Vittime e sopravvissuti

vittime_soprGli esperimenti nazisti su cavie umane
di Paul Weindling
(Le Monnier – pagine 394 – euro 18)

“Il silenzio sulle vittime degli esperimenti resta un tasto dolente, che rispecchia l’incapacità di venire a patti in maniera adeguata con l’eredità scientifica e personale di una medicina assassina”
Il volume verrà presentato domenica 7 febbraio 2016 alle ore 14.30

Gli esperimenti nazisti sugli esseri umani non furono soltanto atti di crudeltà occasionale o monopolio di pochi medici SS, di cui Mengele resta la figura iconica, ma parte integrante del processo di distruzione razziale. La ricerca nazista non era priva di etica; era l’etica a essere stata plasmata dall’ideologia nazista: il dovere del medico non era più verso il singolo paziente, ma verso la nazione e la razza.

Per la prima volta la sperimentazione medica coercitiva nazista viene descritta come fenomeno a sé stante, con una sua evoluzione, che non si esaurisce all’interno dei campi di concentramento.

Questo libro, basato su una vasta ricerca portata avanti su una grande quantità di fonti, mette in luce pratiche, obiettivi, logiche, estensione e luoghi degli esperimenti nazisti. Nuova è l’attenzione riservata non ai soli perpetratori, ma anche e soprattutto alle vittime di cui si va a ricostruire, per quanto possibile, l’identità e l’esperienza: “alcune domande fondamentali restano tuttavia ancora senza risposta: quali fossero le procedure e gli scopi degli esperimenti, la loro entità e ubicazione, se fossero realmente ordinati dalle autorità naziste o se invece gli scienziati approfittassero del brutale regime hitleriano e della disponibilità di prigionieri per i propri scopi. Ancora più importante che rispondere a questi interrogativi è l’esigenza di rimediare alla stupefacente mancanza di attenzione per le persone oggetto degli esperimenti: quante vittime ci furono, chi erano in termini di identità etnica e religiosa, di sesso ed età, e come reagirono all’esperienza.”