PROGETTO “LA SALUTE PSICOMOTORIA”: Individuazione di bambini con disturbi del neurosviluppo in età precoce, con particolare focus sui disturbi specifici dell’apprendimento.

Con il sostegno dell’8×1000 dell’UCEI

I disturbi del neurosviluppo, che comprendono un’alta percentuale (20-25%) di tutti i problemi di apprendimento che emergono durante i primi anni della frequenza scolastica, e, nel loro insieme, coinvolgono il 15- 18% della popolazione in età scolare, rappresentano una fragilità che richiede un’attenzione specifica e un intervento personalizzato nell’insegnamento, a loro volta preceduti il prima possibile da un’azione di individuazione del disturbo oggettivata tramite la stesura di un profilo di
funzionamento.
Ciò richiede la consapevolezza della necessità di un approccio attento alle caratteristiche personali e un insegnamento inclusivo, in cui l’insegnamento equivalga soprattutto ad aiutare ciascuno a imparare, evitando di standardizzare le metodologie utilizzate.
Come già previsto nel DSM-5, i disturbi del neurosviluppo descrivono un’ampia area di criticità evolutive (disabilità intellettiva; disturbi della comunicazione; disturbo dello spettro autistico; disturbo da deficit di attenzione- ADHD; disturbo specifico dell’apprendimento e disturbi del movimento) e indicano l’esigenza di una visione complessa, attenta alla globalità della persona e consapevole delle interazioni soggetto- ambiente.
Tenendo sullo sfondo questa visione, i DSA – Disturbi Specifici di Apprendimento, ossia la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia, sono il focus di questo progetto.
Molti alunni, nelle prime classi, presentano un disturbo “lieve” e spesso, perciò, non vengono individuati tempestivamente. Proprio i casi misconosciuti talora si complicano ed emergono disturbi emozionali e comportamentali.

La diagnosi richiede una valutazione specialistica multidisciplinare, effettuata da un’equipe sanitaria adeguatamente formata.
Ma il percorso di segnalazione di fondati sospetti di DSA non può che prevedere un ruolo fondamentale della Scuola, tramite insegnanti ed educatori che abbiamo acquisito specifica formazione.
Occorre quindi operare con interventi di osservazione e potenziamento sul piano didattico e ludico, finalizzato al massimo recupero possibile delle criticità individuate, e nel contempo favorendo l’invio alla valutazione clinica, dove prioritario.

Nelle nostre scuole il problema era già stato affrontato nel 2015 con un progetto sostenuto con i fondi 8×1000 dell’Ucei e con la collaborazione del Centro Multiservizi di NPIA Villa Santa Maria, con sede a Tavernerio (Como), che ha messo a punto e adattato alla realtà italiana l’esperienza già avuta in Israele. Erano emersi una decina di casi che sono poi stati segnalati ai genitori.
Quest’anno il progetto prevede di coinvolgere solo le scuole di Torino (15 bambini) e Trieste (8 bambini) (eventualmente anche Firenze, 4 bambini); di individuare i bambini con disturbi del neurosviluppo solo nell’ ultima classe della scuola materna (bambini di 5 anni circa) mediante la informazione e formazione degli insegnanti, la osservazione in classe e nel gioco dei bambini, la compilazione delle schede per ciascun bambino, la elaborazione dei risultati da parte del personale di VSM e la restituzione dei dati agli
insegnanti e poi ai genitori.
Si propone anche che i bambini individuati per qualche disturbo vengano osservati e rivalutati dopo 2 anni (seconda classe della scuola primaria).
Si prevede un accesso del Personale specializzato presso le scuole, in fase iniziale, a scopo osservazionale dei bambini coinvolti. Le altre attività saranno svolte con modalità da remoto, compresa la formazione.
I beneficiari saranno 8 bambini a Trieste, 15 bambini a Torino (eventualmente 4 a Firenze), ma, più importante ancora, la formazione di almeno 2 insegnanti per ciascuna scuola dando loro un bagaglio di sensibilità e capacità di osservazione e valutazione indispensabile al giorno d’oggi.

Relazione conclusiva del progetto

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