di cardiologi World heart federation che ha pubblicato un editoriale dove si parla della fine di un’era. In commercio sono arrivati ormai da un po’ gli ecografi portatili, macchine sofisticate grandi come uno smartphone a cui viene attaccata una piccola sonda, con cui grazie agli ultrasuoni si può effettuare un esame piuttosto accurato. In situazioni di emergenza ma anche durante una visita di routine. Il cuore, i polmoni, l’addome si possono auscultare così. Meglio, si possono “vedere”.

«La figura del medico sta cambiando, siamo sempre più tecnologici e ci sono molti vantaggi che permettono di abbreviare il percorso della diagnosi e quindi la cura», spiega Francesco Maria Bovenzi, presidente di Anmco, l’associazione dei cardiologi ospedalieri italiani. «A cosa serve posare lo stetoscopio su un cuore quando con una sonda ecografica sono in grado di ottenere informazioni accurate sull’organo? — aggiunge — Credo che le nuove tecnologie in questo momento ci servano molto nell’urgenza. Sull’importanza di questi strumenti nelle visite ambulatoriali o di reparto, ho invece dei dubbi. Mi sembra presto per sostituire il vecchio stetoscopio ».

Il tema della modernità porta allo scoperto un punto critico dell’utilizzo delle nuove tecnologie in questo settore: rischiano di rendere ancora più distante il dottore dal paziente, cioè di danneggiare ancora di più un rapporto che, almeno nella medicina occidentale, ha tempo iniziato a incrinarsi. Amedeo Bianco, il presidente della Federazione degli ordini dei medici, riflette proprio su questo punto. «Nell’uso o nel mancato uso dello stetoscopio ci sono due immagini contrapposte, di un medico che avvicina o non avvicina il paziente, lo tocca o non lo tocca, ascolta le sue parole o meno. Quello strumento mette in gioco un elemento fisico, di un dottore che accosta la mano al torace del malato, e quindi oltre che cercare una diagnosi gli sta vicino. È evidente il valore simbolico di tutto questo». Bianco considera l’avvento delle tecnologie un’occasione di evoluzione del rapporto tra il medico e il paziente che non va sprecata. «Questi strumenti dovrebbero farci riscoprire valori come il contatto, l’ascolto, le parole».

Nelle facoltà di Medicina si continua a insegnare ad auscultare i pazienti, ma stanno entrando anche le nuove tecnologie. Non ci sono solo gli ecografi portatili, ci sono strumenti che permettono di monitorare lo stato di salute dei pazienti cronici a casa loro, e quindi di ridurre il numero delle visite a domicilio. Sono anche in commercio app in grado di misurare battito cardiaco e respiro senza neanche toccare il paziente con lo smartphone. La concorrenza per il vecchio stetoscopio si fa sempre più dura.