Lo screening neonatale in Lombardia

Che cos’è lo screening neonatale. Lo Screening Neonatale (SN) è un programma di prevenzione obbligatorio ed è eseguito su tutto il territorio nazionale. Ha come scopo la diagnosi precoce di alcune malattie ereditarie per cui è previsto un possibile intervento terapeutico.
Nella nostra regione, tutti i neonati, prima di essere dimessi dal Nido dell’Ospedale ove sono nati, vengono sottoposti ad un piccolo prelievo di sangue capillare, necessario per l’esecuzione gratuita di alcuni esami di laboratorio, utili all’individuazione precoce di alcune rare malattie congenite:

  • La diagnosi di Ipotiroidismo Congenito, Fibrosi Cistica, Fenilchetonuria e, in Regione Lombardia, anche di Iperplasia Surrenalica Congenita ai sensi della Legge 104/1992 (art. 6) e del DPCM 9.7.1999;
  • La diagnosi delle malattie metaboliche ereditarie contenute nelle tabelle 1 e 2 del D. M. Salute 13.10.2016;
  • La diagnosi della Atrofia Muscolare Spinale (SMA) ai sensi della Legge n. 167/2016, e sue successive modifiche ed integrazioni e della L.R. n. 34/2022.

La FIBROSI CISTICA (sigla: FC) chiamata anche Mucoviscidosi, è una delle più comuni malattie ereditarie presenti nella nostra popolazione ed in Italia si manifesta in un bambino ogni 3.500 nati circa. I sintomi, in base alla diversa espressione del difetto a carico del gene CFTR, possono insorgere anche alcuni anni dopo la nascita. La diagnosi precoce di questa malattia consente oggi di applicare tempestivamente le cure specialistiche più adeguate per assicurare la migliore qualità di vita ai soggetti affetti da questa malattia.
Da un punto di vista laboratoristico, sempre sul campione neonatale, lo screening prevede la misura dell’enzima Tripsina (b-IRT); in presenza di ipertripsinemia (ossia di elevata concentrazione ematica di b-IRT) segue l’analisi molecolare del gene CFTR, per individuare tempestivamente e con maggior sicurezza quell’insieme di mutazioni a un tasso più elevato di frequenza che caratterizzano i neonati a maggior rischio di FC (vedi oltre).

LA FENILCHETONURIA (sigla: FCT) è una malattia ereditaria. Nelle regioni italiane si presenta, tenendo conto anche delle sue varianti minori (Iperfenilalaninemie-HPA), in un bambino ogni 4.000 nati circa. Deriva dall’accumulo di un aminoacido [Fenilalanina (Phe)]. Se individuata tardivamente, può – in qualche caso, provocare danni cerebrali gravi ed irreversibili. Una dieta particolare permette di evitare questi danni e di favorire uno sviluppo fisico e mentale normale, ma va iniziata precocemente, subito dopo la nascita e assunta sotto attento controllo medico, in quei pazienti che presentano alte concentrazioni ematiche di PHE. Da un punto di viste laboratoristico, lo screening prevede la misura nel campione ematico neonatale degli aminoacidi Fenilalanina (b-Phe), Tirosina e il calcolo del rapporto Fenilalanina/Tirosina.

LE MALATTIE ENDOCRINOLOGICHE
Ipotiroidismo Congenito (sigla: IC) L’Ipotiroidismo Congenito (IC) primario è la più’ frequente malattia endocrina dell’età infantile e pediatrica, è la conseguenza di un’alterata o assente funzione della ghiandola tiroidea e si evidenzia in un bambino ogni 2.500 nati circa. La mancata o insufficiente produzione d’ormoni tiroidei può determinare, quando protratta nel tempo, gravi danni, cerebrali e fisici, evitabili con la somministrazione farmacologica precoce e giornaliera d’ormone tiroideo, da condurre sotto attento controllo medico. Da un punto di vista laboratoristico, lo screening prevede la misura nel campione neonatale dell’ormone Tireotropina (b-TSH). L’utilizzazione del solo marker biochimico TSH (considerato oggi il marker più sensibile per lo screening neonatale delle forme primarie d’IC non consente d’individuare le forme di IC “centrale” più rare.
Iperplasia Surrenalica Congenita da deficit di 21-idrossilasi (sigla: ISC) il termine descrive un gruppo di disordini endocrini ereditari che colpiscono entrambi i sessi con un’incidenza intorno a 1 su 15.000 individui circa. Sono causati da un difetto enzimatico trasmesso geneticamente, che riguarda la sintesi degli ormoni prodotti dalle ghiandole surrenaliche. I segni clinici possono essere molto variabili. La diagnosi precoce di questa malattia consente oggi d’iniziare un trattamento terapeutico adeguato evitando l’insorgere di danni dovuti alle disfunzioni ormonali presenti in quanto associati a questa condizione. Da un punto di vista laboratoristico, lo screening prevede la misura nel campione neonatale dell’ormone 17-αidrossiprogesterone (b-17OHP).

LE MALATTIE METABOLICHE EREDITARIE (MME) Complessivamente, dai dati italiani oggi disponibili, riferiti all’anno 2016, si stima, tra i neonati sottoposti a Screening Neonatale, che uno su 2.500 possa essere potenzialmente affetto da una delle MME. Nello specifico, si evidenziano di seguito i principali gruppi di MME oggetto di SN:
AminoAcidopatie (sigla: AA) In questo gruppo di nove MME (che include anche la Fenilchetonuria) una specifica carenza enzimatica ereditaria può determinare l’incapacità di “processare” correttamente gli aminoacidi introdotti con l’alimentazione e/o derivanti dal processo fisiologico del cosiddetto “catabolismo proteico”. Si determina quindi nell’organismo l’abnorme accumulo di questi aminoacidi e/o dei loro metaboliti, con possibili conseguenze tossiche, anche severe, a carico di alcuni organi, in particolare del Sistema Nervoso Centrale.
Acidemie Organiche (sigla: AO) In questo gruppo di tredici MME, analogamente alle aminoacidopatie, una specifica carenza enzimatica ereditaria può determinare l’accumulo nel sangue di alcuni “acidi” che alterano l’equilibrio “acido-base” dell’organismo, anche in questo caso con effetti tossici anche importanti per alcuni organi e funzioni corporee vitali.
Difetti dell’Ossidazione degli Acidi Grassi (sigla: FAO, dall’inglese “Fatty Acid Oxidation”) In questo gruppo di dieci MME, gli enzimi utilizzati per il corretto uso di acidi grassi risultano ereditariamente non disponibili o presenti ad attività ridotta. Questa condizione determina una riduzione anche importante della produzione d’energia da parte dell’organismo, in particolare quando la concentrazione di glucosio (il principale “combustibile” del nostro organismo) tende – anche fisiologicamente – a ridursi. Le conseguenze di una condizione di ridotta disponibilità di componenti energetiche può alterare la funzione di numerosi organi e distretti corporei e, se non individuata e corretta, comporta l’insorgenza di danni d’organo e sistemici sia acuti (in particolare correlati alla condizione di associata ipoglicemia), sia cronici.
Difetti del Ciclo dell’Urea (sigla: UCD, dall’inglese “Urea Cycle Defects) I difetti del ciclo dell’urea (UCD) sono annoverati tra i più comuni difetti ereditari del metabolismo. Le sue manifestazioni cliniche (sia a esordio neonatale che più tardivo) sono principalmente legate all’effetto tossico multi organo dell’ammonio accumulato in eccesso a causa del difetto enzimatico presente. Fra tutti i possibili UCD, il Programma SNE è attualmente in grado di individuarne solo quattro: Citrullinemia di tipo I e di tipo II, Argininosuccinico aciduria, Argininemia. L’intervento terapeutico (farmacologico e dietetico) è finalizzato ad evitare l’accumulo di ammonio nei tessuti e negli organi.
Difetto di Biotinidasi (sigla: BTD) È una patologia ereditaria che determina un difetto congenito del metabolismo della biotina. In assenza di trattamento, è caratterizzata da quadri clinici variabili ed anche severi a carico di molti organi.
Galattosemia (sigla: GAL) Con il temine di Galattosemia si identificano tre MME, caratterizzate da un difetto del metabolismo del galattosio (zucchero presente naturalmente nel latte, anche materno); in questo gruppo sono incluse:
– una malattia grave potenzialmente fatale se non trattata precocemente dopo la nascita (galattosemia classica da deficit dell’enzima galattosio-1- fosfato uridiltransferasi),
– una forma lieve, ma rara che si presenta con cataratta (deficit di galattochinasi) ed
– una forma molto rara di gravità variabile (deficit di galattosio epimerasi).
Lo screening della Galattosemia è principalmente indirizzato ad individuare i neonati a rischio per la forma classica severa, ma nel processo di screening possono essere selezionati anche neonati con le altre due forme prima descritte.

A. CCR per Malattie Metaboliche Ereditarie (MME):

  1. IRCCS Fondazione San Gerardo dei Tintori di Monza – Clinica Pediatrica ed Unità di Neonatologia – Università degli Studi di Milano Bicocca – Monza;
  2. IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – Clinica Pediatrica – Università degli Studi di Milano – Milano;
  3. Ospedale San Paolo, ASST Santi Paolo e Carlo – Clinica Pediatrica ed Unità di Neonatologia – dell’Università degli Studi di Milano – Milano;
  4. Ospedale dei Bambini V. Buzzi, ASST Fatebenefratelli-Sacco – Clinica Pediatrica – Università degli Studi di Milano – Milano.

B. CRR per l’Atrofia muscolare spinale o SMA (Spinal muscular atrophy):
IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta – Unità Operativa di Neurologia dello Sviluppo – Milano.